Dalle nuove frontiere aperte dalla sonda Voyager all'estrazione del più antico DNA umano, alcuni grandi passi avanti della scienza nel 2013:
IL PIANETA GEMELLO DELLA TERRA
Kepler-62f è un pianeta di dimensioni simili a quelle della Terra che orbita nella zona abitabile di una stella lontana circa 1.200 anni luce dalla Terra. Immagine (ricostruzione artistica) per gentile concessione NASA/AMES/JPL-CALTECH
"Comprate terra, oggi non ne producono più", scrisse una volta Mark Twain come scherzoso consiglio agli investitori. Ma Twain, naturalmente, non aveva mai sentito parlare dei pianeti extrasolari. Quest'anno i ricercatori del Caltech hanno ipotizzato che nella sola Via Lattea - la nostra galassia - ne esisterebbero almeno 100 miliardi. Certo, non tutti sono abitabili: secondo un'analisi condotta a novembre dal Keck Observatory della NASA, però, ben una stella su cinque potrebbe avere pianeti nella sua "zona abitabile", vale a dire a una distanza tale da permettere la formazione di oceani di acqua liquida. Uno studio più recente, basato sui dati climatici, giudica esagerata quella stima, ma in ogni caso gli esopianeti abitabili dovrebbero essere parecchi.
2. Clonate le cellule staminali embrionali umane
Uno scienziato rimuove il nucleo da un ovulo umano usando una pipetta: il primo passo per "fabbricare" cellule staminali embrionali personalizzate. Fotografia per gentile concessione Ohsu Photos
Dopo oltre un decennio di false partenze, i ricercatori dell'Oregon Health and Science University hanno annunciato di aver clonato embrioni umani e averne raccolto cellule staminali. Coltivate in laboratorio, le cellule si sono specializzate fino a diventare cellule cardiache ed epidermiche, un primo passo verso il loro utilizzo nei trapianti. Fondamentale per il successo dell'esperimento si è rivelata l'aggiunta di caffeina al procedimento. Ora si tratta di capire se queste cellule, o altre simili prodotte senza usare embrioni, potranno trovare un impiego massiccio in medicina.
3. Il Voyager raggiunge i limiti della zona raggiunta dal vento solare
La sonda Voyager in un'illustrazione. Immagine per gentile concessione Caltech/NASA.
Una delle notizie più rilevanti del 2013 è in realtà l'annuncio di un avvenimento accaduto nel 2012. A settembre è stato definitivamente confermato che la venerabile sonda Voyager 1, partita dalla Terra nel 1977, è entrata nello spazio interstellare, vale a dire la zona non raggiunta dal vento solare. Voyager 2, la sonda gemella, dovrebbe presto oltrepassare lo stesso confine.
4. Su Marte un antico lago che potrebbe aver ospitato la vita.
Il cratere Gale, luogo dell'atterraggio del Rover Curiosity su Marte, ha un diametro di poco più di 150 chilometri. Fotografia per gentile concessione NASA/JPL-Caltech/ESA/DLR/FU Berlin/MSSS
Nel 2013 il rover della NASA Curiosity ha continuato a lasciare le sue tracce nel suolo marziano e nella storia delle esplorazioni spaziali. Ha fatto notizia soprattutto la scoperta di un antico lago - oggi naturalmente asciutto - che potrebbe aver ospitato la vita oltre tre miliardi di anni fa. Il robottino ora continua la sua ricerca di tracce di passate forme di vita sul pianeta rosso dirigendosi verso il monte Sharp, al centro del cratere.
5. Ultime notizie dalla preistoria
Il cranio ritrovato a Dmanisi presenta caratteristiche che ricordano ominidi di epoche diverse. Fotografia per gentile concessione Museo Nazionale Georgiano.
Sul fronte della paleoantropologia, il 2013 è stato un anno ricco di scoperte. A Dmanisi, il sito georgiano che si è rivelato una miniera di dati sui nostri progenitori, è stato ritrovato un cranio vecchio di 1, 8 milioni di anni che potrebbe rivoluzionare la storia dell'uomo. Il cranio presenta un mix di caratteristiche finora riscontrate in fossili di epoche diverse: segno, secondo gli scienziati, che tutti questi fossili appartenevano a un'unica specie, Homo erectus, e non a una pluralità di ominidi come vorrebbe la teoria finora più accreditata.
La ricerca genetica ha invece dato risultati di segno opposto: in epoche più recenti, diverse specie di ominidi convissero e con molta probabilità si accoppiarono tra loro. Da un osso ritrovato in una grotta in Spagna, un gruppo di scienziati è riuscito a estrarre il DNA più antico del mondo (400 mila anni). Invece che a un Neandertal, come si credeva, l'osso apparteneva a un denisoviano, un altro gruppo di ominidi così chiamato dalla grotta di Denisova, dove nel 2008 fu scoperto un giacimento fossile di enorme importanza. E proprio da un altro osso, vecchio di 400 mila anni e ritrovato a Denisova (ma appartenente a una donna di Neandertal) i ricercatori hanno scoperto che l'incesto era una pratica diffusa e trovato conferme alle risultanze genetiche secondo cui in ognuno di noi c'è una parte di DNA appartenente a specie umane diverse da Homo sapiens.
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