sei in Home > Mistero > News > Dettaglio News
8 Febbraio 2012 MISTERO
ditadifulmine.com
Strane forme di vita scoperte sul fondo dei "blue holes"
FOTOGALLERY
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Ricordate il Great Blue Hole? Per chi si fosse collegato a Dita di Fulmine per la prima volta, il Great Blue Hole (se ne parla in questo post) è, in sintesi, un buco. Quello che lo rende spettacolare è la sua formazione e il suo attuale aspetto: si tratta di una galleria sotterranea verticale collassata (e probabilente di origine vulcanica) che, se osservata dall'alto, sembra un vero e proprio buco senza fondo in pieno oceano.

Il Great Blue Hole non è un caso unico: si calcola che nelle sole Bahamas ne esistano almeno altri 30 collegati ad almeno un migliaio di caverne sottomarine, una concentrazione mai riscontrata in altre parti del mondo. E' per questo motivo che le isole sono state la destinazione finale di un gruppo di ricercatori dedito allo studio delle svariate, e talvolta misteriose, forme di vita che popolano questi pozzi verticali sommersi.

"E' davvero incredibile nuotare lungo un passaggio che nessuno ha mai esplorato prima, e sperimentare il brivido della scoperta" spiega Tom Iliffe, a capo della spedizione e biologo marino della Texas A&M University. "Sul fondo della caverna, non si può dire cosa si può incontrare dietro ad ogni angolo".

Si calcola che al mondo esistano decine di migliaia di caverne sottomarine, ma solo meno del 5% è stato esplorato, o è diventato oggetto di una seria investigazione scientifica. "Abbiamo più informazioni sul lato nascosto della luna che su queste caverne sul nostro pianeta. Non si può dire cosa si scoprirà in alcune delle migliaia di caverne in cui nessuno è mai entrato".

I Blue Holes delle Bahamas sono formazioni rocciose di forma circolare createtesi nel massiccio carbonatico di 6 km di spessore che ha dato origine al famoso paradiso tropicale così amato dal turismo di massa. Durante l'arco di milioni di anni, il continuo abbassarsi e sollevarsi del livello del mare ha eroso le rocce carbonatiche facendo collassare le pareti di enormi caverne sottomarine, e creando i blue holes visibili oggi.

Iliffe e i suoi colleghi hanno esaminato tre "buchi blu" delle isole Bahamas scoprendo, senza troppa sorpresa, diversi strati di batteri che prosperavano nelle profondità di questi pozzi marini. Ciò che ha stupito i ricercatori, invece, è la diversità riscontrata tra i tre siti di studio, e la presenza di alcuni microrganismi finora sconosciuti alla scienza. "Stiamo scoprendo nuove forme di vita totalmente sconosciute in qualunque altro angolo della Terra" spiega Iliffe.

I microrganismi dei blue holes sono disposti su livelli che seguono la stratificazione dell'acqua: alcuni sopravvivono nelle zone di acqua più dolce, altri preferiscono salinità elevate, altri ancora prosperano in carenza quasi totale di ossigeno. Alcune di queste microscopiche creature avrebbero le carte in regola per essere definite estremofile.

TAG: Altro