Ve la ricordate? Si tratta di una statua del dio Apollo del peso stimato di circa 500 kg, trovata nel settembre 2013 da un pescatore palestinese nel tratto di mare di fronte alla striscia di Gaza.
Secondo gli archeologi è un reperto di enorme interesse, soprattutto perché (esattamente come nel caso dei bronzi di Riace) è molto raro trovare statue simili costruite in metallo e non in pietra o marmo.
Proprio per le condizioni in cui è stata ritrovata la statua, tuttavia, gli esperti dubitano ancora della versione data dal pescatore, che sostiene di averla ripescata dal mare. Potrebbe infatti trattarsi di un artefatto proveniente da traffici illeciti.
È di diverso avviso il ministro Ahmed al Brush, che pur convinto della versione del pescatore, ha dichiarato che la statua non sarebbe stata esposta fino al termine delle indagini. Indagini iniziate quando le autorità di Hamas, allertate da un annuncio su Ebay, hanno sequestrato la statua che da settimane si trovava a casa del pescatore.
Non contento di aver nascosto la statua nella propria abitazione, convinto si trattasse di un dono di dio per risollevarlo dalle difficoltà economiche, questi l'aveva infatti messa all'asta su Ebay. Non prima di averle reciso un dito, per portarlo da un esperto di metalli in modo che fosse analizzato nella speranza si trattasse di un materiale prezioso.Si tratta di un'opera d'arte ritrovata e poi di fatto 'scomparsa', perché dopo il sequestro da parte di Hamas e le dichiarazioni del ministro, dell'Apollo di Gaza non si sono più avute molte notizie.
Mentre dal Louvre di Parigi arrivavano consigli per la conservazione della statua, e da un museo americano un'offerta per l'acquisto (secondo Bloomberg Businessweek sarebbe stata valutata tra i 20 e i 40 milioni di dollari), la vicenda si è ulteriormente infittita di mistero a causa della reticenza dell'Autorità palestinese.
Mentre infatti il viceministro per la Cultura e le Antichità dell'Autorità nazionale palestinese si è fermamente opposto alla vendita della statua e ha spiegato che la statua non sarà esposta al pubblico finché non sarà chiusa l'inchiesta penale sul tentativo di vendita, pare che nessun archeologo accreditato abbia ancora potuto valutare il manufatto.
Dalle foto, come spiega la stampa internazionale, alcuni esperti avrebbero datato l'Apollo tra il Quinto e il Primo secolo avanti Cristo. Un vero affare per il potenziale acquirente su Ebay, dove il bronzo era stato posto in vendita a prezzi di saldo: appena 500mila dollari.
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