Del mammuth non si butta niente, deve aver pensato - tra i 200 mila e i 40 anni fa - l'uomo di Neanderthal. Al punto che cacciava il maestoso mammifero non soltanto per cibarsi, ma anche per usare le sue grandi ossa nella costruzione della sua casa. Come avrebbe fatto, ma molte migliaia di anni più tardi, l'Homo Sapiens. La scoperta è stata fatta dai ricercatori del Museo di Storia Naturale di Parigi, in collaborazione con l'Accademia nazionale di Scienze d'Ucraina, a Kiev. "Fino ad ora si pensava che solo l'uomo moderno fosse in grado di costruire delle capanne con le ossa di mammuth", ha spiegato Marylene Patou-Mathis, direttrice di ricerche al CNRS, che ha coordinato lo studio.
Invece non è così. "Molti colleghi sostengono che il Neanderthal era su un gradino inferiore rispetto al Sapiens, senza tuttavia avanzare prove scientifiche. Se il nostro studio è innovativo - ha spiegato la studiosa - è proprio perché dimostra scientificamente che invece il Neanderthal aveva le stesse attitudini cognitive e abilità del Sapiens". Lo studio franco-ucraino, i cui risultati sono pubblicati dalla rivista Quaternary International, aiuta quindi a conoscere meglio i nostri antenati vissuti nel periodo detto Paleolitico medio, tra i 200 mila e i 40 mila anni fa. Degli ominidi altrettanto intelligenti dei cugini Sapiens, che erano tuttavia anatomicamente più evoluti.
Gli studiosi si sono avvalsi del materiale raccolto sul sito archeologico Molodova I, nella valle del Dniestr, in Ucraina, ricco di vestigia del Paleotico medio. In particolare sono stati trovati 40 mila artefatti, oggetti e attrezzi di vita quotidiana e circa 3.000 ossa di mammiferi, molti dei quali di mammuth lanosi (Mammuthus primigenius). "In un habitat di questo tipo, con prevalenza di steppa e molto freddo, il legno vegetale era piuttosto raro. I Neanderthal avevano capito per primi che potevano sostituire il legno con le ossa degli animali", ha spiegato ancora la ricercatrice. Usando i grandi femori dei mammuth piantati nel terreno rivestiti con pelli di renna i nostri antenati potevano così ripararsi dal freddo e costruirsi delle capanne "perfettamente abitabili e confortevoli". Delle case, assicura Marylene Patou-Mathis, "che non avevano nulla da invidiare a quelle che, migliaia di anni più tardi, costruiranno i Sapiens, utilizzando le stesse tecniche".
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