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17 Novembre 2011 SCIENZA
di Christine Dell'Amore http://www.nationalgeographic.it
SBADIGLIAMO PERCHE' DOBBIAMO RAFFREDDARE IL CERVELLO
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Sbadigliare ci aiuta a tenere la mente fresca - nel senso letterale del termine. È quanto suggerisce una nuova ricerca, i cui risultati potrebbero offrire speranze per chi soffre di insonnia, emicrania, persino epilessia.

Gli scienziati hanno tentato di formulare le ipotesi più svariate sul perché sbadigliamo, dalla stanchezza alla mancanza di ossigeno, ma finora nessuna di queste si è dimostrata esatta.

"Abbiamo mandato l'uomo sulla Luna, ma non abbiamo ancora capito quale funzione abbia lo sbadiglio", dice il coautore della ricerca Gary Hack, della School of Dentistry della University of Maryland di Baltimora.

Secondo Hack e l'altro autore dello studio, Andrew Gallup della Princeton University, sbadigliare permetterebbe alle pareti del seno mascellare di espandersi e contrarsi come un soffietto, immettendo aria nel cervello e abbassandone così la temperatura. Il seno mascellare è il più grande dei quattro seni paranasali, cavità situate all'interno delle ossa del cranio che prendono il nome dalle ossa entro cui sono scavate: sfenoidale, frontale, etmoidale e mascellare.

Il cervello umano, proprio come un computer, è estremamente sensibile alla temperatura e ha bisogno di stare al fresco per poter lavorare in modo efficiente, spiega Hack, che insieme a Gallup ha pubblicato il lavoro sulla rivista Medical Hypotheses.

Osservazioni ed esperimenti

Nel 2002, durante la dissezione di un cadavere, Hack ha notato che la parete posteriore del seno mascellare era molto più sottile - e quindi più flessibile - di quanto venisse descritto in molti testi di medicina. Il ricercatore ipotizzò che, quando la mandibola si muoveva, le pareti del seno di flettessero, ventilandolo.

In seguito lo studioso si è imbattuto nella ricerca di post dottorato di Gallup, il quale nel 2007 aveva avanzato per primo l'ipotesi dello sbadiglio come sistema per raffreddare il cervello, e che da allora ha condotto una serie di esperimenti sia su animali (alcuni dei quali sbadigliano) che su esseri umani. Ad esempio, Gallup ha inserito delle sonde nel cervello dei ratti registrandone i mutamenti di temperatura prima, durante e dopo che gli animali avevano sbadigliato.

Ha così scoperto che la temperatura cerebrale s'innalzava poco prima dello sbadiglio poi iniziava a calare per riprecipitare alla temperatura pre-sbadiglio. Il che suggerisce che lo sbadiglio sia innescato da un incremento nella temperatura cerebrale e che quindi "favorisca il raffreddamento del cervello", dice Gallup.

Gallup ha anche studiato due donne che soffrono di attacchi continui di sbadiglio, registrandone le variazioni della temperatura corporea. I dati raccolti hanno confermato quelli raccolti sui ratti. Ciononostante, mette in guardia Gallup, "dobbiamo procedere con cautela, perché finora la ricerca è stata effettuata solo su due soggetti umani".

In effetti, anche Hack prevede che la loro teoria venga accolta con grande scetticismo: "ci muoviamo in un campo ancora in gran parte inesplorato".

In generale, capire la funzione dello sbadiglio potrebbe costituire uno strumento estremamente utile per diagnosticare una serie di patologie mediche come l'epilessia e l'emicrania, che quando si manifestano sono entrambe precedute da un eccesso di sbadigli, spiegano i ricercatori.

TAG: Computer