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DALL’ANELLO GEMINO TRICUSPIDATO AL SALUTO DELLE TRE DITA MODERNO

I romani avevano scoperto un modo per facilitare ai loro arcieri il lancio delle frecce. Realizzato in bronzo viene chiamato “Anello gemino TRICUSPIDATO” perchè aveva tre “piramidine” al centro. Serviva per fissare la freccia. Simili oggetti risultano diffusi dal V sec. a.C. all’età romana tardo-repubblicana in una larga area geografica, dalla Gallia all’Etruria, alla Magna Grecia, alla Grecia.

il nome di anello gemino invece è usato per indicare il fatto che era costituito da una coppia di anelli raccordati tra loro. Oggetti con queste caratteristiche sono stati trovati in molti luoghi, dalla scezia al medio oriente.

in italia molti ritrovamenti provengono dalla pianura padana, tra cui il sito archeologico di kainua nei pressi di marzabotto.

Degli anelli gemini cuspidati sono conservati presso vari musei archeologico italiani.

Finito l’impero romano non sono stati più prodotti. Quindi se se ne trova uno si sa che è sicuramente un manufatto di epoca romana.

Per tutto il medioevo gli arcieri hanno usato le solite TRE dita: Pollice indice ed anulare.

I due paesi che si sono spessi impegnati in lotte durate secoli erano la Francia e L’Inghilterra.

L’arciere era però considerato dai “cavalieri” una persona “codarda” che non meritava il rispetto dei loro capi, pur se la loro opera era molto apprezzata.

Infatti nel codice cavalleresco medievale i nemici si combattevano in “singolar tenzone”, dimostrando nelle lotte con le spade corpo a corpo di non temere la morte e di combattere guardando il loro nemico negli occhi.

L’arciere NO.

L’arciere si nascondeva dietro i cespugli e scagliava le sue frecce che davano la morte a grande distanza, quando il nemico ancora non poteva difendersi con la sua spada.

Questo senso di “disprezzo” veniva estrinsecato quando uno dei due schieramenti vinceva.

La prima cosa che facevano i vincitori era quella di sfogarsi sugli arcieri.

Li facevano schierare con la mano destra ben in vista e gli tagliavano le TRE dita che venivano utilizzate per tirare le frecce.

In questo modo evitavano che nella prossima guerra avrebbero avuto meno arcieri a lanciargli contro altre frecce.

Viceversa quando uno dei due schieramenti vinceva…oltre alle grida di gioia, gli arcieri uscivano dai cespugli allo scoperto ed alzando la mano destra mostravano le famose TRE dita sventolandole per indicare la loro vittoria…sottintendendo: “Vedete? Noi ce le abbiamo ancora perchè abbiamo VINTO”.

Era nato il famoso saluto della vittoria a tre dita.

Recentemente persone di origine anglosassone trasferitisi in America, trasmisero questa usanza agli americani. Poiché molti degli Americani in quel periodo erano dediti all’agricoltura e all’allenamento di Buoi, il saluto della vittoria a tre dita si è trasformato nel saluto con le due dita che simboleggiano le corna bovine ed il classico pollice…perdendo però il significato originale.

Anche l’ultimo Papa sembrava contento quando glielo hanno insegnato. 🙂

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