La scoperta della prima nave funeraria vikinga intatta nel Regno Unito, nella penisola Ardnamurchan, ha destato l'interesse del pubblico sull'eredità norvegese in Britannia.
La tomba di cinque metri con i resti d'un vikingo "d'alto lignaggio" con ascia, spada e lancia, richiama un periodo storico che per secoli ha affascinato gli scozzesi.
La presenza dei Vikinghi in Scozia non ha molto in comune con gli stereotipi di guerrieri con elmi cornuti che saccheggiano il territorio. Cercheremo di analizzare il fenomeno più in dettaglio.
• Luogo comune: I guerrieri Vikinghi erano costruttori di case e non potevano portarsi le mogli nei territori conquistati. Gli scienziati che studiano gli Scozzesi di ascendenze vikinghe nelle Shetland e nelle Orcadi hanno scoperto che nel Medioevo, in quelle isole, c'erano molte più donne di sangue vikingo di quanto non si pensasse.
• I moderni Britanni hanno in comune con i Vikinghi molto di più di quanto usualmente non si pensi. Oltre mille anni dopo che la prima nave vikinga è approdata alle coste scozzesi, uno studio ha mostrato che il sangue dei guerrieri norvegesi scorre ancora nelle vene di gran parte della popolazione.
• Il marcatore genetico dei Vikinghi - M17 - è presente anche in gran parte degli abitanti delle Western Isles. I nomi dei Clan names costituiscono una reliquia ben visibile; MacIvors erano in origine i figli di Ivar, MacSween, i figli di Swein, Macaulay, i figli di Olaf, MacAskill, i figli di Asgeir e così via.
• Gli scorridori Vikinghi si stabilirono presso i Gaeli dopo essersi impadroniti di parecchie isolette intorno alle coste scozzesi, nel sec. XI. Gli Scoti cedettero il potere nelle Ebridi esterne e interne a Hakon Hakonson, re di Norvegia, con un trattato, ma i Gaeli consideravano ancora le isole come loro possesso.
• I terribili raids dei Vikinghi fecero nel medioevo la reputazione dei Norvegesi come predoni assetati di sangue, ma i ritrovamenti archeologici mostrano che potevano anche essere vanitosi - preoccupati della "graziosa" decorazione dei loro denti, non meno che del filo delle loro spade. Inoltre, e potrebbe essere parte dell'evidenza che i Vikinghi furono i primi europei a raggiungere il Nord America, nel sec. XI, uno studio dei resti scheletrici del sepolcro di mille anni fa nella Svezia meridionale suggerisce che i norvegesi usavano fili metallici per incidere decorazioni nei loro dentim che poi coloravano di rosso o nero.
• I Vikinghi avevano una propria guida per la Scozia, che avvisava i potenziali viaggiatori. Fa' attenzione, diceva, i nativi sono pericolosi, hanno una lingua incomprensibile e il clima è orribile. Questo avviso era rivolto ai viaggiatori norvegesi del sec. XIII, secondo gli studi storici basati sui testi dell'epoca. Le cronache medievali su pergamena descrivevano la Scozia come un luogo meritevole d'un viaggio, ma solo a rischio della propria testa. "Gli islandesi che vogliono vivere tra le rapine sono consigliati di andare laggiù, " dice una saga. "Ma può costar loro la vita."
• Benché la Scozia fosse importante per i commerci, il mondo Vikingo si estendeva da Terranova al Medio Oriente e oltre. Le merci si muovevano su migliaia di miglia attraverso una grande rete di commercio. Non tutti gli oggetti sono rimasti oggi (seta, spezie, etc) ma altri parlano di grandi avventure. Sono stati trovati monete e gioielli provenienti da Baghdad, Samarkanda e Tashkent - anche in zone che oggi sono rurali e ben lontane dalle moderne vie commerciali.
• Indubbiamente i Vikinghi incutevano terrore nelle popolazioni locali, ma si installarono permanentemente in Scozia per circa 300 anni. Allevavano diverse specie di animali: pecore, bovini e maialim e coltivavano diversi tipi di cereali e piante medicinali.
• I Vikings si innervosivano a navigare lungo le coste occidentali dei lochs che chiamavano "fjordi scozzesi". Gli unici luoghi in cui si sentivano al sicuro erano le Orcadi e le Shetland, dove la popolazione aveva il loro stesso sangue e poteva accoglierli amichevolmente.
• L'influenza dei Vikinghi appare forte e di lungo periodo nella narrazione The Pirate, in cui Sir Walter Scott parlava del grande insediamento norvegese presso Sumburgh, 'Jarlshof', benché il sito fosse sorto su un primitivo insediamento Neolitico di 3000 anni prima.
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