
Noi pensiamo che il cristianesimo sia sempre stato così come ce lo hanno raccontato all’ora di religione.
Non è così.
Si è evoluto come tutte le cose di questa terra che sono in divenire. Il messaggio originale è stato travisato, modificato, ampliato in certe parti e soppresse altre. I libri son stati copiati, tradotti in varie lingue ed ancora ricopiati per arrivare a superare 2000 anni. Quasi sempre ad ogni copiatura vi sono stati aggiustaggi ed inserimento a volte di semplici parole altre volte intere frasi o interi brani.
Oggi vogliamo capire come è stata CREATA l’idea della resurrezione dei corpi. Questo è uno dei dogmi fondamentali della fede Cattolica/Cristiana, perchè se non fosse vero, viene messa in dubbio anche la resurrezione dello stesso Gesù Cristo.
Per questo è stato insegnato fin dai primi secoli della Chiesa e confermato da concili ecumenici come il Quarto Concilio Lateranense (1215) e il Concilio di Lione II (1274).
Viene recitato anche durante la Messa: “Credo nella resurrezione della carne e nella vita eterna”.
Se chiedete a uno dei Cattolici dei nostri giorni se credono alla “resurrezione dei corpi” dicono di si il 61% degli Italiani che si dicono “cattolici” (anche se solo il 19% frequenta la messa settimanale).
Le statistiche ci dicono anche che nel 61% il 27% crede nella reincarnazione (forse non è il massimo della coerenza).
Ma troniamo indietro di 2000 anni.
Era stato crocifisso Gesù Cristo da qualche anno e la situazione era estremamente confusa. Nonostante che le parole del “Maestro” fossero ancora nel ricordo di chi le aveva sentite, si formarono numerose “sette” che seguivano insegnamenti diversi e credi nettamente contrapposti.
Ovviamente ognuno credeva di essere nel giusto e che gli altri sbagliassero.
Le più nutrite erano tre: la chiesa di Gerusalemme (guidata da Giacomo), le comunità Paoline (guidate da S. Paolo) e i primi gnostici. Ma varie fonti riportano fatti e dettagli sulle sette cristiane e si rivolgono a queste chiamandole “quasi innumerevoli tipi di cristiani” distinguendo gruppi come i thomasini, gli asceti i manicheisti, oltre a copti, maroniti siriani e nestoriani.
Continui doatribi al posto di unire hanno continuato a moltiplicarle giungendo ad arrivare poco meno di 30 “sette” o Religioni diverse.
Queste le principali:
Docetismo, Ebionismo, Gnosticismo, Valentinismo, Montanismo, Marcionismo, Sabellianismo
Novazianismo, Arianismo, Donatismo, Apollinarismo, Nestorianismo, Pelagianismo, Monofisismo.
Un vero casino.
Ci si aspetteremmo che una persona come Pietro avrebbe dovuto ergersi sopra tutti i dare le direttive chiare a tutti. Ci han sempre detto “Pietro, su questa pietra fondo la mia chiesa”…o NO ?
In tutto questo marasma Pietro se n’è lavato le mani. La maggior parte di questi primi cristiani erano di molti paesi dell’Impero Romano ma avevano un solo difetto: NON ERANO CIRCONCISI…e Lui non trattava con in non circoncisi.
In fondo Pietro eseguiva gli insegnamenti del suo Maestro Gesù.
Matteo 10:5-15:
“Questi dodici, Gesù li inviò, dando loro queste istruzioni: «In qualunque città o villaggio entriate, informatevi chi vi sia degno, e lì rimanete finché non partiate. Quando entrerete in una casa, salutatela. Se quella casa è degna, la vostra pace venga su di essa; ma se non è degna, la vostra pace torni a voi. Se qualcuno non vi riceve e non ascolta le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città, scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico che nel giorno del giudizio la sorte di Sodoma e Gomorra sarà più tollerabile di quella di quella città.”
Quindi la prima cosa che ha detto Gesù agli apostoli è NON ANDATE DAI “GENTILI” NE’ DAI SAMARITANI (due popolazioni che adoravano altri Dei)…rafforzando le cose raccomandandosi di rivolgersi solo alle “pecore perdute della CASA DI ISRAELE ! “
S.Pietro per questo ha avuto accese discussioni con S.Paolo.
Il motivo del contendere era che Pietro all’inizio frequentava i “cristiani anche NON ebrei”, ma in breve cambiò la sua opinione a seguito della reazione degli altri Apostoli e dei “circoncisi” . Tutta gente che aveva seguito Gesù che era stato molto chiaro che i suoi insegnamenti dovevano essere destinati alle “pecorelle sperdute di Israele”.
Pertanto non volle “evangelizzare” chi non era “circonciso”. Arrivando addirittura di rifiutarsi di dire “messa” nel giorno del Signore se nell’assemblea vi era qualcuno che non era circonciso.
Paolo senza mezze parole, ad Antiochia, lo affronta di petto e lo chiama “IPOCRITA”.
Così si formarono due comunità quella di Gerusalemme (con gli apostoli) che si occupavano esclusivamente degli abitanti israeliani (circoncisi) e quella di Paolo composta da “non circoncisi”. Paolo viene infatti chiamato “L’Apostolo delle Genti”. Nonostante abbiamo una festività dedicata a S.Pietro e Paolo…i due ebbero pochissimi rapporti, neanche epistolari (Pietro era analfabeta).
Uno dei primi insegnamenti di Gesù (che fece molto successo ed attirò molti proseliti) era quello della promessa di entrare nel Regno dei Cieli ( o Regno di Dio)…ma in maniera diversa di come ce l’hanno raccontata.
Gesù, nei Vangeli, descrive il regno di Dio come una realtà che inizia con il suo ministero e si compirà in futuro molto prossimo.
In Marco 1:15, ad esempio, dice: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”
Questo indica urgenza, senza però indicare un lasso di tempo preciso.
In Marco 9:1, Gesù diventa più specifico chiarendo questa “promessa”: “In verità vi dico che vi sono alcuni di quelli che stanno qui, i quali non gusteranno la morte, prima che abbiano visto il regno di Dio venuto con potenza”
Questo implica che alcuni discepoli avrebbero visto il regno manifestarsi entro la loro vita, Quindi il “regno di Dio” era un questione di ANNI.
Paolo continuava a promettere il regno di Dio a tutti i cristiani, promettendo anche la liberazione di tutti i loro peccati, perchè per entrare nel regno di Dio occorreva essere puri di cuore.
Tutti erano convinti che se fossero diventati Cristiani sarebbero stati “assunti in cielo” ..nel “regno di Dio” o “nel regno dei cieli” dove tutto era felicità e amore.
Per questo che i primi cristiani dividevano i loro averi e condividevano cibo e proprietà. Erano tutti convinti che tra qualche anno sarebbero andati in cielo col proprio corpo…quindi che importanza potevano avere i beni terreni (di fronte a quelli che avrebbero avuti in cielo?).
San Paolo era il loro riferimento culturale (vista l’assenza degli altri apostoli).
Ma passavano gli anni e questo regno di Dio (o dei Cieli) non arrivava e la gente cominciava a lamentarsi.
Alcuni di loro cominciavano a morire e i loro parenti si lamentarono con Paolo dicendogli che era un’ingiustizia.
Infatti LORO avevano ancora il loro corpo e prima di morire sarebbero andati in cielo (col loro corpo) come promesso dalla loro religione. Ma i loro cari che erano morti? Come potevano andare in cielo col loro corpo che era ormai decomposto sottoterra ?
Domanda giusta e senza molte possibilità di uscita. Una risposta poco chiara avrebbe indotto molti se non tutti a perdere la loro fede in Cristo e nelle sue promesse.
S.Paolo dunque se ne inventa una delle sue che ancora oggi la Chiesa Cattolica sostiene: LA RESURREZIONE DEI CORPI.
Non c’è scritto da nessuna parte, in nessun vangelo ma è la “logica” conseguenza del messaggio cristiano.
San Paolo credeva fermamente nella resurrezione di Cristo perchè pensava fosse la reincarnazione di Orfeo, che era stato messo in croce ed era risorto. Se n’è discusso qua:
[[https://www.facebook.com/groups/538587356223380/search/?q=DIONISO%20ORFEO%20E%20CRISTIANESIMO](https://www.facebook.com/groups/538587356223380/search/?q=DIONISO%20ORFEO%20E%20CRISTIANESIMO)](https://www.facebook.com/groups/538587356223380/search/?q=DIONISO%20ORFEO%20E%20CRISTIANESIMO)
S.Paolo quindi tranquillizza i suoi seguaci sostenendo di non preoccuparsi per chi era già morto, perchè quando (tra qualche anno) sarebbe avvenuta l’assunzione al cielo di tutti loro, Gesù avrebbe risuscitato i corpi dei loro parenti e TUTTI INSIEME sarebbero entrati nel “regno di Dio”.
La Resurrezione dei corpi era dunque limitata a coloro che stavano aspettando a giorni se non ore di poter trovarsi nel regno dei cieli.
Poiché questo non è accaduto, nè a quei tempi nei 2000 anni successivi i Teologi nel medioevo estesero questa possibilità a tutti coloro che sarebbero morti quando…sarebbe giunto il “regno di Dio”.
Ma la resurrezione dei Corpi è strettamente collegata alla risurrezione del corpo di Cristo.
Nessuno di loro aveva assistito alla resurrezione di Gesù Cristo ma tutti credevano nella resurrezione dei propri corpi (come da promessa).
Per questo San Paolo si è posto questo dilemma: Come potremmo risorgere con i corpi se non fosse RISORTO per prima anche Cristo ? Mostrandoci la via: cioè che si può andare in cielo col proprio corpo.
Questo lo indusse a ribadirle questo concetto nella lettera ai Corinzi 1-15: “Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede; rimarreste ancora qua nei vostri peccati.”
Nasce da qua la “necessità” che anche Cristo fosse risorto…altrimenti “vana è la nostra fede”…e come corollario “rimarreste ancora nei vostri peccati”…e questa eventualità non poteva essere accettata da nessuno dei cristiani.