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30 Agosto 2015 STORIA
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RITROVATO MESSAGGIO IN BOTTIGLIA DI OLTRE 100 ANNI
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Una signora tedesca ha ritrovato una bottiglia messa in mare da uno scienziato nel 1904. Ancora oggi gli oceanografi usano metodi abbastanza simili.

Se per caso naufragate su un'isola deserta, non sperate di salvarvi lanciando in mare un messaggio in bottiglia. Come ha scoperto di recente una donna tedesca, questi oggetti possono impiegare anche più di un secolo per arrivare a riva.

La signora Marianne Winkler ha trovato la bottiglia su una spiaggia dell'isola di Amrum, sulla costa tedesca del Mare del Nord. All'interno c'era una cartolina stampata nel primo Novecento: invitava lo scopritore a rispedirla alla Marine Biological Association (MBA) di Plymouth, in Inghilterra, all'attenzione di George Bidder. Chi lo avesse fatto avrebbe ricevuto una ricompensa di uno scellino. La signora ha puntualmente obbedito.

"È stata una grande sorpresa", dichiara Guy Baker, portavoce della MBA. "Non ci rispedivano una bottiglia da tempo immemorabile". Tra il 1904 e il 1906, Bidder, scienziato e presidente dell'associazione, aveva condotto un esperimento, liberando 1.020 bottiglie con messaggio nel Mare del Nord meridionale, allo scopo di tracciare i movimenti delle correnti. Bidder recuperò circa metà dei messaggi: l'ultimo, prima di quello ritrovato quest'anno, gli era arrivato nel giro di quattro anni dall'esperimento.

Di circa 400 bottiglie si sono perse le tracce, spiega Baker: "credo che si siano tutte rotte o andate perse da qualche parte". Le bottiglie erano progettate in modo tale da galleggiare a pochi metri dal fondale, così da essere trasportate dalle correnti di profondità. "Era un periodo in cui si inventavano sempre nuovi modi per investigare i movimenti delle correnti e dei pesci", prosegue il portavoce della MBA. "Ancora oggi l'associazione è impegnata in ricerche simili, solo che adesso possiamo utilizzare nuove tecnologie, come i marcatori elettronici. All'epoca molte bottiglie furono trovate da pescatori che usavano reti di profondità; altre finirono sulla riva".

Grazie al suo esperimento, Bidder riuscì a provare che le correnti di profondità del Mare del Nord scorreva da est verso ovest. Scoprì anche che le platesse viaggiavano in senso contrario alle correnti, un'informazione molto utile all'industria della pesca.

Per mantenere la promessa fatta dall'antico presidente, i responsabili della MBA hanno comprato su eBay una moneta d'epoca da uno scellino e l'hanno spedita alla signora Winkler assieme a una lettera di ringraziamento. La bottiglia di Bidder è stata anche sottoposta al Guinness dei Primati: finora il record di permanenza in mare apparteneva a una bottiglia ritrovata in una rete da pesca al largo delle isole Shetland nel 2013, dopo 99 anni.

Non solo bottiglie

Gli oceanografi non hanno smesso di gettare oggetti in mare per le loro ricerche, anche se oggi dalle bottiglie si è passati a strumenti più sofisticati. Ma succede anche che per studiare le correnti si segua il percorso di oggetti - dalle papere di gomma ai pezzi di Lego persi inavvertitamente in acqua dalle navi container.

Gli scienziati hanno anche cercato di rintracciare i detriti dello tsunami del 2011 per studiare le correnti del Pacifico centrale.

Di solito però si usano galleggianti dotati di trasmittenti satellitari, in grado di comunicare in tempo reale la loro posizione e i dati sulla temperatura, la salinità e altre caratteristiche dell'acqua. I circa 3.800 rilevatori del network Argo documentano le correnti oceaniche tra i 1.000 e i 2.000 metri di profondità, spiega Nathalie Ziberna, oceanografa alla Scripps Institution of Oceanography di San Diego. Nuovi modelli allo studio potranno esaminare correnti ancora più profonde, a 6.000 metri. E naturalmente non c'è alcun bisogno di rispedirli al mittente, come le bottiglie di Bidder: "Quando la batteria si scarica, affondano e basta", sostiene Zilberman, anche se alcuni finiscono trasportati dal mare sulla riva.

There isn't often a reward for their return.

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