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9 Febbraio 2005 ARCHEOLOGIA
Reuters
CITTÀ DELLE FAVOLE SVELA I VERI EROI DELL´ETÀ ROMANA
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COLCHESTER – E´ la patria di Humpty Dumpty, di Old King Cole, e Camelot – o almeno, così dice la leggenda.

Ma gli archeologi che tentavano di ricostruirne il passato possono ora dire di conoscere meglio la città di Colchester.

Dopo estenuanti lavori di scavo sono state trovate le prove dei veri eroi del mondo antico. Lo scorso mese, sono stati riportati alla luce i resti di un Circo Romano, o una pista per le corse dei carri.

Negli ultimi 30 anni gli archeologi della città hanno dissotterrato evidenze databili al regno romano - oltre 2, 000 anni or sono - che hanno lentamente riscritto la storia dell´Inghilterra. Il circo sottolinea in particolare l´importanza della città come avamposto romano nelle province.

Nei suoi giorni migliori, la pista dovette costituire una vista mozzafiato, con una dimensione di circa 350 metri e tribune per circa 8, 000 persone, più della popolazione della stessa città.

Ex Colonia Victricensis, che significa "Città dei Vittoriosi", Colchester è la più antica città documentata dell´Inghilterra e la sua prima capitale.

Il famoso imperatore Claudio fece un viaggio in città con una carovana di elefanti e cammelli, per ricevere la resa dei re Celti e fondare la Provincia Romana di Britannia.

La città è un museo a cielo aperto, completo di mura romane ed in un Tempio dedicato a Claudio. Per l´archeologo Philip Crummy, che ha diretto gli scavi sul territorio dal 1971, la scoperta del circo è una delle più emozionanti.

"Provate ad immaginare quando al circo si tenevano gare quotidiane, e vi si vedevano correre 12 carri, e quindi 48 cavalli" ha dichiarato. "Deve essere stato uno spettacolo affascinante".

La pista si data attorno al II secolo, ma Crummy sostiene che è quasi sicuro che si trattasse dell´ammodernamento di una struttura preesistente.

Gli studiosi ritengono fosse usata in prevalenza per l´intrattenimento dei soldati e dei locali; ma non vi è modo di sapere a che punto potesse eguagliare il Circo Massimo di Roma in termini di qualità dei gareggianti, squadre e programmi di gara.

Gli sport romani sono stati drammaticamente riportati in vita sul grande schermo, ad esempio nel celebre "Ben Hur", con la sua emozionante gara sui carri.

"Uno era impegnato a guidare il carro, mentre gli altri due della squadra dovevano tentare di fermare gli altri" spiega Crummy. "Vi era un´attenta tattica dietro ogni singola mossa".

Di solito, alla gara partecipavano quattro squadre, con tre concorrenti.

Ma la mentalità del "vincere a tutti costi" ritratta in Ben Hur, dove si usavano addirittura lame sulle ruote dei carri per danneggiare gli avversari, sono esagerate. "A Roma, almeno, le gare di carri erano rigidamente disciplinate e seppure attorno alle gare girassero molti soldi per le scommesse, i falli non erano tollerati e le gare potevano persino essere ripetute in caso di irregolarità" ha spiegato.

Ma erano comunque pericolose. I conduttori dei carri erano professionisti, correvano per conto di una fazione e non individualmente, e di solito morivano molto giovani, proprio durante le gare.

"Erano di solito ex schiavi, o persone di basso lignaggio, che come molti atleti oggigiorno, usavano il campo di gioco per raggiungere un avanzamento sociale. Alcuni divenivano persino pupilli degli imperatori".

Le corse dei carri erano un punto centrale per la vita pubblica di Roma a quei tempi. E quanto al divertimento, probabilmente non esisteva niente di simile, ed il Circo Massimo era ben più che una pista. Gli astrologi usavano la sua forma e l´andamento delle corse per le loro previsioni, e gli imperatori la usavano come luogo per comunicare con i sudditi, perché chiunque abitasse nella zona assisteva allo spettacolo.

Attorno alla pista, l´emozione doveva essere fortissima. "Vi era maggior rischio di essere colpiti negli scontri, stando sugli spalti, piuttosto che sui carri" spiega Robert Masefield, archeologo di Colchester.

Per secoli i residenti di Colchester hanno ricordato nelle canzoni popolari, racconti leggendari e perfino nelle ninne nanne dei loro eroi del passato. Old King Cole si dice possa riferirsi al Signore di Colchester, mentre Camelot – il nome della leggendaria corte di Re Artù – si ritiene derivi dal nome romano della città.

I locali inneggiano perfino alla loro città con l´appellativo di Humpty Dumpty.