
I ricercatori della University of Rhode Island hanno scoperto il primo nido di dinosauri Protoceratops (Protoceratops andrewsi), completo di ben 15 esemplari giovanili di questa specie. Il nido, risalente a circa 70 milioni di anni fa, sarebbe stato sommerso da una valanga di sabbia che uccise i cuccioli ancora vivi.
Fino ad ora, tutti i nidi di dinosauri sono stati identificati come tali grazie alla presenza di uova (caso più comune) o di un solo cucciolo (situazione estremamente più rara).
"Non mi viene in mente alcun altro esemplare di dinosauro che possa ospitare 15 cuccioli in un nido" spiega David Fastovsky, a capo del team che ha effettuato la scoperta.
Il protoceratopo è un dinosauro descritto per la prima volta nel 1922 come un antenato dei ceratopsidi nordamericani (come il triceratopo) a seguito della scoperta del primo esemplare di questo genere nel Deserto del Gobi, in una regione nota come Djadochta Formation.
Fu identificato nell'anno successivo come una specie totalmente nuova, e il fossile datato a 75-71 milioni di anni fa. Ad oggi sono stati scoperti circa 4 esemplari di protoceratopo, uno dei quali immortalato nel momento in cui subiva l'aggressione da parte di un Velociraptor.
I protoceratopi erano animali lunghi due metri per circa mezzo metro d'altezza e un peso di 180 kg. Relativamente piccoli, se paragonati ad altri ceratopsidi più noti, ma dall'importanza fondamentale nel comprendere a fondo la vita degli erbivori del Cretaceo.
Tutti i 15 dinosauri fossili scoperti nel sito mongolo, 10 dei quali completi, presentano le caratteristiche di cuccioli di protoceratopo: musi corti, occhi grandi proporzionati alle dimensioni, e assenza di caratteristiche adulte come corna o creste associate a questa specie.
Il nido, di forma circolare e con un diametro di quasi un metro, è stato scoperto nella Djadochta Formation in Mongolia. L'esistenza di un nido del genere implica il fatto che i protoceratopi crescessero all'interno del nido almeno fino al raggiungimento dello stadio post-natale, e che gli adulti di questa specie fossero genitori molto più amorevoli di quanto si sia sempre pensato.
Il numero dei cuccioli suggerirebbe tuttavia che la mortalità infantile di questa specie fosse particolarmente elevata. I cuccioli avrebbero avuto poche speranze di sopravvivenza una volta venuti al mondo, sia per la presenza di predatori che per un potenziale stress ambientale.
"Nidiate numerose potrebbero essere state un modo per assicurare la sopravvivenza degli animali in quel particolare ambiente, anche nel caso di una cura parentale estensiva" spiega Fastovsky. "In quel periodo la Mongolia era un posto che ospitava una varietà di dinosauri teropodi, alcuni dei quali si nutrivano di cuccioli come questi".
"Il più ovvio di questi predatori" contina Fastovsky, "scoperto nello stesso sito, è il celebre Velociraptor, un piccolo teropode per il quale i cuccioli come questi sarebbero stati degli ottimi bon bon".
Protoceratopi e Velociraptor avrebbero ingaggiato feroci battaglie durante il crepuscolo e nelle prime ore della notte: il primo per difendere i cuccioli, il secondo per assicurarsi il pasto quotidiano.
Non date per scontato l'esito del conflitto: sebbene il Velociraptor fosse un abile cacciatore dotato di armi letali, i protoceratopi erano dotati di una mascella poderosa capace di sferrare dolorosi morsi, e una spessa ossatura cranica come corazza.






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