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1 Marzo 2015 ARCHEOLOGIA
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CHANKILLO: L'OSSERVATORIO SOLARE PIU' ANTICO D'AMERICA
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La Fortezza: Questa imponente struttura, larga 300 metri, è l'elemento più riconoscibile del complesso di Chankillo. La sua funzione è stata oggetto di numerose interpretazioni. Le indagini archeologiche più recenti suggeriscono che forse si trattava di un tempio fortificato.

Il complesso cerimoniale di Chankillo, in Perù, fu abitato durante il IV secolo a.C. Le ricerche hanno rivelato che serviva per la professione di un raffinato culto del Sole, molto precedente a quello degli Inca.

Sulla costa peruviana, circa 400 chilometri a nord di Lima, si erge il complesso di Chankillo, la cui età è stimata in 23 secoli. La sua funzione è stata oggetto di varie ipotesi: si è immaginato che potesse servire da fortezza, rifugio, monastero di clausura, o persino che fosse un luogo deputato allo svolgimento di battaglie rituali.

Le nostre ricerche suggeriscono invece che si trattasse di un grande complesso cerimoniale dedicato al culto del Sole. In altri termini, lo si potrebbe definire l'osservatorio solare più antico d'America.

Nel campo dell'archeoastronomia, il termine "osservatorio" va usato con cautela, dato che spesso evoca immagini di antichi "astronomi". Tuttavia lo studio dei luoghi dai quali le civiltà primitive scrutavano la volta celeste, insieme alla natura e al contesto di tali osservazioni, fornisce informazioni preziose sul modo in cui queste civiltà percepivano, ordinavano e controllavano il mondo. Oggi sappiamo che i calendari solari orizzontali (basati sull'osservazione delle posizioni di alba e tramonto all'orizzonte nel corso dell'anno) godevano di grande importanza tra le popolazioni indigene d'America.

Nella civiltà maya, l'individuazione e la previsione dei cicli celesti, con fini divinatori e predittivi, si spinsero molto al di là della necessità di regolare le attività annuali cicliche in funzione dei mutamenti stagionali. In altre parti dell'America centrale lo studio dell'orientamento degli edifici sacri e delle piante urbane suggerisce l'esistenza di calendari solari orizzontali, nei quali si attribuiva particolare importanza a date chiave. Oltre ai solstizi, queste includevano i passaggi dallo zenit e altre date calcolate a partire dalle prime a intervalli specifici, il tutto nell'ambito dei complessi cicli incrociati del calendario mesoamericano.

In Sud America i reperti documentano l'esistenza di pratiche rituali e credenze cosmologiche relative a un culto solare regolato dai sovrani inca. Ciò indica un grande interesse per il movimento dei corpi celesti e per il calendario, suggerendo che i rituali del culto solare fossero orchestrati dai governanti per riaffermare la loro origine divina, accentrare il potere e legittimare la propria autorità.

Sono state avanzate diverse ipotesi sui possibili schemi usati dagli Inca per regolare il calendario mediante il paesaggio, ipotesi che prendono le mosse da documenti storici e dall'analisi della disposizione spaziale degli edifici sacri, come il sistema di ceque (linee immaginarie lungo le quali erano disposti i luoghi sacri) di Cuzco.

I pilastri del Sole, per esempio, sono stati descritti da vari testimoni come grandi colonne di pietra ubicate in modo da essere visibili all'orizzonte da Cuzco. Sarebbero servite a scandire i tempi della semina e del raccolto e a regolare altre pratiche stagionali, ma purtroppo sono sparite senza lasciare traccia; la loro posizione precisa è tuttora sconosciuta. Di conseguenza oggi non c'è consenso sulla possibile funzione svolta dai pilastri nell'osservazione del Sole (e forse anche della Luna, come suggerito da alcuni).

Un aspetto fondamentale riguarda la natura delle credenze cosmologiche nelle società che precedettero gli Inca. È possibile che le pratiche di osservazione e culto del Sole siano così antiche da essere antecedenti alla civiltà inca? L'unica possibilità di risposta è offerta dall'archeologia.

I problemi insiti nell'interpretazione dei sistemi di allineamento (o, più in generale, di modelli specifici) in assenza di prove storiche che li corroborino sono noti agli archeologi e non di rado appaiono scoraggianti. In questo quadro, il complesso di Chankillo costituisce una fortunata eccezione: oggi possiamo affermare con certezza quasi assoluta che servì all'osservazione di alba e tramonto nell'arco dell'anno.