Che c'entrano i Popoli del Mare con la Bibbia? Sembra molto, molto più di quanto si possa immaginare, parlando di uomini che, per la loro cultura di guerrieri professionisti, erano lontani anni luce dagli Ebrei che invece praticavano la guerra solo per necessità di sopravvivenza. Da secoli molto si è scritto sulla Tribù scomparsa di Dan. Alcuni studiosi l'hanno collocata persino fra i Pellerossa d'America. Altri in Etiopia, in Egitto e via dicendo. Secondo il racconto biblico Dan era uno dei figli di Giacobbe, che insieme al padre e gli altri fratelli si trasferì in Egitto su invito di Giuseppe diventato un alto dignitario alla corte del faraone. Figlio di Bilhah schiava di Rachele. Giacobbe diceva di lui "E' forte come un leoncello, astuto come il serpente, penserà lui alla salvezza". A quale salvezza alludeva Giacobbe? Forse che l'antico patriarca aveva già previsto i fatti dell'Esodo? Non alla salvezza spirituale comunque, poichè Dan e la sua discendenza erano poco inclini alla fede nel Dio di Israele tanto che, appena poterono, "si diedero all'idolatria" (almeno così gli Ebrei chiamavano qualsiasi culto che non fosse quello di Jawhè). Dan, quindi, avrebbe pensato alla salvezza intesa come difesa dai nemici terreni, in primis gli Egiziani. Mosè sistemava la tribù di Dan a settentrione (con Neftali e Aser), quando Israele si accampava nel Sinai. E quando il popolo riprendeva la marcia, Dan fungeva da retroguardia (Numeri X: 25); il motivo di tutto ciò era il pericolo che gli Egiziani attaccassero, cosa che potevano fare solo arrivando da Nord via terra, essendo il Sinai una penisola circondata per tre quarti dal Mar Rosso. Ma Mosè aveva affidato loro anche il compito di "polizia militare". Non dimentichiamo che, secondo la Bibbia, egli astutamente chiese al Faraone il permesso di andare nel deserto a fare un Sacrificio a Jawhè con tutto il suo Popolo e il Faraone, che non si fidava per niente, mandò loro dietro un contingente di soldati che li seguì per lungo tempo. Ma "Il Liberatore"non doveva essere stato sincero neanche con molti dei suoi seguaci. Essendo, infatti, gran parte dell'indisciplinata moltitudine poco convinta di questo girovagare nel deserto, alcuni gruppi potevano tentare il ritorno in Egitto e qualcuno ci provò, come Datan e Core. Per questo Dan aveva in retroguardia il compito di "raccogliere" (Numeri: X-25), raccogliere cosa? Probabilmente i disertori. E sappiamo che svolsero sempre con scrupolo il loro lavoro, come del resto avevano sempre fatto anche quando erano al soldo di Ramses e degli altri faraoni, ma anche degli Ittiti e degli Assiri. Un altro importante compito diede loro Mosè: la costruzione nientemeno che dell'Arca dell'Alleanza! Compito affidato a Ooliab figlio di Achisamach, geniale artigiano, che insieme a Bezaleel di Giuda era definito da Mosè " Ideatore di progetti" (Esodo XXXV: 35) che inoltre intesseva la porpora viola, rossa scarlatto e ricamava in bisso... (Esodo XXXV: 30, 35 e XXXVIII: 38, 23). I Daniti conoscevano la porpora 3-4 secoli prima dell'avvento dei Fenici! Non è un caso neanche che insieme a Ooliab di Dan, Mosè chiamasse Beezaleel di Giuda. L'astuto Patriarca a quanto pare si fidava ciecamente di questi due gruppi, o tribù, più che degli stessi Leviti. Vediamo perché:
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Tracce dell'Esodo nel deserto (Menorah e stella di David) a Nahal Avedat (da: The Names of God). |
Dan fungeva da retroguardia e si accampava sempre a Settentrione,
con Dan c'era la tribù di Aser e quella di Nephtali, mentre
Giuda si accampava a Levante. Con Giuda erano le tribù di
Zabulon e di Issacar. Abbiamo affermato che per la posizione geografica
del Sinai, il pericolo di un attacco da parte degli uomini del Faraone,
che avevano continuato l'inseguimento anche dopo il passaggio del
Mar Rosso, poteva venire via terra solo da Nord, mentre eventuali
altri nemici si trovavano verso Levante, dove comunque Mosè
voleva condurre la moltitudine che l'aveva seguito. Quindi: Giuda
guidava e Dan proteggeva. Ma c'è di più: secondo alcuni
studiosi altre tribù d'Israele, oltre Dan, appartenevano
ai Popoli del Mare: Issacar e Aser erano Tjeker (i Teucri di Omero),
Zabulon era Danai (cioè Shardana) (NB: Sappiamo per certo
che in Palestina s'insediarono al tempo dell'Esodo i Phelets-Filistei,
i Danen-Danai e i Tjeker-Teucri). Non solo, la Bibbia racconta anche
delle virtù straordinarie di queste tribù: oltre le
doti militari di Dan, parla esplicitamente dell'abilità nel
commercio di Zabulon e della straordinaria conoscenza delle Leggi
di Issacar. Tornando a Mosè egli poteva disporre quindi di
quattro gruppi di armati: in testa Zabulon e Issacar, in retroguardia
Dan e Aser, altro che popolo di mattonai e artigiani!
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Tracce di DAN, Nave con Bussola identica alle navi shardana (da: The Names of God); una navicella sarda in bronzo con installata la bussola a bordo. |
Giacobbe diceva di Dan: come il serpente lasceranno la traccia, lui e i suoi discendenti, dove passeranno. Le parole pronunciate dal Patriarca erano ancora una volta profetiche, infatti, i Daniti avevano l'abitudine di imporre il loro nome ai luoghi del loro passaggio. Il Libano, la Siria, la Palestina e altri luoghi lontani conservano ancora la radice dan, don, din, dun quando non addirittura l'intero nome di Sher-Dan (principi di Dan), come Sardenay, Zardana (Sardone dei Crociati), Sardanas (antica città presso Tiro). Cominciarono appena arrivati nella Terra Promessa: la parte della tribù rimasta (spieghiamo in seguito dove era finita l'altra parte) "Ebbe difficoltà a conquistarsi(?) il territorio assegnato, quindi attaccò la terra di Leshem e vi si stabilì chiamandola Leshem-Dan" (Josh. 19:47). Perché la Bibbia parla di una parte della tribù di Dan? E perché Dan non riuscì a "conquistarsi" la parte spettante? Le altre tribù la ebbero dai territori precedentemente conquistati da Israele. Nell'Apocalisse si legge: (VIII: 3) "Non fate male alla terra e al mare, sino a tanto che abbiamo segnati nella loro fronte i servi del nostro Dio. E udii il numero dei segnati, 144.000 da tutte le tribù dè figlioli d'Israele". Continua elencando 12.000 servi per ogni tribù, comprendendo Manasse ed Ephraim, ma non menzionando affatto Dan. Perché? E ancora nel libro dei Re (XI:29-32 e 35-36) "Achia prese il suo mantello e lo divise in 12 pezzi, quindi disse a Geroboamo: prendine 10 pezzi. Ecco dice il Signore: lascerò il regno a Salomone, ma darò a te 10 tribù e a lui lascerò una tribù per amore di Davide mio servo." La tribù rimasta a Salomone era quella di Giuda. Perché ancora una volta sono nominate 11 tribù, qual è quella mancante? Ancora la Bibbia (su 1 Cronache) elenca le genealogie di Giuda, Ruben, Gad, Manasse, Levi, quindi le tribù del Nord: Issacar, Beniamino, Neftali, Manasse, Efraim e Aser. In tutto sono dodici, ma Manasse è citato due volte e non vi è traccia di Dan!
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Altri graffiti del Negev riferiti all'Esodo (da: Names of the God) - Un mosaico con Bussola e Tanit - Sestante ritrovato a Cagliari e, sotto, la Bussola ricostruita da MARIO PINCHERLE e ripresa da Leonardo Melis nel suo libro su I POPOLI DEL MARE. |
I figli di Giacobbe erano dodici:
- Da Lia nacquero: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Zabulon.
- Da Rachele: Giuseppe e Beniamino.
- Da Bilhah schiava di Rachele: Dan e Nephtali.
- Da Zelpha, schiava di Lia: Gad e Aser.
In seguito per volere di Giacobbe furono inclusi i figli di Giuseppe,
(che quindi ebbe doppia porzione nella spartizione della terra Promessa).
Escludendo quindi Giuseppe, il totale dà 13. E' però
ancora più curioso notare che una volta partiti dall'Egitto,
riferendosi a Manasse, la Bibbia parla sempre di mezza tribù,
ma il termine non è mai riferito a Ephraim, mentre si parla
di una parte della tribù di Dan. Di contro nel libro di Deborah
(judici 5:17) si afferma che Dan andò ad abitare sulle navi.
Dan (giudice,capo) era nato nel 1737 a.C., l'Esodo avvenne nel 1278
(ma qualcuno dice prima: 1587, noi teniamo per buono 1278, all'epoca
di Ramses II). La tribù di Dan seguì Mosè con
62.700 uomini atti alla guerra, Ephraim con 40.500 e Manasse con
32.200. Un rapporto su Manasse di circa 2 a 1 e su Ephraim di circa
3 a 2. Considerando che la differenza di età fra loro era
minima (Dan era più vecchio di Manasse di circa cinque anni
e di Ephraim di tre anni) dobbiamo pensare che Dan e i suoi discendenti
erano stati prolifici in modo superbo! Siamo portati quindi a pensare
che alla tribù si sia aggiunto un altro contingente abbastanza
numeroso di persone per gli scopi che abbiamo immaginato, cioè
quei mercenari esperti nell'arte della guerra che avrebbero dovuto
scortare gli Ebrei nel loro viaggio avventuroso verso la Terra Promessa.
Ciò spiegherebbe il fatto che la tribù di Dan non
era molto incline a seguire la Religione di Mosè ma, appena
poteva, "ricadeva nell'idolatria". Dal Libro dei Giudici:
"La tribù di Dan non si era ancora stabilita, ma occupò
Canaan. Mandarono 5 forti guerrieri a esplorare, lì trovarono
un sacerdote levitico dei loro (di Israele, N.d.A.) a casa di un
certo Milcah e gli chiesero come mai si trovasse da quelle parti,
egli rispose che Milcah lo pagava per fare il sacerdote nella sua
casa e per la sua gente. Essi gli chiesero se Dio era con loro,
egli rispose che avevano la Sua benedizione. Proseguirono e trovarono
una ricca città abitata da gente pacifica. Tornati dai loro,
riferirono quanto visto e i figli di Dan si armarono in seicento
e partirono. Giunti presso Cariath-jarim si fermarono e posero il
campo e diedero a quel luogo il nome di campo di Dan. Poi proseguirono
e giunsero alla casa di Milcah dove trovarono ancora il giovane
levita. Alcuni di loro presero le statue, l'Ephod e gli idoli e
con dolci parole chiesero al giovane di seguirli dicendogli che
era meglio fare il sacerdote per un'intera tribù che per
un uomo solo. Egli convinto li seguì, ma Milcah con la sua
gente inseguirono i figli di Dan per farsi restituire gli idoli
e il sacerdote. Ma i Principi di Dan dissero loro di non osare più
proferir parole nei loro confronti, se non volevano avere contro
uomini corrucciati e dediti alla guerra. Così proseguirono
verso il paese di Lais che conquistarono distruggendo la città
e passando a fil di spada gli abitanti. Da allora Lais si chiamò
Città di Dan e Jonathan e la sua stirpe divennero i sacerdoti
dei loro idoli." (giudici XVIII (NdA: Jonathan era nipote di
Mose). Anche questa parte di tribù rimasta, dunque, appena
poté, si staccò dal resto di Israele e si diede agli
antichi culti "idolatri". La vicinanza dei porti fenici
li indusse a stringere alleanza con le popolazioni di Tiro e Sidone
con le quali in seguito solcheranno il Mediterraneo, mischiandosi
ai loro antichi fratelli allontanatisi dopo l'arrivo nella Terra
Promessa. Ma dove potevano essere giunti i figli di Dan una volta
allontanatisi dai loro fratelli di Israele? L'abitudine di Dan a
lasciare la traccia come il serpente, ci aiuterà non poco
a ritrovarne il cammino percorso.
Durante il regno di Ramses II l'Egitto è al massimo del suo
splendore, è uno dei grandi imperi dell'epoca insieme a quello
Miceneo e a quello Ittita. Nei suoi confini abitano altri popoli
e fra questi gli Habiru (Ebrei) che la Bibbia chiama Israele, alcune
tribù di razza semitica arrivate in Egitto al seguito degli
invasori Hiksos e per questo poco benvolute dagli Egiziani. Sono
un popolo in prevalenza di artigiani, Ramses se ne serve per costruire
la sua nuova capitale, Pi-Ramses. Essi fabbricano mattoni crudi
e piastrelle di ceramica, non si occupano certo di arte militare,
sono sottomessi e incapaci a ribellarsi. Finché tra loro
arriva un "salvato dalle acque", un messia: Mosè.
Egli è un principe egiziano vicino alla famiglia reale, sicuramente
un alto dignitario e probabilmente un generale a capo di uno dei
tanti reparti di mercenari di stanza in Egitto, ricordiamo che il
nome Mose era abbastanza comune in Egitto, il significato preciso
è: fanciullo, di solito il termine Mose era accostato al
nome di un Dio quando si trattava di fanciullo di nobili origini.
Abbiamo quindi: Toth-Mose (Tuthmosis), Ra-Mose (Ramessu, Ramesse),
Amon-Mose (Amose), cioè: il fanciullo di Toth, il fanciullo
di Ra, il fanciullo di Amon, vale a dire: "il Dio Toth, Ra,
Amon
ha dato un fanciullo"; un termine quindi che equivaleva
a bambino, figlio. Il significato Biblico di "Salvato dalle
acque" fu creato ad hoc per legittimare la grandezza di un
condottiero di Popolo quale egli diventò e, per farlo, l'accostamento
al più grande condottiero dell'Antichità, Sargon di
Akkad, poteva avvenire solo paragonandone la nascita e l'ascesa
al potere. Anche Sargon fu "salvato dalle acque" da un
dignitario di corte di una città semitica di cui divenne
re, muovendo poi alla conquista di un impero, il primo grande impero
della storia. Mosè quindi, caduto in disgrazia probabilmente
per aver ucciso un egiziano, o più probabilmente perché
seguace di Athon, il Dio messo al bando dopo la morte di Amenophe
IV, si mette a capo di queste tribù semitiche rese schiave
in terra straniera e della minoranza religiosa che seguiva ancora
il Culto di Aton e li conduce fuori dall'Egitto. L'impresa non è
facile, ma egli ha l'aiuto del Dio di Israele e anche, crediamo,
molte conoscenze scientifiche alle quali era stato probabilmente
iniziato per la sua qualifica di principe. Cerca di convincere con
l'astuzia il faraone a lasciar andare il suo nuovo popolo forse
a offrire un sacrificio nel deserto, cosa che gli riesce con le
buone o con le cattive. Caricati vecchi, donne e bambini sui carri,
ordinate alla meglio le schiere dividendole per tribù secondo
le origini, dopo aver debitamente depredato gli egiziani dell'oro
e dell'argento e averne ricavato altro dalla vendita di case e terreni,
essi si mettono in marcia. Ma come può un popolo di mattonai
affrontare le popolazioni ostili che sicuramente incontreranno sul
loro cammino? Mosè trova la soluzione nella tribù
di Dan, in cui fa confluire qualche reparto di mercenari di stanza
sul Delta e con i quali aveva sicuramente rapporti di amicizia o
che aveva addirittura avuto sotto il proprio comando. Cosa lo porta
a scegliere i Shardana lo possiamo quindi ipotizzare in questo modo:
i Shardana erano acquartierati sul Delta, mentre una parte di loro
componevano la guardia scelta del Faraone. Vedi sotto: Abu Simbel,
guardia scelta shardana I quattro centrali) a Qadesh.
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Ramses li aveva avuti al fianco nella battaglia di Qadesh, forse
proprio al comando di Mosè. Ma essi erano in Egitto già dai tempi
di Amenophis III, se non addirittura dall'invasione degli Hiksos
(che secondo alcuni studiosi facevano parte anch'essi dei Popoli
del Mare). Il nome Sher-Dan (SRDN) significa principi di Dan. è
una coincidenza strana che essi portassero il nome del figlio di
Giacobbe che amava l'arte della guerra. Possiamo solo ipotizzare
che i Shardana, come gli Ebrei (Ossia quelle tribù che poi formarono
il popolo ebraico), arrivarono in Egitto intorno al 1700 a.C. con
l'invasione degli Hiksos, quindi c'era sicuramente un legame fra
i due gruppi. Questo spinse Mosè a convincere i Shardana a unirsi
all'impresa, magari con la promessa che una volta giunti a destinazione
avrebbero potuto imbarcarsi per far ritorno nella loro patria d'origine:
la Sardegna! Cosa che avvenne regolarmente. Mosè, benedicendo il
suo popolo disse di Dan "egli è un cucciolo di leone, non vuole
sostare, ma deve andare avanti". (Deutor.33:22). E nel libro dei
Giudici si legge anche (5:17) "E Dan abitava sulle navi". Hecateus
di Abdera dice che gli Egiziani espulsero gli stranieri che si trovavano
nel loro territorio. Alcuni di loro, con i loro capi Danao e Cadmo,
migrarono in Grecia, altri in altre regioni, ma il maggior numero
in Siria Palestina, è praticamente quanto racconta lo stesso Diodoro
Siculo (Bk 1, XXVIII, 1-5). E ancora, Celso (Contro i Cristiani):
"Gli Ebrei, Egiziani di stirpe, hanno lasciato l'Egitto perché si
ribellarono allo Stato Egiziano e perché disprezzavano la consuetudine
religiosa (egiziana)". Il riferimento ad Akenaton e al suo Culto
eretico è forte. Un'ipotesi sicuramente affascinante. Proviamo a
capire come poteva essere composta questa moltitudine eterogenea,
che la Bibbia ci presenta come un unico, ma indisciplinato popolo.
Lo analizziamo per tribù. Abbiamo già accennato che:
Da Lia nacquero, secondo la Bibbia:
- Ruben, Giuda e Simeone. Probabilmente gli appartenenti alle tribù
con questo nome sono da classificare come discendenti da quelle
tribù semitiche insediatesi in Egitto all'epoca dell'invasione degli
Hiksos e quindi odiate dal popolo egiziano, che però se ne serviva
per la loro abilità artigianale, soprattutto in campo edilizio.
Mosè si rivolse a loro con la promessa di condurli in una Terra
più ricca e senza padroni.
- Levi. Gli appartenenti a questa tribù sono sicuramente i fedelissimi
di Mosè, perché altri non erano che i suoi compagni e fratelli di
religione. Mosè li adibì al Culto da lui instaurato anche perché
già praticanti la religione egizia di Aton, poi diventata religione
di Jahwe. Erano chiaramente egiziani.
- Issacar. In questa tribù vennero inclusi mercenari di stanza in
Egitto, appartenenti ai Popoli del Mare, Tjeker per la precisione.
- Zabulon. Anche in questo caso vennero inclusi mercenari appartenenti
ai Popoli del Mare. Gli studiosi parlano di Danai, preferibilmente
di Sher-Dan. Giacobbe: "Zabulon abiterà sul lido del mare e dove
le navi hanno stazione, si estenderà fino a Sidone" (Genesi 49:13).
Da Rachele nacquero:
- Giuseppe e Beniamino, per volere di Giacobbe furono inclusi i
figli di Giuseppe:
Ephraim e Manasse. Tutti da classificare come discendenti delle
stesse tribù semitiche su nominate.
Da Billah, schiava di Rachele, nacquero:
- Dan e Nephtali. Nephtali, di origini semitiche, mentre nella tribù
di Dan furono inclusi la maggior parte dei mercenari Shardana amici
del principe-generale Mosè.
Da Zelpha, schiava di Lia, nacquero:
-Gad e Aser. Gad di origini semitiche, mentre ad Aser si aggiunse
un contingente di Tjeker, mercenari appartenenti alla coalizione
dei Popoli del Mare, che sappiamo storicamente insediati in Palestina
tra la fine del XIII secolo e l'inizio del XII a.C. Aser sostava
al lido del mare e si tratteneva nei porti. (Giudici: V-17, Cantico
di Deborah).
Tutta questa assortita e indisciplinata moltitudine Mosè cercò di
trasformare in un'unica Nazione e sappiamo con quali difficoltà.
Per prevenire le rivolte e le insubordinazioni, per difendersi da
attacchi esterni di popolazioni ostili, il furbo condottiero si
servì spesso dei mercenari Tjeker e Shardana.
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Modellino in bronzo di ARCA ritrovato in Sardegna (II Millennio a.C.). |
Parte quindi della tribù di Dan, una volta giunti nella Terra Promessa, raggiunsero i porti di Sidone e delle altre città costiere e si imbarcarono alla volta della loro antica Patria. Arrivati a destinazione fecero come Ulisse una volta rientrato in patria: ripresero il mare per altre avventure! E questa volta si volsero alle terre del Nord. Cosa poteva chiamarli in questi territori, per molti sconosciuti e inospitali, non sappiamo. Certo che, per la loro abitudine a lasciare tracce del loro passaggio dappertutto, come il serpente, oggi possiamo almeno sapere dove si stabilirono. Sappiamo dagli Egizi che nell'ultima tremenda invasione verificatasi mezzo secolo dopo questi avvenimenti, intorno al 1200 a.C., insieme a Shardana, Thursha, Shakalasa, Liku, Libu ecc., stavolta ci sono altri popoli che vengono dall'estremo nord dell'Europa. I Greci li chiamavano anche Iperborei e dicevano adorassero il dio Apollo, cui dedicavano templi e altari megalitici, a volte di forma circolare, come Sthonenge, ma anche come Circuitus in Sardegna presso Laconi, in una località chiamata stranamente Stunnu, un vocabolo dal suono incredibilmente simile al primo. Il nome di questi nuovi alleati: Saksar (Sassoni?) e Danen(!), o Danuna. Vedremo che non si tratta dell'unico richiamo al nome di Dan che noi troveremo nelle terre del Nord.
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Incisioni rupestri in ScanDINavia navi simili alle navi Shardana (Tuatha de DANa) II Millennio a.C.. |
Tuatha de Danan è il nome degli antichi abitatori dell'Eire,
l'attuale Irlanda. Intorno a questi favolosi colonizzatori delle
terre del Nord esiste tutta una mitologia, che riporta addirittura
al mito di Atlantide e a Troia (Goffredo di Monmouth: History of
the kings of Britain). Ma andiamo con ordine: intorno al 1180 a.C.
e comunque nell'età del bronzo sarebbero avvenute le prime
colonizzazioni (Myles Dillon e Nora Chadwick), o addirittura intorno
al III millennio (Leon E. Stover). Se prendiamo per buona la prima
ipotesi, vediamo che coincide con l'ipotesi Esodo: abbiamo detto
che la data più attendibile per l'Esodo è quella riferita
al regno di Ramses II, cioè il 1278 a.C., considerando 40
anni di deserto, siamo al 1238 a.C., i Shardana (o la tribù
di Dan) si imbarcarono dai porti della Fenicia, dopo l'arrivo nella
Terra Promessa, verso la loro patria d'origine. Immaginiamo il loro
arrivo nell'Isola e l'accoglienza dei loro fratelli. La Sardegna
risulta abitata in quell'epoca dal potente popolo Shardana e da
una popolazione meno progredita, stabilitasi all'interno con buona
pace degli stessi Shardana che preferivano abitare le coste e praticare
l'attività marinara. L'Isola quindi era densamente popolata
e il gruppo di Daniti preferì proseguire oltre. Toccarono
la Corsica, le Baleari (Nure, toponimo decisamente sardo è
l'antico nome di Minorca), sbarcarono nelle coste dell'attuale Catalogna
(dove esiste ancora diffusissimo il toponimo Sardana), risalendo
verso le isole del Mare del Nord Atlantico e del Baltico. Restarono
probabilmente in contatto con i consanguinei del Mediterraneo, tant'è
che li ritroviamo subito dopo nella grande invasione, col nome di
Danen, o Danuna, a fianco di Shardana, Thursha, Libu ecc. intorno
al 1200-1100 a.C. Precisando quindi che avvennero diverse migrazioni
che dall'Egitto si diressero prima in Asia Minore e poi verso il
Mediterraneo Occidentale e verso l'Europa Centrale, quindi verso
le Isole del Nord, potremmo dire che:
A metà del III millennio (2300-2000 a.C.) avvengono in Irlanda e isole limitrofe le prime colonizzazioni da parte di Popoli sconosciuti (Leon E. Stover), ma già a inizio del II millennio arrivano altre Popolazioni dall'Oriente. Quindi, dopo il primo insediamento (2300-2000 a.C.), dovuto forse alla prima migrazione di popoli mesopotamici, a seguito di una carestia durata 300 anni (periodo di Abramo?), arrivano le altre colonizzazioni:
- I Nemedians colonizzano l'Irlanda e le isole vicine, la tradizione
li dice discendenti di Giacobbe, migrati dall'Egitto durante la
carestia biblica di Giuseppe (circa il 1700 a.C.). I Nemedians dominano
fino al 1500 circa . Sempre nello stesso periodo Israele dimora
in Egitto.
- I Fomori, pirati arrivati dall'Africa, sconfiggono i Nemediani,
alcuni dei quali fuggono in Grecia, tornando in seguito col nome
di Firbolgs, istituendo la prima monarchia e dividendo l'Irlanda
in cinque province.
- I Tuatha de Danan (1220-1180 a.C.) sottomettono i Firbolgs. Facile
riconoscere in essi i Sher-Dana dell'Esodo, il nome ha, infatti,
il significato di "Gente di Dan, Tribù di Dan".
Secondo la tradizione praticavano le arti magiche. La mitologia
irlandese dice che appena sbarcati bruciarono le loro fantastiche
navi. Navi che i loro discendenti, i Vichinghi, proveranno in seguito
a imitare, riuscendoci in parte.
di Leonardo Melis
shardanaleo@shardana.org
www.shardana.org
di Michael A. Cremo, Richard L. Thompson2. Archeologia Misterica
di Luc Bürgin3. Archeologia dell'impossibile
di Volterri Roberto4. Archeologia eretica
di Luc Bürgin5. Il libro degli antichi misteri
di Reinhard Habeck6. Rennes-le-Château e il mistero dell'abbazia di Carol
di Roberto Volterri, Alessandro Piana7. Il mistero delle piramidi lombarde
di Vincenzo Di Gregorio8. Le dee viventi
di Marija Gimbutas9. Come ho trovato l'arca di Noè
di Angelo Palego10. Navi e marinai dell'antichità
di Lionel Casson
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