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L’ENIGMA IRRISOLTO DELLE STATUINE DEI NOK

Nok è il nome di un piccolo villaggio nel centro della Nigeria, dove nel 1928 un gruppo di minatori ha portato alla luce una serie di reperti in terracotta, testimonianza di un’antica civiltà perduta.

Il popolo nomade Nok di cacciatori e guerrieri si stanziò nel X secolo a.C. nel bacino del Niger, nell’odierna Nigeria settentrionale. La loro civiltà fiorì fino al II secolo d.C. Alcuni studiosi pensano che essi siano stati i primi in tutta l’Africa subsahariana a conoscere la siderurgia nella seconda metà del primo millennio a.C.

Gli scavi portarono alla luce non solo le statue antropomorfe ma anche certo numero di strumenti in pietra, pitture rupestri e strumenti di ferro, comprese le punte di lancia straordinarie, bracciali e piccoli coltelli e fecero comprendere che si trattasse di una società altamente avanzata, con un sistema giudiziario tra i più complessi del tempo.

Il progresso tecnologico di questa civiltà è testimoniato dalle loro straordinarie opere d’arte prodotte dagli artefatti Nok che esprimono una notevole padronanza del processo di produzione e cottura di argilla.

Le statue antropomorfe sono sempre caratterizzate da una cura quasi maniacale per i dettagli, raffigurato con acconciature complesse, grandi teste allungate, occhi a mandorla e labbra socchiuse.,

Gli elementi dominanti di queste sculture sono gli occhi triangolari, una elaborata acconciatura, la presenza di barba e il posizionamento delle orecchie.

Non si sa molto circa il vero scopo delle sculture, ma alcuni ricercatori hanno ipotizzato che le statue raffigurassero le loro divinità o servissero come amuleti

Non è chiaro come ebbe termine questa civiltà: pochissimi i reperti e nessun documento scritto tra questi.

Alcuni ricercatori hanno suggerito che l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali e una forte dipendenza dal carbone, potrebbe aver giocato un ruolo cruciale nella scomparsa dei Nok.

Rispetto a questo, altre ipotesi sono state avanzate, dai cambiamenti climatici alla invasione, alla migrazione per una epidemia devastante in altre aree geografiche.

Ma questa è la scomparsa non è l’unico mistero a rimanere senza risposta: quasi tutte le statue in terracotta sono rotte o gravemente danneggiate.

È danno intenzionale, o il semplice effetto del naturale processo di erosione?

Dove sono finiti i torsi di gran parte delle statue?

I ricercatori ipotizzano che le parti mancanti potrebbero essere nel terreno appena fuori gli antichi centri urbani.

I ricercatori sono pronti a chiarire questo e altri problemi ancora irrisolti, confidando che una nuova campagna di scavi potrebbe fornire nuove fonti per chiarire

l’enigma dei Nok.

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