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24 Febbraio 2013 PALEONTOLOGIA
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Qual è la vera causa dell'estinzione dei dinosauri?
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"L'impatto dell'asteroide è stato solo il colpo di grazia": è ciò che afferma Paul Renne, geologo dell'Università di Berkeley, California, autore di un recente studio. La sua ricerca, pubblicata a febbraio sulla rivista Science, si aggiunge al dibattito scientifico in corso sulle cause dell'estinzione dei dinosauri, sempre più orientato a immaginare una concomitanza di vari fattori ambientali.

Renne e il suo team di recente hanno datato con maggior precisione la caduta dell'asteroide, avvenuta nella penisola dello Yucatan, nel territorio dell'attuale Messico. Utilizzando una tecnica di datazione ad alta precisione sui tectiti - frammenti di roccia staccatisi con l'impatto del meteorite e rinvenuti ad Haiti - il gruppo di studio ha concluso che l'evento catastrofico è avvenuto 66.038.000 anni fa, un po' più tardi di quanto ritenuto finora.

Presi in considerazione anche i possibili margini di errore della tecnica di datazione, la nuova data risulta essere praticamente sovrapponibile a quella dell'estinzione dei dinosauri: due eventi dunque simultanei. Secondo Renne, questa ulteriore prova spazzerebbe via ogni residuo dubbio sul fatto che la caduta di un asteroide è stato il fattore principale della scomparsa dei dinosauri.

"Abbiamo dimostrato che questi eventi sono coevi", ha detto lo studioso, "e quindi l'impatto ha certamente giocato un ruolo rilevante nell'estinzione". Questo non vuol dire, tuttavia, che l'asteroide - da cui trae origine il cosiddetto cratere Chicxulub - sia l'unica causa dell'estinzione dei grandi rettili.

Secondo recenti evidenze geologiche, un ruolo importante nel fenomeno sarebbe stato giocato dalle massicce eruzioni vulcaniche avvenute in India prima dell'impatto dell'asteroide, e che avrebbero già innescato cambiamenti climatici fatali per alcuni gruppi di dinosauri; ad esempio, "non sono mai stati trovati fossili di dinosauro, se non di tipo aviario, nel livello stratigrafico corrispondente all'impatto", spiega Renne. "Quindi, a rigor di logica, i dinosauri terrestri potevano essere già estinti al momento dell'arrivo dell'asteroide".

La morte arriva dal cielo

L'ipotesi che i fenomeni vulcanici siano i responsabili della scomparsa dei dinosauri precede in realtà la teoria dell'impatto, ed è coerente con ciò che accadde sulla Terra in occasione di altre estinzioni di massa.

"Altre estinzioni di massa sono state collegate a eruzioni vulcaniche su larga scala", ha detto Heiko Palikè, un paleo oceanografo presso l'Università di Brema, in Germania.

L'ipotesi dell'estinzione causata dal meteorite risale al 1980, quando due studiosi, Luis e Walter Alvarez, padre e figlio, rispettivamente fisico e planetologo, presentarono la nuova, audace teoria. Questa si basava sulla scoperta che uno strato di argilla presente in tutto il pianeta, e databile alla fine del periodo Cretaceo, è ricco di iridio, un elemento raro sulla Terra ma alquanto comune nelle rocce spaziali.

"Non appena la teoria dell'impatto prese piede", ha ricordato Renne, "in particolare tra i fisici, quella delle eruzioni vulcaniche passò in secondo piano".

La teoria dell'impatto acquisì ulteriore slancio nel 1990, quando gli scienziati scoprirono il grande cratere provocato dalla caduta dell'asteroide. Il cratere, di ben 180 chilometri di larghezza, e situato nella penisola dello Yucatan, è datato al cosiddetto KT boundary, ovvero il limite tra il Cretaceo e il Terziario.

La dimensione del cratere indicò che l'asteroide doveva avere un diametro di circa 10 chilometri. Una qualsiasi massa di quelle dimensioni colpendo la Terra avrebbe avuto (e avrebbe) conseguenze devastanti, tra cui onde telluriche distruttive, incendi, tsunami, e una ricaduta a "pioggia" di roccia fusa, provocata dall'impatto dell'asteroide con l'atmosfera.

Inoltre, "particelle di materiale sarebbero rimaste in sospensione nell'atmosfera per settimane, mesi, forse anni, bloccando le radiazioni solari e quindi uccidendo la vita delle piante e causando cadute catastrofiche delle temperature", ha spiegato Hans-Dieter Sues, un paleontologo dello Smithsonian, il Museo Nazionale di Storia Naturale di Washington DC.

Una teoria ibrida per l'estinzione

La teoria dei fenomeni vulcanici, tuttavia, è tornata in auge negli ultimi anni a seguito di nuove scoperte su un periodo di sostenuta attività vulcanica nell'antica India, e la scoperta che vari gruppi di dinosauri potevano essere estinti prima della caduta dell'asteroide.

Resta ora da capire "se l'impatto di Chicxulub sia da ritenersi la 'pistola fumante', come molti ricercatori affermano, o sia solo uno dei numerosi fattori causali, un po' come in Assassinio sull'Orient Express, con tanti colpevoli corresponsabili', dice Sues.

Renne è fra coloro i quali ritengono che l'estinzione sia stata causata dalle eruzioni vulcaniche in India, eruzioni che produssero vaste colate di basalto solidificato, note come i Trappi del Deccan, e un radicale cambiamento climatico.

"Sembra accertato che fenomeni vulcanici di ampia portata, da soli, possano innescare estinzioni", afferma Renne. "La mia opinione è che l'impatto sia stato probabilmente il colpo di grazia, ma non l'unica causa".

Domande senza risposta

La nuova teoria "ibrida" lascia ancora in sospeso, tuttavia, alcune domande proprio in merito alle eruzioni vulcaniche originate nella penisola indiana che sarebbero state fatali per i dinosauri.

"Alcuni studiosi ritengono che, se si guarda alla recente (1991) eruzione del Monte Pinatubo, si può notare come per un breve periodo di tempo si sia rilevato un certo raffreddamento della Terra a causa delle polveri e del materiale in sospensione che è stato espulso, afferma il paleo oceanografo Palikè. "Secondo altri invece nel lungo periodo l'attività vulcanica, pompando più anidride carbonica nell'atmosfera, di fatto contribuisce a riscaldare il pianeta, almeno temporaneamente".

Non è chiaro, inoltre, come le eruzioni che hanno dato origine ai Trappi del Deccan fossero distribuite nel tempo. "Sappiamo che iniziarono qualche milione di anni prima della fine del Cretaceo e che sono continuate per diversi milioni di anni, anche dopo la caduta dell'asteroide", ha detto Palikè. "Tuttavia, c'è anche chi sostiene che le eruzioni siano condensate in un arco di poche decine di migliaia di anni". Conoscere la collocazione temporale delle eruzioni è importante, aggiunge Palikè, perché se fossero avvenute alla fine del Cretaceo sarebbe più probabile che abbiano giocato un ruolo nell'estinzione dei dinosauri.

Palikè ritiene che una datazione più precisa degli strati di cenere vulcanica in India potrebbe aiutare a rispondere ad alcune delle domande ancora aperte: "Sarebbe il passo successivo nella risoluzione del puzzle".

"Cercare di scoprire la vera causa dell'estinzione dei dinosauri non è soltanto un'esercitazione accademica", dice Jonathan Bloch, curatore associato di paleontologia dei vertebrati presso il Museo di Storia Naturale dell'Università Florida: "È fondamentale per noi capire come gli ecosistemi rispondano alle grandi perturbazioni, sia che si tratti di cambiamenti climatici graduali, che di eventi catastrofici. Sono rapporti che dobbiamo avere ben chiari come abitanti di questo pianeta".