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3 Febbraio 2015 ARCHEOLOGIA
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Scoperto un nuovo tempio maya dedicato al dio dell'acqua
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econdo gli archeologi il sito di Cara Blanca, in Belize, divenne un centro di pellegrinaggio per scongiurare la siccità che portò al declino della civiltà.

Annidato in una tranquilla foresta del Belize, un cenote - una profonda pozza color aquamarina - custodisce le vestigia di un'epoca in cui, secondo gli archeologi, gli antichi Maya si dedicarono a un culto indotto dalla siccità, offrendo sacrifici a un dio dell'acqua per cercare di impedire il crollo della loro civiltà.

Nel sito di Cara Blanca, in Belize, è stato rinvenuto il complesso di un tempio dell'acqua: una piccola piattaforma su cui poggiano i resti di una loggia e due strutture più piccole. La struttura principale invece si trova nelle profondità della pozza in cui i pellegrini offrivano sacrifici alla divinità dell'acqua e forse ai demoni dell'aldilà.

Il ritrovamento dipinge uno scenario in cui i Maya, messi in ginocchio dalla siccità, si dedicarono al nuovo culto. La loro civiltà, che aveva eretto strutture e piramidi imponenti per secoli in tutta l'America centrale, vide la gran parte delle città abbandonate attorno all'800 d.C