Lo studio approfondito della pietra utilizzata per erigere Stonehenge ha permesso ad un gruppo di geologi del Galles di individuare il luogo di origine dei monoliti. La ricerca sarà pubblicata sul Journal of Archaeological Science entro i prossimi tre mesi.
Il luogo di origine delle enormi pietre utilizzate per erigere il sito di Stonehenge è sempre stata una delle grandi domande che gli archeologi si sono posti negli ultimi anni.
Ora, un gruppo di geologi gallesi ha eseguito una serie di nuovi studi che ha permesso di individuare con più precisione il luogo di origine dei monoliti.
A darne notizia è il quotidiano locale Western Mail. Tuttavia, la ricerca verrà pubblicata sul Journal of Archaeological Science solo tra tre mesi.
Secondo i risultati del nuovo studio, le pietre sono state trasportate da una collina nel Pembrokeshire, Galles, a circa 200 km di distanza dal sito di Stonehenge e circa a 2 km di distanza da dove si era ritenuto per quasi un secolo.
Le pietre, infatti, si ritenevano provenire da un'altra collina chiamata Carn Meini, teoria basata sulla ricerca eseguita nel 1923 da H.H. Thomas, ma con l'ausilio di nuove tecniche di analisi, i ricercatori sono stati in grado di individuare con precisione il luogo di origine dei monoliti.
Attraverso il confronto tra la scansione a raggi X della dolerite (o diabase) di Stonehenge e quella presente in una una collina chiamata Carn Geodog, i geologi hanno confermato che quest'ultima è la vera cava originaria da dove sono stati tratti i monoliti.
Il nome della pietra in realtà si riferisce alla dolerite maculata, una roccia ignea che appare di colore blu quando frantumata, presentando piccole sferule di feldspati e altri minerali che si sono uniti alla roccia fusa diverse ere geologiche fa.
Il team di geologi, composto dal dottor Richard Bevins, Custode di Scienze Naturali presso il Museo Nazionale del Galles, il dottor Rob Ixer dell'University College di Londra, e il professor Nick Pearce di conferma Aberystwyth, hanno ottenuto conferma per la pubblicazione del loro studio da parte del Journal of Archaeological Science.
"E' un progetto incredibilmente eccitante", ha detto Bevins. "Abbiamo ottenuto conferma della pubblicazione dopo che i nostri risultati sono stati verificati".
Tuttavia, la ricerca non è in grado di spiegare in che modo le pietre sono state trasportate dal luogo di origine fino a Stonehenge. Si è molto di dibattuto su come i monoliti siano potuto arrivati fino alla piana di Salisbury, e al riguardo sono state avanzate diverse ipotesi.
Alcuni ricercatori pensano che le rocce siano state trasportate dai movimenti naturali della roccia durante l'ultima era glaciale. Tuttavia, i segni dei movimenti glaciali lasciati nella regione non è in grado di supportare questa ipotesi: "Se sono stati spostati durante l'ultima era glaciale, certamente deve esserci una prova fisica", ha spiegato Bevins al Western Mail.
I ricercatori sono più propensi a spiegare lo spostamento con il trasporto umano, anche se non è chiaro se i monoliti, ciascuno dal peso di diverse tonnellate, siano stati trascinate via terra oppure fatte 'galleggiare' su zattere via fiume.
Ad ogni modo, ora che è stata localizzata l'origine delle pietre, gli scienziati potrebbero essere in grado di svelare il mistero che circonda la tecnica di trasporto dei monoliti.
Eppure, anche se si capisse in che modo sono stati trasportati i monoliti, rimane un altro grande enigma: perchè i nostri antenati hanno deciso di utilizzare pietre tanto lontane per costruire Stonehenge, invece si utilizzare le pietre che già erano sul posto. Per ora, la questione rimane irrisolta.
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