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ARCHEOLOGIA
Archeologi di Dio
Autore: Esteban de Loria
Editore: Arethusa
Collana: Le sorgenti

Prezzo: 18,00 Euro
Dati: p. 216
Anno: 2012

TAG: Saggi,
Descrizione:

Il più grande e potente avvenimento della storia delle religioni è senza dubbio la resurrezione di Cristo. È facile comprendere, quindi, come di fronte a un evento di tale portata e carica miracolosa, la questione cruciale fosse quella di ritrovare delle tracce che potessero darne testimonianza. Con una puntuale e inedita ricostruzione degli eventi che cambiarono per sempre la storia della civiltà occidentale, Esteban de Loria offre al lettore un affascinante viaggio nel passato, al tempo in cui alcuni uomini, per la prima volta, cercarono di ritrovare quella che fu la vera tomba del Messia. Infatti, per restituire alla neonata comunità cristiana la prova tangibile che il Figlio di Dio avesse effettivamente vinto la morte, il primo passo sarebbe stato quello di riportare alla luce il luogo in cui la realtà umana di Gesù aveva lasciato per sempre spazio a quella divina: il Santo Sepolcro. Un'impresa che fu condotta con le istanze e i metodi del IV secolo da archeologi animati dal desiderio di trovare il "luogo" dove tutto ebbe, allo stesso tempo, fine e inizio. Un luogo che da allora divenne un punto cardine nella storia della fede del mondo intero. Ma la storia non sempre è generosa e spesso riesce con grande abilità ad amalgamare mito e realtà, creando un intricato tessuto nel quale è facile perdersi senza giungere mai a una meta. Quando poi la storia degli uomini si incrocia con quella della divinità, allora la verità mostra il suo duplice volto e diventa tutto ancora più difficile. Archeologi di Dio non è un saggio di archeologia nel senso canonico del termine perché è capace di raccontare, in maniera chiara ed esauriente, di quel bisogno irrefrenabile che spinse un manipolo di uomini a ritrovare la tomba di Cristo: per il mondo cristiano, l'anello di congiunzione tra il dio-uomo e l'uomo. Il libro si conclude con una preziosa appendice dedicata a colui che donò la sua tomba al Salvatore: Giuseppe d'Arimatea, il discepolo "occulto", che si narra portò il Graal in Europa e sulla cui vita aleggia da sempre un'aura velata di esoterismo.