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21 Luglio 2003 ARCHEOLOGIA
The Guardian
Impiego del DNA per tentare di risolvere un mistero della Cristianità
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Impronte digitali genetiche potrebbero presto chiarire un antico mistero cristiano – le origini delle pergamene medioevale ed in particolare dei Vangeli di Canterbury, ritenuti essere arrivati in Inghilterra nel 579 d.C.

Gli scienziati di Cambridge prevedono di studiare il DNA delle pergamene preparate con pelli di animali per tracciare la loro provenienza geografica.

Con un prestito di 52.000 sterline dal Fondo per la Ricerca in Arte e Scienze Umanistiche, Christopher Howe, un biochimico di Cambridge, e Christopher de Hamel del College Corpus Christi, hanno iniziato a cercare il modo di prelevare piccoli campioni di tessuto dai manoscritti.

Secondo il Dr Howe si tratta di un tesoro spirituale. Il Corpus Christi College ospita una serie di vangeli che, secondo la tradizione, furono donati a Sant´Agostino, il fondatore della Cristianità in Inghilterra, da Papa Gregorio il Grande. Si tratta del primo manoscritto in latino illustrato del Vangelo esistente. Il nuovo arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, si è impegnato personalmente per la buona riuscita dello studio.

"Se potessimo mostrare che il DNA della pergamena è strettamente connesso a pergamene note per essere arrivate dall´Italia, questa sarebbe un´ottima prova che si tratta effettivamente di un manoscritto italiano" ha dichiarato.

Il Dr Howe ha giù usato tecniche genetiche per studiare Chaucher, scrittore inglese che morì prima dell´invenzione della scrittura. Per il 1500 esistevano 88 versioni in manoscritto della sua opera universalmente nota, i Canterbury Tales, contenenti 25 000 pagine di testo; ed il Progetto Canterbury Tales, guidato da Peter Robinson della De Montfort University, Leicester, si è imbarcato in un tentativo decennale di ricostruire i suoi percorsi storici.

I genetisti usano i mutamenti nei geni di individui imparentati, per costruire un albero evoluzionistico ed identificare un probabile antenato. Gli scribi dei monasteri copiavano i testi nel modo in cui le cellule copiano i geni – con errori occasionali.

Il Dr Howe messo a punto uno studio sistematico delle "mutazioni" nel testo, che potrebbe aiutare a risolvere le questioni della priorità o posteriorità storica.

"E´ necessario adesso vedere se possiamo ottenere il DNA dalle antiche pergamene. Quali sono le tecniche migliori?" si chiede Howe "Possiamo evitare le contaminazioni del DNA delle persone che lo hanno preso in mano nel corso dei secoli? O della colla animale che è stata usata per la loro produzione? Di quali dimensione può essere il campione da prelevare? Queste sono tutte questioni cruciali".