iù grande di T.rex, Spinosaurus cacciava prede nell'acqua del Sahara del Cretaceo. È stato ricomposto grazie alla Society e con il contributo di due studiosi italiani.È il più grande dinosauro carnivoro mai scoperto: le sue dimensioni superavano persino quelle di Tyrannosaurus rex. Ma Spinosaurus aegyptiacus "non era un animale terrestre", dice Nizar Ibrahim, paleontologo della University of Chicago e principale autore dello studio pubblicato su Science. "Era una creatura adattata alla vita nell'acqua".
Il gigantesco animale, lungo 15, 2 metri, nuotava come un coccodrillo che bracca la preda, mentre l'imponente vela solcava la superficie dell'acqua come la pinna di uno squalo. Probabilmente si nutriva di pesci, coccodrilli, o di qualunque altra cosa nuotasse.
Fino alla sua comparsa, i dinosauri dominavano gli ambienti terrestri; finché, dopo 150 milioni di anni di evoluzione dei dinosauri "all'improvviso vediamo questi adattamenti in Spinosaurus che gli consentono di nuotare", dice il paleontologo della University of Chicago Paul Sereno, co-autore dello studio.
Il prossimo numero di National Geographic Italia, in edicola a ottobre, conterrà un lungo servizio con fotografie esclusive sull'avventurosa storia del ritrovamento del fossile e della sua ricostruzione.
Scoperta secolare
Fu il paleontologo tedesco Ernst Freiherr Stromer von Reichenbach a scoprire per primo, nel 1912, un fossile di Spinosaurus nel deserto egiziano; il fossile però venne distrutto durante la Seconda guerra Mondiale nel corso del bombardamento di Monaco di Baviera.
Molti anni dopo Ibrahim, Emerging Explorer della National Geographic Society, è tornato sulle tracce del predatore grazie anche agli appunti di Stromer trovati negli archivi e nel castello di famiglia in Baviera. Nel corso delle sue ricerche, si è imbattuto in un collezionista che aveva individuato i resti del nuovo fossile descritto lungo una parete rocciosa nel deserto del Sahara marocchino, i giacimenti di Kem Kem, nel 2009.
Altre ossa, tra cui un lungo frammento del muso, erano in possesso del Museo civico di Storia naturale di Milano: sono stati i paleontologi Cristiano Dal Sasso e Simone Maganuco a segnalarli a Ibrahim, aggiungendo una serie di altri tasselli fondamentali al puzzle. Lo scorso anno, infine, Ibrahim è andato sul sito del ritrovamento per confermare l'origine del fossile e datarlo accuratamente.
All'epoca in cui visse Spinosaurus, l'Africa settentrionale era attraversata da un vasto sistema di corsi d'acqua e di paludi in cui nuotavano squali, coccodrilli e pesci polmonati. Erano loro a costituire la dieta del dinosauro, che come rivelano i fossili era perfettamente adattato a cacciare queste prede.
Le ossa raccontano
La ricostruzione digitale dei resti (finanziata dalla National Geographic Society) mostra infatti le attitudini acquatiche del predatore. Il cranio presenta piccole narici poste piuttosto in alto sul muso, perfette - come quelle di un coccodrillo - per respirare con le mandibole sott'acqua. Un altro tratto simile ai coccodrilli sono i vasi sanguigni e le terminazioni nervose sulla punta del muso, che gli consentivano di avvertire i movimenti dell'acqua causati dalle potenziali prede.
Una volta localizzata la vittima, i grossi denti conici e rivolti all'indietro di Spinosaurus intrappolavano la preda, mentre i lunghi e possenti arti anteriori provvisti di artigli catturavano qualunque cosa sfuggisse al suo morso.
Il collo esteso e il muso allungato corredavano questo arsenale, ma probabilmente appesantivano eccessivamente la parte anteriore del corpo, impedendogli di camminare su due zampe. Le corte zampe posteriori, che terminavano in piedi piatti e forse palmati, gli consentivano di nuotare agilmente ma forse non di muoversi con altrettanta scioltezza fuori dall'acqua.
Inoltre, "ci ha sorpreso notare in Spinosauros ossa molto dense", dice Ibrahim. Questa è una caratteristica che oggi si ritrova ad esempio nei pinguini, e consente loro di galleggiare meglio. Probabilmente serviva allo stesso scopo anche nel dinosauro.
Vela imponente
Forse anche la gigantesca vela che ornava il dorso dello spinosauro si spiega con la sua vita acquatica, ipotizza Ibrahim. Alte fino a 1 metro e 80, queste spine sono le più alte mai osservate finora in un dinosauro.
In passato alcuni studiosi hanno ipotizzato che la vela servisse a disperdere il calore; per altri era una sorta di deposito di grasso, come le gobbe del cammello. Ma la nuova ricerca mostra che le grandi spine non erano dotate di abbastanza vasi sanguigni, adatti a disperdere il calore, ed erano ricoperte soltanto dalla pelle e non da accumuli di grasso. Quindi, sostiene Ibrahim, la vela doveva avere soltanto una funzione ornamentale: un avvertimento agli spinosauri rivali o un richiamo per potenziali partner, che l'avrebbero vista quando l'animale nuotava, mentre in acqua le possibili prede non l'avrebbero notata.
Solo nei film
Il nuovo dinosauro era più grande di T.rex, ma la rivalità finisce qui: i due animali vissero in continenti diversi e a milioni di anni di distanza l'uno dall'altro, e solo nel film Jurassic Park è stato possibile immaginare un combattimento tra i due animali. Anche con gli altri grandi predatori che effettivamente vivevano nelle sue vicinanze, come Carcharodontosaurus, noto per la terribile dentatura, le lotte non dovevano essere frequenti: "I grandi predatori probabilmente si tenevano alla larga l'uno dall'altro", dice Ibrahim.
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