L'intrigante storia di Rennes le Chateau non finisce mai di sorprendere!.
Appena risolto un piccolo aspetto del mistero ecco che mille altri
ne spuntano fuori, come scatole cinesi o le bambole nascoste delle
matrioske russe. Non c'è tempo di riprendersi dalla sorpresa di
aver scoperto qualcosa che subito si ripiomba nel mistero divenuto
ancor più fitto ed oscuro.
Il fatto è che questa intricata vicenda assomiglia sempre più ad
una stretta maglia di una rete per la compresenza di tanti riferimenti
alle più diverse istituzioni ed organizzazioni e di collegamenti
ad una moltitudine di personaggi storici e non, tanto che sembra
rifluirvi l'intera storia dell'umanità moderna nei suoi più vari
aspetti: è come leggere uno spartito di un'opera musicale a più
voci e strumenti.
Il fatto più sconcertante è che, di questa storia, tutto era stato
tenuto accuratamente nascosto.
Per conoscere qualcosa di più si dovuto attendere il 1956, quando
NOEL CORBU, forse per riprendersi dalle avverse condizioni economiche
in cui periodicamente versava, prese a raccontare agli avventori
del suo ristorante, a Rennes le Chateau, l'avvincente vita dell'abate
"aux millards". La notizia, poi, era stata ripresa sulla stampa
locale da un giornalista, suo amico, ma Noel aveva avuto appena
il tempo di farlo perché poco dopo trovò la morte in un incidende
stradale a dir poco strano.
Da quel momento in poi si susseguì un'intensa produzione letteraria
costituita per lo più da modeste pubblicazioni - fatte da persone
che si nascondevano dietro a pseudonimi (BLANCASSAL, PIERRE L'ERMITE,
DELAUDE, ecc.) - depositate alla Biblioteca Nazionale di Francia
e che riguardavano vari temi, in prevalenza genealogici ed esoterici,
sulla storia della prima dinastia dei re di Francia: i favolosi
re MEROVINGI.
Solo nel 1967 tutto venne alla ribalta nazionale con la pubblicazione
di "L'OR DE RENNES" di GERARD DE SEDE: il libro, però, era stato
scritto con l'aiuto determinante e con le informazioni possedute
da un enigmatico personaggio: PIERRE PLANTARD DE SAINT CLAIR. Costui
affermava di appartenere ad una nobile famiglia francese discendente
dai re Merovingi e di far parte di un'antica associazione, il PRIORATO
DI SION, il cui scopo era quello di custodire, nel tempo, un importante
segreto, a livello mondiale, che implicava aspetti di natura religiosa
e sociale.
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François Berenger Sauniere |
Nel 1971, infine, la vicenda assurse a livello internazionale per
l'interessamento della BBC che produsse tre documentari sul caso
e, in ultimo, degli scrittori BAIGHENT, LINCOLN e LEIGHT che, sull'onda
del successo di quelle trasmissioni, scrissero il famoso e fortunato
libro "THE HOLY BLOOD AND THE HOLY GRAIL" (1982), dove, in estrema
sintesi, vi si sosteneva la provocatoria tesi che le maggiori dinastie
reali europee discendevano dall'antico lignaggio di Gesù, tramite
il suo matrimonio con Maria Maddalena.
Ma, torniamo a Noel Corbu. Modesto e non molto fortunato imprenditore,
aveva acquistato a Rennes le Chateau, poco dopo il termine della
seconda guerra mondiale, un grande complesso - villa Bethania e
Torre Magdala - da una sua conoscente, MARIE DENARNAUD, che l'aveva
avuto quand'era ancora la sua perpetua da un parroco, vissuto a
cavallo di due secoli (1852 - 1917), venuto a svolgere il suo ministero
sacerdotale in quel piccolo paese del sud della Francia ai piedi
dei Pirenei: FRANCOIS BERENGER SAUNIERE. Ed è proprio dalla strane
abitudini e dall'inusuale stile di vita di questo prete e della
sua perpetua che qualcosa del grande segreto trapelò e l'incredibile
ed infinita storia di Rennes le Chateau cominciò a dipanarsi.
Marie aveva lasciato il lavoro nell'azienda di cappelli del nativo
villaggio di Esperaza ed era stata portata via dal suo paese, all'età
di 18 anni, dall'intraprendente Sauniere che aveva seguito nella
casa parrocchiale (1885), annessa alla pericolante chiesa, per condurvi
una vita tutta particolare e che, solo dopo il 1891, divenne improvvisamente
molto agiata.
E' da quell'epoca che Marie cominciò a vestire abiti costosi ed
alla moda - tanto che gli invidiosi abitanti del paese gli affibbiarono
un nomignolo: "la Madonna" - e a spendere molto per lei, per il
parroco ed i molti ospiti alcuni anche importanti ed illustri, come
l'arciduca d'Austria JOHANN SALVATOR VON HABSBURG, un ministro del
governo francese e la famosa cantante d'opera EMMA CALVE'.
La giovane governante, però, era talmente grata al suo curato che
eseguiva sempre quanto le veniva da lui richiesto, sino a diventarne
la fedele ombra, sia quando si trattava di rispondere alle lettere
delle persone che lo cercavano durante i suoi viaggi all'estero,
sia nel seguirlo durante le lunghe passeggiate nei dintorni del
paese alla ricerca di pietre utilizzate e servite per la costruzione
di una grotta alla
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Prima pergamena |
Madonna di Lourdes, sia, infine, per aiutarlo negli scavi notturni
nel cimitero del paese: e sì, negli scavi, perché Sauniere ne fece
molti e, non solo nel cimitero!.
L'occasione gli si era già presentata quando aveva fatto i primi
lavori di restauro della malandata chiesa del paese dedicata a SANTA
MARIA MADDALENA, risalente al VI secolo, fatta costruire dai cristiani
VISIGOTI sulle vestigia di un precedente tempio pagano; da tempo
costoro erano stati i primi signori di quelle terre ed avevano anche
costruito a Rennes (l'antica REDHAE, loro capitale in Francia) una
grande e munita roccaforte, poi divenuta il castello degli ultimi
signori feudali, la famiglia degli Hautpoul.
Sauniere fece per primo spostare l'antico altare togliendo i due
antichi pilastri di supporto nelle cui cavità trovò delle antiche
pergamene. Aveva, poi, fatto sollevare una grossa lapide dal pavimento
e - sorpresa! - un luccichio si era sprigionato nel buio dalle profondità
tanto che, poco dopo, ebbe a regalare ad un suo collega parroco,
un gran bel calice d'oro tempestato di gemme, di antica fattura
visigota. Altri lavori ancora ed altre scoperte, annotate nel suo
diario: "21 settembre 1891: trovata una tomba". Poi le frenetiche
ricerche e gli scavi notturni nel cimitero, attiguo alla chiesa,
che si incentrarono, in particolare, sulla tomba di una nobildonna,
la vedova dell'ultimo signorotto feudale del paese: MARIE DE NEGRE
D'ABLE marchesa D'HAUTPOUL.
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Seconda pergamena |
Due lapidi coprivano all'esterno la tomba, che era stata collocata a ridosso del campanile della chiesa dal predecessore di Sauniere - il vecchio curato di Rennes, ANTOINE BIGOU, morto esule a Sabadell in Spagna durante la Rivoluzione Francese - ed autore, forse, dei singolari epitaffi che vi si potevano leggere. Il primo, sulla pietra verticale, era pieno di errori e di parole staccate o legate tra loro come se qualcuno si fosse divertito a renderne difficile la lettura formando anche l'equivoca parola "CATIN" ! Prostituta a chi? e perché una parola così sconcia doveva essere scritta sulla lapide? Mah!. Sulla pietra orizzontale, invece, campeggiavano, assieme ad altre, parole latine scritte in greco che formavano l'incomprensibile frase "ET IN ARCADIA EGO".
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Lapidi sulla tomba della marchesa De Negre |
Forse il curato di Rennes era venuto a conoscenza del suo significato
e di altre cose ancora se è vero che aveva fatto un viaggio
a Parigi per avere lumi sul contenuto di quelle pergamene trovate
nei pilastri dell'altare, documenti consegnati al giovanissimo EMILE
HOFFET, studioso di antichità, poi divenuto abate e personaggio
importante nella Chiesa molto legato anche agli ambienti esoterici
della Parigi bene.
Di ritorno al paese, Sauniere aveva acquistato, al Louvre, una copia
di un quadro del famoso pittore POUSSIN, dal titolo "LES BERGERS
D'ARCADIE", in cui erano raffigurati dei pastori che indicavano
un'iscrizione su di una tomba, la stessa che era sulla lapide della
marchesa: "Et in Arcadia Ego ..".
Il parroco, però, non ebbe dubbi sull'opera di bonifica nel cimitero:
prima graffiò via gli strani epitaffi e, poi, levò proprio le lapidi
che gettò in un angolo del cimitero vicino ad un nuovo ossario ma
ricevette subito le rimostranze dei suoi compaesani e, soprattutto,
degli eredi della marchesa: fu costretto a riporre una copia esatta
delle lapidi (1895) e a pagare a caro prezzo i danni che aveva fatto!.
Tutto, però, era ormai cambiato nella sua vita: d'improvviso cominciò
a disporre di somme di denaro ingenti, aveva grossi depositi e faceva
investimenti con le banche francesi a Parigi, Perpignano, Tolosa
e perfino .. a Budapest!. Berenger giunse a spendere qualcosa come
centosessantamila franchi al mese, una cifra enorme se paragonata
allo stipendio iniziale, elargitogli dallo Stato, di settantacinque
franchi e ancor poco tempo prima di morire aveva progettato di costruire
altri edifici spendendo molto denaro.
Che cosa avesse fatto diventare così ricco il parroco di Rennes
ancor oggi non è dato sapere con esattezza. Trovò un tesoro, tra
i tanti che si favoleggiava esistessero nella sua famosa regione
piena di storia, la Linguadoca, o antichi documenti che gli avevano
fatto conoscere un grande e terribile segreto che lo poneva molto
in alto, tanto in alto che, neanche il Vaticano volle opporsi alle
sue stranezze, nonostante la denuncia ed il processo intentato contro
di lui dal vescovo di Carcassone, suo superiore, che lo aveva accusato
di trafficare con le messe?.
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Nicolas Poussin |
Se il tesoro fu veramente solo materiale è possibile che Sauniere
ebbe le indicazioni giuste per trovarne uno: potè essere quello
dei VISIGOTI, assai ricco, perché conteneva anche quello trafugato
durante il sacco di Roma (410 d.C.) dal loro re Alarico; oppure
quello della casa reale di Francia, al tempo di LUIGI IX il Santo,
nascosto in quella zona dalla madre BIANCA DI CASTIGLIA reggente
al trono - quando, partito Luigi per la Crociata, seguì una rivolta
contro il re poi morto di peste a Tunisi - e mai più ritrovato neanche
dal nipote, il successivo re di Francia, FILIPPO IL BELLO; od ancora
quello nascosto dai CATARI uccisi in massa dalla Chiesa di Roma
nella terribile crociata durata più di cento anni indetta contro
la setta considerata eretica, e capeggiata da quel SIMONE DI MONFORT
che, guarda caso, alla fine venne infeudato dal re, per ricompensa,
della signoria di Rennes e di altri terre vicine; o, infine, quello
dei TEMPLARI, l'ordine avversato e distrutto, per la brama di possederne
le immense ricchezze, proprio da Filippo il Bello.
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"Les bergers d'Arcadie" (1638-1640) |
A suffragare l'ipotesi che Sauniere avesse trovato un grande tesoro
sono i numerosi oggetti d'oro emersi, nel tempo, dal suolo in quel
territorio nel sud della Francia che, peraltro, sin dal tempo dei
Romani, era molto conosciuto ed apprezzato per le sue miniere. Certamente
Sauniere scoprì nella chiesa solo qualche vecchia moneta,
forse dei gioelli appartenuti alla famiglia d'Hautpoul o degli antichi
arredi sacri della chiesa ma, sicuramente, non un favoloso tesoro.
Se così fosse stato un segreto del genere non avrebbe retto
tanto a lungo nel tempo.
E' vero che Marie Denarnaud aveva promesso allo spiantato Noel Corbu
che, prima di morire, gli avrebbe confidato un segreto col quale
sarebbe diventato molto, molto ricco. Non fece in tempo, però,
perché fu colta, all'improvviso, da uno strano malore (1953)
che, seppur non le permetteva più di parlare, se si fosse
trattato solo di gioielli e preziosi, avrebbe potuto comunicarlo
in qualche altro modo al fedele Noel.
L'esistenza di un tesoro materiale, per quanto favoloso, non da
ragione, poi, delle rilevanti implicazioni sociali e religiose di
questa strana storia.
Sauniere, infatti, cominciò ad abbellire la chiesa di Rennes
con strani arredi, come la Via Crucis sinistrorsa e piena di personaggi
non storici, statue di santi posti in posizioni strategiche, il
pavimento rifatto a forma di grande scacchiera in mattonelle nere
e bianche, l'acquasantiera con la figura del terribile demone Asmodeo
(protettore dei tesori nascosti), le grandi e colorate vetrate che
nei giorni prossimi al misterioso giorno del 17 gennaio - data ricorrente
in tanti fatti di questa storia - formavano strani giochi di luce
nella chiesa e sulle statue.
Il curato di Rennes, poi, aveva un devozione maniacale per Maria
Maddalena - la santa che era stata molto vicina a Gesù -
la cui effigie aveva riprodotto in opere di carattere religioso
sparse nei locali della sua grande proprietà che aveva anche
chiamato con parole tutte provenienti ed alludenti alla vita della
santa (Magdala, Bethania, ecc.).
Sauniere aveva anche composto enigmatici criptogrammi, da lui nascosti
e trovati dopo la sua morte, e che ancor oggi non sono stati decifrati.
Ebbe rapporti con persone legate all'occultismo ed alla Massoneria
e, in particolare, si legò ad Emma Calvé, nota cantante
lirica che frequentava gli ambienti esoterici di Parigi, con la
quale ebbe, forse, anche una relazione sentimentale. Morì,
dopo essersi sentito d'improvviso male il 17.1.1917, il successivo
22 anche se la devota sua perpetua, Marie, con molta premura, aveva
già da mesi ordinato la bara per il suo adorato parroco.
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Emma Calvé |
Uno stile di vita analogo era stata condiviso dal fratello di Berenger,
Alfred, anch'egli religioso nell'Ordine dei Gesuiti e, per di più,
precettore degli CHEFDEBIEN, nota famiglia di antiche tradizioni
massoniche: uno dei riti più antichi della Massoneria - quello
di MEMPHIS - era strettamente collegato con la società dei
FILADELFI creata proprio da un marchese Chefdebien a Narbona nel
1780. Alfred venne improvvisamente allontanato dall'incarico per
aver, forse, trafugato dei documenti dai loro archivi e che avrebbe
passato al fratello. Ebbe anche lui un'amante, l'occultista marchesa
di BOURG DE BOZAS, spesso presente a villa Bethania e morì
alcoolizzato nel 1905 dopo essere stato scomunicato.
Sauniere intrattenne rapporti con quasi tutti i religiosi della
sua zona e, in particolare, con l'abate GELIS, morto assassinato
e che, come lui, disponeva di ingenti somme di denaro trovate nascoste
perfino dentro la sua casa e di disponibilità finanziarie
consistenti; con l'abate BOUDET, autore dell'enigmatico libro "LA
VRAI LANGUE CELTIQUE", che sembra avesse composto proprio per
nascondervi un grande segreto. Infine, conobbe ed intrattenne una
copiosa corrispondenza con PIERRE PLANTARD, giornalista e conoscitore
di cose occulte: questi non era altro che il nonno di Pierre Athanasius
Plantard, l'amico e mentore dello scrittore de Sede, che s'inserì
a viva forza nel mistero di Rennes.
Il giovane Pierre, infatti, fece parte di associazioni segrete che
si ricollegavano agli ideali dell'antica cavalleria e verso la fine
degli anni Cinquanta dette vita, con altri, ad una società,
fino a diventarne il capo, che molta parte ha avuto nell'intera
storia di Sauniere: il Priorato di Sion.
Con la sua presenza e le sue idee il mistero di Rennes subì
un forte cambiamento perché l'interesse si spostò
dal piano materiale a quello spirituale con un collegamento diretto
ad una discendenza regale religiosa. L'associazione stessa, a dire
di Plantard, affondava le radici in epoca più antica di quella
da lui fatta con la sua registrazione ad Annemasse in Svizzera,
poiché risaliva addirittura a GOFFREDO DI BUGLIONE ed ai
suoi ideali cavallereschi.
Per custodire, nel tempo, il grande segreto erano, quindi, intervenute,
di volta in volta, diverse società appositamente costituite.
Nel basso Medioevo operarono personaggi nel monastero a Gerusalemme
sul MONTE SION (o ZION), poi ORMUS ed il monastero francescano in
Calabria nel quale aveva vissuto anche PIETRO L'EREMITA, il primo
personaggio religioso che molto si affaticò perché
venisse promossa la prima Crociata in Terrasanta contro gli infedeli;
poi, c'era stata la costituzione dell'ORDO TEMPLI da parte di alcuni
nobili francesi tutti legati a Rennes le Chateau.
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Sigillo dell'Ordine Templare |
Nella seconda metà del 1200, dopo una scissione che si dice
essersi verificata nell'ordine templare e ricordato nella storia
con il "taglio dell'olmo" a Gisors, sembra venne costituito
per la prima volta il Priorato di Sion che, però, portò
alla clandestinità l'attività dei suoi membri.
Nel Quattrocento alcuni di questi si riunivano attorno a ROBERTO
D'ANGIO' ed al mito dell'Arcadia del poeta JEAN SANNAZZARO.
Nel Seicento, durante il regno di Luigi XIV, fu operativa la COMPAGNIA
DEL SANTO SACRAMENTO alla cui guida furono il vescovo di Alet, PAVILLON,
il sovrintendente alle Finanze FOUQUET, con i suoi due fratelli
CHARLES e LOUIS, amico e committente d'opera del pittore POUSSIN.
Nell'elenco delle società è annoverato anche un ordine
caritatevole e di soccorso per i bambini poveri "LES ENFANTS
DE SALOMON", guidato dal potente prelato san VINCENZO DE' PAOLI,
confessore del re Luigi XIII e della regina Anna d'Austria. La Compagnia,
però, finì nel mirino di re Luigi XIV che la sciolse
nel 1655, perché sembra che alcuni suoi membri avevano segretamente
collaborato con la FRONDA, gruppo costituito da altolocati personaggi
(tra i quali GASTON, zio del re) che tentarono di togliere dal trono
il Re Sole.
Alla fine del 1600 altri membri dell'organizzazione si riunivano
al seminario ed alla chiesa di SAINT SULPICE a Parigi guidati dal
suo fondatore JEAN JACQUES OLIER. Dalla chiesa e da quel seminario,
luoghi molto frequentati da Pierre Plantard, partì la campagna
per la sua legittimazione di discendente dai re Merovingi.
Il fatto più importante, però, rimane la probabile
assunzione, verso gli inizi del 1700, della conoscenza del segreto
nella nascente Massoneria prima nel gruppo facente capo alla corrente
conservatrice dei GIACOBITI, capeggiata in Inghilterra ed in Francia
dalla famiglia STUART, poi da MARCONIS DE NEGRE (RITO DI MENPHIS
E MISRAIM), GEORGES ISREAL MONTI e CAMILLE SAVOIRE (RITO SCOZZESE
RETTIFICATO) e, infine, nel GRANDE ORIENTE DI FRANCIA tramite le
famiglie DAGOBERT e CHEFDEBIEN.
Nello stesso periodo qualcosa dovette essere stato tramandato, in
modo enigmatico (lapidi, pergamene, ecc.) prima nell'ambito dei
sacerdoti orbitanti intorno a Rennes (BIGOU, BOUDET, SAUNIERE, ecc.)
poi tra i componenti delle famiglie nobili D'HAUTPOUL e DE FLEURY,
entrambe eredi della marchesa de Negre. E' possibile che il segreto
sia stato anche immortalato in alcune opere di artisti che si ricollegavano
all'ARCADIA (POUSSIN, TENIERS, LADY ANSON, ecc.) e, successivamente,
in quelle di DELACROIX e SIGNOL, conservate nella chiesa di Saint
Sulpice a Parigi.
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Rennes-le-Chateau |
Nell'Ottocento vi fu l'intervento di NAPOLEONE I che molto s'interessò
alla storia dei re Merovingi ed ordinò ad alcuni esperti
un'accurata ricerca storica e genealogica di questa dinastia; inoltre
anche il famoso scrittore CHARLES NODIER - che fu direttore della
Biblioteca dell'Arsenal - si appassionò a questa vicenda
così come il grande RENE' DE CHATEAUBRIAND che, ambasciatore
di Francia a Roma, fece fare una riproduzione in marmo del famoso
quadro dei Pastori d'Arcadia sulla tomba di Poussin nella chiesa
di San Lorenzo in Lucina. Di un'altra società segreta, operante
verso la metà dell'Ottocento e conosciuta con i nomi di LA
BROUILLARD o L'ANGELIQUE, fecero parte la scrittrice GEORGE SAND
e, forse, VICTOR UGO.
La continuazione ideale di queste società fu quella cui Pierre
Plantard, come abbiamo già visto, volle ridare nuova vita:
il Priorato di Sion.
Le ricerche attuali, dunque, non possono che fare iniziale riferimento
alla vita, alle dichiarazioni agli scritti di Pierre Plantard e
dei suoi sodali: il marchese PHILIPPE DE CHERISEY e JEAN LUC CHAUMEIL.
Ebbene separare, però, con successo il grano dal loglio non
è cosa facile anche se rimane l'unico procedimento valido
di taglio scientifico che può e deve essere effettuato: esaminare
con il vaglio critico, percorrendo a ritroso il viaggio, tutti i
fatti noti e non legati al mistero e, così, sperare di arrivare,
un giorno, a scoprire il segreto di Rennes le Chateau!. E' questa
la strada intrapresa da molti buoni ricercatori, anche stranieri,
ma, su tutto pesa una grande difficoltà: l'azione dei singoli
rimane isolata e, da sola, difficilmente porterà dei buoni
frutti.
E' necessario, dunque, che tutti i ricercatori animati da buona
volontà si uniscano in un grande sforzo comune, ognuno apportando
le proprie idee e le proprie scoperte in un'unica casa: una società
od una associazione sovranazionale che riconosca la validità dei
singoli apporti degli aderenti senza privilegiare nessuno ma valorizzando
il contributo dato da ogni partecipante. Ma questo, per adesso,
è, forse, un bel sogno se non addirittura un'utopia!
di Marco Cipriani
antiqua.historia@email.it
http://members.xoom.it/spatapim/
di Michael A. Cremo, Richard L. Thompson2. Archeologia Misterica
di Luc Bürgin3. Archeologia dell'impossibile
di Volterri Roberto4. Archeologia eretica
di Luc Bürgin5. Il libro degli antichi misteri
di Reinhard Habeck6. Rennes-le-Château e il mistero dell'abbazia di Carol
di Roberto Volterri, Alessandro Piana7. Il mistero delle piramidi lombarde
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