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31 Luglio 2014 MISTERO
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ANCHE I CANI SOFFRONO DI GELOSIA
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Uno studio conferma ciò che i padroni di cani hanno sempre saputo: i nostri amici a quattro zampe non sono contenti di vedere la nostra attenzione rivolta ad altri animali .

Un tempo considerata un'emozione troppo complessa per esseri non umani, la gelosia nei canidi - e la richiesta di attenzioni che da questa scaturisce - probabilmente si è evoluta per proteggere importanti relazioni sociali all'interno del branco: lo afferma una ricerca pubblicata di recente sulla rivista PLOS ONE.

La responsabile dello studio Christine Harris, psicologa della University of California di San Diego, ha avuto l'idea di studiare la gelosia dei cani mentre giocava con i border collie dei suoi genitori.

"Ho notato che quando davo attenzione a due di loro nello stesso momento, non erano contenti di condividerla", dice. "Spingevano la testa dell'altro via dalla mano che li accerezzava, ognuno le voleva entrambe sulla propria. Ognuno chiedeva attenzione esclusiva".

Valutare i possibili rivali

Ricorrendo a un metodo di ricerca utilizzato in precedenza su bambini di sei mesi, Harris e la collega Caroline Prouvost hanno condottp i loro esperimenti su 36 cani. Le ricercatrici hanno registrato le reazioni dei cani quando il padrone li ignorava rivolgendo invece le sue attenzioni a un animale di pelouche (che guaiva, abbaiava e muoveva la coda), a una lanterna di Halloween a forma di zucca o a un libro a tre dimensioni che leggevano ad alta voce.

I comportamenti che ne sono risultati indicano che i cani sono in grado di valutare i possibili "rivali" e decidere quando intervenire per richiamare l'attenzione del padrone. E se è il caso, fanno di tutto per spezzare il legame da cui sono esclusi, affermano le ricercatrici.

Per la precisione, dei 36 cani di varie razze osservati, il 78 per cento, quando il padrone coccolava il cane finto, cercava di richiamarne l'attenzione; il 42 per cento non gradiva le attenzioni rivolte alla lanterna, mentre solo il 22 per cento era infastidito dalle attenzioni prestate al libro.

Quasi un terzo dei cani cercava di frapporsi tra il padrone e il "rivale" di pezza, e un quarto lo attaccava (solo uno ha attaccato lanterna e libro). L'86 per cento dei cani annusava il posteriore del cane di pezza, come avrebbero fatto con un cane vero. Sembrava, dicono le studiose, che i cani vedessero il pelouche come una minaccia reale.

Ciò le ha sorprese: il pelouche non si muoveva né aveva l'odore di un cane vero, dice Harris. "Penso che in quel caso le reazione sarebbe stata più forte, afferma la ricercatrice, aggiungendo che l'impiego di un cane vero avrebbe inquinato i dati raccolti nell'esperimento. "Questi comportamenti appaiono comunque motivati da uno stato emotivo di gelosia".

Invidiosi come gli umani?

Ciò significa che i cani provano invidia proprio come noi? Probabilmente no.

"Cani ed esseri umani sono diversi sotto innumerevoli punti di vista", dice Harris. "Dubito fortemente ad esempio che un cane covi rancore, come gli esseri umani, o che in caso di ínedeltà si ponga tutta una serie di domande, mettendo in discussione se stesso (è colpa mia? sono noioso?) o la relazione (la nostra storia è finita?), come facciamo noi".

Ciò che invece è condiviso sia dalla nostra specie sia dai cani è "la necessità di porre fine al rapporto di disturbo, e di mettere in atto comportamenti che ristabiliscano l'attenzione dell'individuo amato. E a motivare questo comportamento basta l'osservazione di una forma di interazione con il rivale".

Non sorprende quindi che lo studio condotto sui neonati umani, a cui la ricerca sui cani si ispira, mostrasse che i piccoli fossero più inclini a esprimere gelosia quando la madre rivolgeva le proprie attenzioni a una bambola che a un libro - un'attività quest'ultima di tipo non sociale.

L'ultima ricerca mostra inoltre che non solo la gelosia non è una prerogativa esclusivamente umana, ma che non è neppure dettata dalla rivalità sessuale, come si pensava: sembra invece affondare le suo radici nella necessità di assicurare la solidità delle relazioni sociali, siano queste all'interno del nucleo familiare o della cerchia di amicizie.

La manifestazione di gelosia o invidia nei cani, creature dalle sofisticate capacità cognitive, non stupisce più di tanto; ma cosa possiamo aspettarci da altri animali?

Non sono ancora stati condotti studi scientifici in proposito, ma vari esperti sono convinti che sia il caso di aspettarsi una vita emotiva molto più complessa di quanto si pensasse in passato nelle creature non umane.

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