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9 Ottobre 2004 ARCHEOLOGIA
miami.com
ROBOT DI 7 PIEDI USATO NELLA SPEDIZIONE DEL MAR NERO
tempo di lettura previsto 3 min. circa

PROVIDENCE – Quattro anni or sono, gli scienziati credevano di avere trovato il luogo perfetto per chiudere il dibattito sul diluvio di Noè: una casa colonica su una sporgenza che sovrasta il Mar Nero, costruita attorno a 7, 500 anni or sono – appena prima che le onde di marea inondassero la tenuta, sommergendo miglia di linea costiera e mutando un lago d´acqua dolce in un mare salato.

Alcuni ritengono che il sito rettangolare di pietre e legno potrebbe aiutare a risolvere l´annosa questione del se l´inondazione del mar Nero sia l´evento narrato nella storia biblica di Noè.

Questa storia narra di un´inondazione calamitosa della durata di 40 giorni e 40 notti. Parte del mondo scientifico la respinge, ritenendo che il Mar Nero si sia colmato gradualmente con un lento salire delle acque. Questa convinzione, ad ogni modo, è stata intaccata quando due studiosi hanno dichiarato, alcuni anni or sono, che l´inondazione del Mar Nero avvenne in tempi molto più recenti – e fu tanto rapida e diffusa da costringere la gente a spostarsi fino all´Europa continentale.

Gli scienziati che nell´estate del 2003 hanno visitato il sito sottomarino a largo della città costiera di Sinop, nella Turchia settentrionale, non possono arrivare ad alcuna conclusione. L´insediamento, circa 330 piedi sotto il livello del mare, è stato "contaminato" da legno che vi era scivolato all´interno, vanificando ogni tentativo di datare accuratamente le rovine – e quindi datare l´inondazione.

"Non abbiamo trovato la pistola fumante" ha dichiarato Robert Ballard, esploratore sottomarino e scopritore del Titanic, che ha condotto la spedizione da 5 milioni di dollari nel Mar Nero.

Ma il viaggio è stato ciononostante produttivo, e gli scienziati si stanno preparando a pubblicare le loro scoperte all´inizio dell´anno prossimo.

Ballard ha tenuto a sottolineare l´importanza rivestita, all´interno della missione, da Hercules, uno scavatore sottomarino usato per la prima volta in quest´occasione. Il robot di 7 piedi ha delicatamente scavato attorno alle rovine in profondità e recuperato reperti usando una sorta di chele meccaniche, munite di sensori in grado di regolare la pressione esercitata – molto più di una mano umana.

Fredrik Hiebert, un archeologo del National Geographic, ha dichiarato che il successo dello scavatore meccanico apre una nuova era nell´archeologia degli oceani.

"Sappiamo di avere la capacità tecnica per scavare scientificamente in ambienti sommersi" ha dichiarato l´ex professore dell´Università di Pennsylvania.

Il team ha usato camere ad alta definizione, un nuovo collegamento Internet e satellitare per collegare gli scienziati e gli scolari che seguivano la missione dal vivo dalle aule di scuola: la prima volta che simili tecnologie vengono impiegate in modo simultaneo in una spedizione sola.

In un altro segmento del viaggio, gli esploratori hanno dato un´occhiata ravvicinata ad un vascello commerciale che dicono essere la nave bizantina meglio preservata di sempre.

Gli scienziati sono particolarmente interessati a questo sito, denominato "Naufragio D" per via dell´ambiente particolarissimo del Mar Nero, le cui acque povere di ossigeno lasciano qualsiasi cosa si trovi sul fondo pressoché intatta. Il naufragio D è così ben preservato che una corda tesa a forma di V sulla cima dell´albero maestro del vascello è ancora chiaramente visibile.

I ricercatori hanno notato che i rivestimenti della nave sono cosparse di una sostanza che si ritiene essere cera, indicazione che i mercanti trasportassero miele.

TAG: Bibbia