sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
29 Dicembre 2013 ARCHEOLOGIA
ilfattostorico.com
SCOPERTA UNA TOMBA RICCHISSIMA DI NOBILI INCA
FOTOGALLERY
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Gli archeologi al lavoro in un antico insediamento nel deserto costiero del Perù settentrionale hanno fatto una sorprendente scoperta: una tomba appartenente alla cultura Chimú, composta da più camere, al cui interno sono stati trovati i resti di almeno quattro nobili musicisti e tessitori.

I personaggi d'alto rango erano accompagnati nel viaggio verso l'eternità da due sacrifici umani (nella foto).

Il sito di Samanco occupa circa 30 ettari nella valle del fiume Nepeña. La gran parte delle suo rovine risalgono a una piccola cultura commerciale fiorita tra l'800 e il 200 a.C. Fra queste, gli archeologi hanno ritrovato la tomba, datata tra attorno al XV secolo, epoca in cui i Chimú costituivano uno dei molti popoli conquistati dagli Inca.

"Questa è una delle rarissime tombe chimú-inca rinvenute", spiega l'archeologo Matthew Helmer, beneficiario di un fondo di ricerca della National Geographic Society. "È ricca di particolari interessanti sulla vita nelle Ande costiere prima dell'arrivo degli europei".

Benché la tomba sia stata saccheggiata in epoca coloniale, il contenuto di due camere è rimasto intatto.

Colorati da secoli di ossidazione, questi coltelli cerimoniali in rame in stile inca sono stati trovati assieme ai sacrifici umani. Furono probabilmente legati alla testa della lettiga in legno e coperta di piume con cui vennero trasportati i corpi degli occupanti della camera principale, un uomo e una donna d'alto rango sepolti con numerosi strumenti musicali e per la tessitura.

Collane fatte di lapislazzuli, turchesi, quarzo e spondylus (una conchiglia) adornavano i nobili della stanza principale.

Il popolo che costruì questa tomba seguiva l'antica pratica locale di venerare gli antenati, scavando una sepoltura in un sito che precedeva la loro cultura di 2.000 anni.

"Questa tomba testimonia il potere che esercitavano gli antenati sulla nobiltà Chimú-Inca e sulle società andine in generale", spiega Helmer.

Queste rare statuine intagliate in legno di algarrobo provengono dalla camera principale; entrambe reggono un flauto. Spesso rinvenute in camere funerarie, potrebbero rappresentare divinità musicali.

Una cinquantina di vasi in ceramica vennero posti nella tomba colmi di cibo per soddisfare le esigenze degli occupanti nell'eternità. Accanto al cibo vennero messi nella tomba anche dei lama, per assicurare il trasporto dei defunti nell'aldilà.

Questa doppia bottiglia fu creata per produrre un suono dolce come il canto di un usignolo, e si suona soffiando nella bocchetta, come un flauto. Facendo passare il liquido da una ampolla all'altra si produce un suono simile a un cinguettio.

Uno stormo di uccelli è il motivo stampato sul pezzo di tessuto che avvolgeva uno degli occupanti della camera principale.

La fantasia è tipicamente Chimú, e dichiara quindi l'appartenenza culturale del defunto, mentre la finezza della tessitura è segno che apparteneva a una classe elevata: i due sacrifici umani invece furono sepolti senza abiti.

Un altro strumento a doppia ampolla rinvenuto nella camera principale rappresenta la divinità Chimú della luna, dei tessitori e del mare.

Questo simbolo della cultura Chimú la dice lunga su come gli inca trattavano i popoli conquistati: "Benché i Chimú li avessero combattuti", dice Helmer, "oggetti funerari come questo testimoniano che gli Inca erano tolleranti verso le culture locali e non imponevano le proprie divinità mentre espandevano il loro impero".