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31 Gennaio 2011 ARCHEOLOGIA
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INTERVISTA CON L'ARCHEOLOGO DETECTIVE
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Giles Emery durante uno scavo
tempo di lettura previsto 8 min. circa

Come ci insegna la famosa serie televisiva americana, con "cold case" in inglese si intendono normalmente i casi di polizia non risolti che vengono ripresi in esame una volta che emergono nuove informazioni che potrebbero essere utili nelle indagini. Ebbene, la persona che incontreremo oggi si sta occupando di un "cold case" con la C maiuscola. Quando, nel 2004, Giles Emery, archeologo free lance (www.norvicarchaeology.com), ricevette l'incarico di rimuovere alcuni scheletri medievali dal fondo di un pozzo nel Norfolk che si trovava dove avrebbe dovuto sorgere un nuovo Centro Commerciale, l'archeologo inglese non avrebbe mai immaginato l'effetto che quel lavoro avrebbe avuto su di lui. I resti erano quelli di 17 persone, 11 delle quali bambini, e da quel momento, come lui stesso afferma, il mistero che avvolge quelle morti non lo ha mai abbandonato. Di recente il programma della BBC "History Cold Case" ha dato a Giles la possibilità di scoprire nuovi indizi che possano aiutarlo a scoprire perché quelle persone siano morte in un modo così insolito, e presenterà i risultati degli studi in un episodio che verrà trasmesso il prossimo maggio o giugno.

Ma ora passiamo la parola direttamente al nostro intervistato, per sentire la sua versione dei fatti.

Ciao Giles e grazie per aver accettato di rilasciare questa intervista ad Archeofilia.

Come archeologo immagino che tu abbia trovato i resti di molte persone del passato, molte delle quali vittime di morti violente, dunque perché hai preso così a cuore questo caso particolare?

Ogni tomba è diversa dalle precedenti, e sebbene nella mia carriera io abbia riportato alla luce almeno un centinaio di sepolture, da quelle con salma accovacciata dell'Età del Bronzo, a quelle di monaci di epoca medievale, è vero che questa scoperta così inaspettata mi ha davvero scioccato. Innanzitutto è stato per puro caso che questi corpi sono stati ritrovati. Avevo già lavorato sul posto per circa 5 mesi rinvenendo e catalogando reperti archeologici appartenenti a diversi periodi storici. Poi quando il team di archeologici finì il suo lavoro, sul sito ripresero le attività di costruzione, ma rimaneva ancora un'ultima sorpresa. Molti mesi dopo, l'operatore di uno scavatore vide un teschio che rotolava dalla terra rimossa dal fossato delle fondamenta, a 5 metri sotto il livello del suolo. Quando arrivai sul posto mi trovai piuttosto perplesso, non riuscendo a capire esattamente a cosa mi trovassi davanti: quale sepoltura, in condizioni normali, poteva trovarsi a una tale profondità? Ma non era finita. Quando la macchina rimosse un altro mucchio di terra nell'angolo del fossato mi trovai davanti a una massa di scheletri umani che erano stati chiaramente gettati in fondo ad un piccolo pozzo. Subito pensai a tre o quattro corpi, ma man mano che scavavamo il numero delle ossa continuava a crescere e incominciai a chiedermi come mai così tante persone fossero state trattate in un modo così apparentemente irrispettoso.

Noi archeologi sappiamo bene che quando troviamo dei corpi non stiamo solo raccogliendo dal terreno oggetti del passato, ma siamo davanti ai resti legati alle vite di persone reali. Una sepoltura ci ricorda sempre che dobbiamo scavare con reverenza e sensibilità; lo stesso atto di deporre una persona in una tomba non è che la prova che quella persona un tempo è stata accudita, amata e stimata dai suoi amici, dalla sua famiglia e in generale dalla società nella quale viveva. In questo caso però le cose sembrano essere andate diversamente: la sepoltura di massa è avvenuta fuori dal terreno consacrato in una tomba improvvisata. Il cimitero di St.Stephen si trova a pochissima distanza dal pozzo, a meno da 150 metri in effetti, dunque perché queste persone non sono state sepolte lì? Furono escluse per qualche ragione specifica? O ricevettero un trattamento diverso per motivi sociali, morali o etnici? Per me si trattava dunque di molto di più di un altro gruppo di scheletri da disseppellire e catalogare, era un mistero che riguardava le vite di persone reali che avevano vissuto ed erano morte nella stessa città che io chiamo casa e la questione meritava ulteriori indagini.

Cos'hai scoperto fino ad ora su queste persone? Cosa sappiamo di loro in questa fase delle ricerche?

Almeno 17 persone sono state sepolte nel pozzo, e dalla posizione di alcuni scheletri sappiamo che alcuni di loro sono stati calati dalle caviglie. Undici erano giovani, di cui 5 bambini di età inferiore ai 5 anni. I resti sono stati inizialmente ispezionati da Francesca Boghi, l'osteologa del team che ha condotto lo scavo, la quale ha confermato come non vi siano traumi evidenti a cui possa essere attribuita la causa del decesso. In generale sono emersi segni di logorio fisico e malnutrizione, insieme a patologie quali fratture ossee minori già rimarginate, osteoartriti e altri segni che mostrano fatiche continuative che richiedevano piegamenti e sollevamenti negli adulti, mentre segni di anemia e anche forse rachitismo nei bambini.

La squadra di History Cold Case realizzerà vari test scientifici per scoprire il più possibile su tutto il gruppo. Per esempio, i test genetici potranno rivelare se queste persone appartenevano a uno specifico gruppo etnico e se facessero parte o meno della stessa famiglia. Ulteriori indagini sulla dieta ed eventuali patologie potrebbero gettare nuova luce sulla classe sociale del gruppo e farci sapere se quelle persone abbiano sofferto particolari condizioni di malnutrizione prima di morire. La scansione in 3D delle ossa può persino aiutarci ad identificare o ad escludere possibili segni di traumi, gettando nuova luce su quella che può essere la causa della morte simultanea di così tante persone.

Cosa sappiamo della vita in questa parte dell'Inghilterra al momento della loro morte?

Le sepolture di massa in Inghilterra sono state spesso attribuite alla Peste Nera, responsabile della morte di un terzo della popolazione, con tassi di mortalità anche molto più alti in alcuni paesi e città. Tuttavia la peste bubbonica non colpì Norwich prima del 1349, dunque forse più di cento anni dopo che il pozzo fosse stato adeguatamente riempito di terra dopo la sepoltura. Attualmente, i pochi esami al radiocarbonio effettuati fino ad ora e alcuni frammenti di ceramica rinvenuti fanno pensare che i corpi siano stati depositati in fondo al pozzo in un periodo compreso tra la fine del XII e il XIII secolo, tuttavia le ulteriori indagini realizzate dal team di History Cold Case dovrebbero fornirci una datazione più precisa.

Sappiamo che questo fu un periodo piuttosto duro nella storia inglese. Diversi anni di raccolti miseri avevano portato molte persone alla povertà e alla fame, mentre, a livello politico, i continui dissapori tra il Re e i Baroni sfociarono in una guerra civile, a scapito, ancora una volta, della popolazione. Fra l'altro il Vescovo di Norwich teneva le parti del Re dunque la città venne saccheggiata dalle forze ribelli in rappresaglia.

I riti di sepoltura venivano normalmente accordati anche ai più poveri dal momento che molte istituzioni medievali avevano l'obbligo morale di offrire una sepoltura degna a tutti i loro fratelli Cristiani. Persino i criminali impiccati venivano seppelliti in terra consacrata, dunque il trattamento che è stato riservato a queste persone risulta ancora più inspiegabile.

Anche se la maggior parte dei test deve ancora essere effettuata, e non si può ancora dire niente per certo, tu devi avere un'opinione su quello che può essere successo ...

Ci sono alcune teorie che spero che quelli dell'History Cold Case possano aiutare a confutare o confermare.

Se il gruppo è stato trattato in modo diverso per motivi etnici o religiosi, la teoria più ovvia da esaminare è che rappresenti la sepoltura di massa delle vittime di un vero e proprio massacro organizzato. Per esempio sappiamo che fino all'espulsione generale della popolazione Ebrea dall'Inghilterra medievale, avvenuta nel 1290, le comunità ebraiche furono vittime di diverse persecuzioni violente. Le prime avvennero nel 1190, in seguito alla Terza Crociata, quando molti ebrei vennero uccisi a Norwich. Altri attacchi furono registrati nel decennio del 1230, quando venne appiccato il fuoco alle loro case. Speriamo che le ricerche del team possano rispondere in un modo o nell'altro a tutti questi quesiti.

In assenza di traumi evidenti, attualmente sono portato ad optare anche per una seconda, meno sanguinosa teoria - che il gruppo sia formato da famiglie di ceto sociale molto basso rimaste vittima della fame o di malattie. L'alta percentuale di bambini potrebbe essere una prova che conferma questa catastrofica fine ma anche quest'altra teoria potrà essere ulteriormente approfondita con analisi scientifiche delle ossa e dei denti. Va inoltre aggiunto che, sebbene non note e diffuse come la Peste Nera, le epidemie di influenza, tifo o dissenteria erano piuttosto comuni nelle città medievali e naturalmente i poveri della città venivano colpiti per primi e più pesantemente, soprattutto nei periodi, come quello in questione, di prolungata carestia. Dunque perché seppellire queste persone particolari in fondo ad un pozzo se non per trattarle in modo diverso per qualche oscuro motivo? Ebbene, nel caso in cui la città abbia dovuto affrontare un periodo caratterizzato da un alto tasso di mortalità in un breve periodo di tempo, in particolare in un momento di carestia generalizzata, una sepoltura di massa in un pozzo locale potrebbe essere stata la miglior soluzione disponibile per quel tempo. Nonostante le apparenze, sono comunque cauto nel presumere una mancanza di pietà da parte di chi dovette portare a termine l'ingrato e triste compito di calare in quel pozzo quelle persone.

Comunque, sia che i test aiutino o meno a risolvere questo mistero medievale, il programma televisivo sta progettando di ricostruire le facce di uno degli adulti e di uno dei bambini, e davvero non vedo l'ora di guardare il viso di quelle persone la cui tragica storia è stata dimenticata per oltre 700 anni.

Bene, grazie Giles per questa interessantissima lezione di storia e archeologia e mi raccomando: tienici informati sui tuoi progressi sul caso. Vorremmo pubblicare presto un articolo, o perché no, un'altra intervista, sulla soluzione di questo mistero così distante ed oscuro.