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2 Novembre 2002 ARCHEOLOGIA
Michael S. Sanders BibleMysteries.com
Il tempio
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tempo di lettura previsto 31 min. circa

La buona notizia è che non dovrebbero avere ancora da contendere a lungo con gruppi che cercano di demolire la Cupola di Roccia, uno dei luoghi più sacri dell´Islam, per affrettare la venuta del Messia.

La cattiva notizia è che verrebbe così messa in discussione la legittimazione del luogo più sacro al mondo per gli Ebrei, il "Muro del Pianto", perché se il Tempio originale non è stato costruito sul Monte del Tempio, allora il Muro del Pianto non potrebbe essere parte del suo muro di recinzione. La notizia è di tale portata da provocare un terremoto all´interno della comunità ebrea ortodossa.

Ho selezionato le informazioni rilevanti al riguardo, da una serie dagli scritti di Josephus. Da questo si può agevolmente comprendere come una lettura specifica dei testi potrebbe mettere in discussione la convinzione generalmente diffusa che il Tempio si trovasse nel sito attualmente chiamato "Il Monte del Tempio".

Antichità degli Ebrei:

Libro 15 - Capitolo 8

5. Dal momento che aveva fortificato la città a partire dal palazzo in cui viveva, il tempio era protetto da una solida fortezza, chiamata Antonia, e fu egli stesso che decise di ricostruirla, e progettò di rendere la Samaria una fortezza per se stesso contro tutte le genti, e chiamarla Sebaste, affinché questo luogo divenisse una roccaforte contro i nemici del paese, non inferiore al precedente.

Antichità degli Ebrei:

Libro 15 - Capitolo 11

4. .......E questa era la stessa torre, che Erode, il re degli Ebrei aveva fortificato più fermamente di prima, per rendere sicuro e controllare il tempio, egli gratificò Antonio, che era suo amico, ed il regnante romano, e gli diede il nome di Torre di Antonia.

7. C´è anche un passaggio nascosto, costruito per il re; esso conduceva da Antonia al tempio interno dal suo ingresso esterno; sopra di esso egli eresse una torre per sé, per avere un accesso sotterraneo al tempio, in caso di sedizioni e ribellioni che sarebbero potute nascere contro il re. E´ anche riportato che durante il tempo che il tempio fu costruito, non piovve mai durante il giorno, ma solo durante la notte, così che il lavoro non dovette essere interrotto. E questo i nostri padri lo hanno riferito a noi; e questo non è incredibile, per chi crede nelle manifestazioni di Dio. E così fu realizzato il lavoro della ricostruzione del tempio.

Antichità degli Ebrei:

Libro 18 - Capitolo 4

3.... C´era uno degli [alti] sacerdoti, di nome Hyrcanus; e poiché c´erano molti con quel nome, egli era il primo di loro; quest´uomo costruì una torre vicino al tempio; e quando fu finita, cominciò ad abitarla, ed aveva dei particolari paramenti con sé, ed era l´unico legittimato ad indossarli, e li tenne conservati là quando venne giù nella città, e prese i suoi abiti ordinari; e i suoi figli continuarono a fare la stessa cosa, e i figli dei figli dopo di loro. Ma quando Erode divenne re, ricostruì la torre, che era posizionata in modo strategico, in modo magnificente; e poiché era amico di Antonio, decise di dargli il nome di Antonia.

Antichità degli Ebrei:

Libro 20 - Capitolo 5

3. Ma quando non riuscì più a riportare la calma nella popolazione, che continuava a ribellarsi ai suoi rimproveri, diede ordine all´intero esercito di armarsi di tutto punto e di accorrere verso Antonia, che era la fortezza, come abbiamo già detto, che controllava il tempio; ma quando la moltitudine vide i soldati lì, fu presa da grande spavento, e corse via precipitosamente: ma dal momento che i passaggi esterni erano nascosti, e la folla pensava di essere inseguita dai nemici, si affollarono tutti insieme nel condotto, ed un grande numero fu pressato a morte in questo stretto passaggio; né, infatti, fu inferiore a 20 mila il numero delle persone che morirono in questo tumulto.

Guerra degli Ebrei:

Libro 1 - Capitolo 3

3. Ora Aristobulo, lentamente, e senza volere, diede credito a queste accuse; e per questa ragione, non si preoccupò di palesare i suoi sospetti, ma provvide ad assicurarsi contro ogni imprevisto; e così piazzò le guardie del suo esercito in un certo passaggio sotterraneo; perché egli risiedeva in un luogo precedentemente chiamato la Cittadella, anche se poi il suo nome fu mutato in Antonia;

Guerra degli Ebrei:

Libro 1 - Capitolo 5

4. Allo stesso tempo, Alexandra cadde malata, e Aristobulo, il suo figlio più giovane, decise di sfruttare questa opportunità, con i suoi domestici, che erano in grande numero, e che erano tutti suoi amici, in considerazione del calore della loro gioventù, e prese possesso di tutte le fortezze. Egli usò le somme di denaro che trovò in esse, per mettere insieme un numero di soldati mercenari, e si fece re; e oltre a ciò, sua madre si prese a cuore i lamenti di Hyracnus e pose la moglie di Aristobulo ed i figli sotto controllo nella Torre di Antonia, che era una fortezza che si univa alla parte nord del tempio. Era, come ho già detto, in passato chiamata la Cittadella; ma dopo ebbe il nome di Antonia, quando Antonio era [signore dell´Est]; proprio come le città di Sebaste ed Agrippias avevano cambiato i loro nomi, dati loro da Sebastus ed Agrippa. Ma Alexandra morì prima che potesse punire Aristobulos per aver diseredato suo fratello, dopo che aveva regnato nove anni.

Guerra degli Ebrei:

Libro 1 - Capitolo 21

1. Così, nel quindicesimo anno del suo regno, Erode ricostruì il tempio, e racchiuse entro un muro un tratto di terra vicino, la cui dimensione era due volte superiore a quella racchiusa in precedenza. Le spese sostenute furono enormi, e le ricchezze indefinibili. La misura di esse si aveva nel grande chiostro che fu eretto nei pressi del tempio, e nella cittadella sul suo lato nord. Egli ricostruì i chiostri dalle fondazioni, mentre la cittadella fu solo ristrutturata con una grossa spesa; né era altro che un palazzo reale, che egli chiamava Antonia, in onore di Antonio.

Guerra degli Ebrei:

Libro 2 - Capitolo 15

6. Ma i sediziosi, temevano che Florus potesse tornare ancora, e presero possesso del tempio, passando per Antonia; così si impadronirono dei chiostri del tempio che racchiudevano Antonia, e li distrussero.

Guerra degli Ebrei:

Libro 2 - Capitolo 17

7. Ma il giorno successivo, che era il quindicesimo del mese di Lous, [Ab, ] assaltarono Antonia, e assediarono per due giorni la guarnigione che si trovava all´interno, e quindi uccisero tutti, e posero a fuoco la cittadella; poi marciarono verso il palazzo, mettendo in fuga i soldati del re, e dopo essersi divisi in quattro corpi, attaccarono le mura.

Guerra degli Ebrei:

Libro 5 - Capitolo 4

GERUSALEMME

2. Il secondo muro iniziava dall´ingresso che loro chiamavano "Gennath" che cominciava al primo muro; esso racchiudeva solo il quartiere nord della città, e arrivava fino alla torre di Antonia.

2. Fu Agrippa che racchiuse entro mura le parti aggiunte alla città vecchia, che era del tutto sguarnita; perché come la città diventava più popolosa, essa gradualmente si espandeva oltre i suoi vecchi limiti, e le parti di essa che stavano a nord del tempio, e collegavano la collina alla città, la rendevano considerevolmente più grande, e quella collina, che era la quarta in numero, era chiamata "Bezetha" ed era ormai abitata. Essa si trova a ridosso della torre Antonia, ma è divisa da essa da una valle profonda, che era stata scavata di proposito, per evitare che le fondazioni della torre di Antonia si unissero a questa collina, che avrebbe offerto in questo modo l´opportunità di arrivare ad essa con agio, minando la sicurezza data dalla sua maggiore elevazione; per la stessa ragione la profondità del fosso rese l´elevazione delle torri più considerevole.

4...Quel fuoco cominciò alla torre Antonia, ed arrivò al palazzo, e consumò la parte superiore delle stesse tre torri.

Guerra degli Ebrei:

Libro 5 - Capitolo 5

INTRODUZIONE

UNA DESCRIZIONE DEL TEMPIO.

2... I chiostri [nella corte più esterna] erano trenta cubiti in larghezza, mentre l´intero diametro misurava sei furlong [misura di lunghezza N.d.T.] inclusa la torre Antonia; queste intere corti all´aperto erano costruite di pietre di ogni tipo.

8. Ora per quanto riguarda la torre Antonia, essa era situata all´angolo dei due chiostri della corte del tempio; di quella ad ovest, e di quella a nord; era stata eretta sopra una roccia di 50 cubiti in altezza, ed si trovava sopra un gran precipizio; era opera del re Erode, ove egli diede prova della sua naturale magnanimità. Nel primo luogo, la roccia stessa era coperta con piccoli pezzi di pietra, dalle sue fondazioni, sia per ornamento e sia affinché chiunque avesse tentato di salire o scendere non avrebbe saputo dove posare i piedi. Accanto ad esso, e prima di arrivare all´edificio stesso della torre, c´era un muro alto tre cubiti; e al suo interno tutto lo spazio della torre Antonia stessa, era costruito al di sopra, per un´altezza di 40 cubiti. La parte interna aveva la dimensione e la forma di un palazzo, essendo divisa in tutti i tipi di stanze e altre utilità, come le corti, e luoghi per fare i bagni, e spazi aperti per i campi; al punto che, avendo tutte le prerogative necessarie ad una città, essa sembrava costituita di parecchie città, ma per la sua magnificenza, esso sembrava un palazzo. Ma nel contempo l´intera struttura ricordava quella di una torre, conteneva anche altre 4 distinte torri ai suoi 4 angoli; dei quali alcuni erano alti circa 50 cubiti; mentre quello che si trovava sull´angolo di sud est era alto 70 cubiti, e da questo poteva essere visto l´intero tempio; ma sull´angolo dove esso si univa ai due chiostri del tempio, esso aveva un passaggio che scendeva verso entrambe, attraverso il quale le guardie (perché in questa torre si trovava sempre di stanza una legione romana) avevano parecchi passaggi tra i chiostri, e tra le loro file interne, cosicchè nel corso delle feste Ebree, potevano controllare la popolazione, che non avrebbe in questo modo potuto tentare alcun espediente; perché il tempio era la fortezza che sorvegliava la città, come la torre di Antonia era a guardia del tempio; e quella torre era a guardia di queste tre.

C´era anche una fortezza particolare che apparteneva alla città superiore, che era il palazzo di Erode; ed era divisa dalla torre Antonia per mezzo della collina di Bezetha, come abbiamo già detto; e questa collina sulla quale si trovava la torre di Antonia, era la più alta delle tre, così che poteva collegarsi alla città nuova, ed era l´unico luogo che limitava la vista del tempio a nord.

E questo è sufficiente al momento presente, circa il racconto della città e delle mura, perché mi sono riproposto di fare una descrizione più accurata di esse altrove.

Guerra degli Ebrei:

Libro 6 - Capitolo 2

9. Nello stesso tempo, gli Ebrei erano così provati dalle battaglie a cui avevano preso parte, via via che la guerra si spostava sempre più in alto, e avanzava verso la casa sacra, che loro, per come essa era, tagliarono via quelle parti del loro corpo che erano infette, in ordine a prevenire che il male continuasse ad espandersi; e misero a fuoco il chiostro di nord ovest, che era unito alla torre di Antonia, e dopo ciò, demolirono circa 20 cubiti del chiostro, ed in questo modo, tentarono di bruciare il santuario; due giorni dopo, cioè nel ventiquattresimo del sopramenzionato mese, [Panemus o Tamuz] i Romani diedero fuoco al chiostro che li univa all´altro, quando il fuoco si fece oltre 15 cubiti. Gli Ebrei, similmente, tagliarono via il tetto; né lasciarono intero quello che si trovava vicino, fino a che la torre di Antonia fu separata dal tempio, perfino quando essa fu in loro potere per aver fermato il fuoco; nonostante questo, essi la lasciarono ed il tempio fu dato alle fiamme, perché credevano che la diffusione del fuoco andasse a loro stesso vantaggio. In ogni modo, gli eserciti stavano ancora combattendo uno contro l´altro vicino al tempio, e la guerra fu portata avanti da continui assalti di parti particolari una contro l´altra.

Guerra degli Ebrei:

Libro 6 - Capitolo 5

INTRODUZIONE

LA GRANDE SOFFERENZA DEGLI EBREI PER LA DISTRUZIONE DELLA CASA SACRA. RIGUARDO UN FALSO PROFETA, E IL SEGNO CHE PRECEDETTE LA DISTRUZIONE.

Ora se vogliamo considerare queste cose, penseremo che Dio si prese cura dell´umanità, ed in tutti i modi possibili manifestò alla nostra razza che aveva a cuore la sua preservazione; ma gli uomini scelsero di patire per quelle miserie che follemente e volontariamente portano su se stessi; e così gli Ebrei, demolendo la torre di Antonia, avevano reso il loro tempio quadrangolare, mentre nello stesso tempo scrivevano nel sacro oracolo: "Che la loro città sarebbe stata presa, e con essa la loro casa sacra, quando il tempio fosse diventato quadrato". Ma ora, ciò che più spinse loro ad intraprendere questa guerra, fu un oracolo ambiguo, anch´esso ritrovato nelle loro sacre scritture, che narrava come "per quel tempo, uno dal loro paese sarebbe diventato governatore della terra abitabile". Gli Ebrei considerarono questa predizione come fosse rivolta a loro in particolare, e molti degli uomini saggi furono per questa ragione ingannati nella loro determinazione. Ora questo oracolo certamente si riferiva al governo di Vespasiano, che fu nominato imperatore di Giudea. Comunque, non è possibile per l´uomo evitare il destino, anche se lo potevano conoscere in anticipo. Ma questi uomini interpretarono alcuni di questi segnali secondo il loro piacere, mentre alcuni altri furono completamente sottovalutati, fino a che la loro follia fu dimostrata, sia dal prendere la loro città, sia la loro stessa distruzione.

Guerra degli Ebrei:

Libro 7 - Capitolo 1

INTRODUZIONE

COME L´INTERA CITTÁ DI GERUSALEMME FU DEMOLITA, ECCETTO TRE TORRI; E COME TITO COMANDÒ AI SUOI SOLDATI IN UN DISCORSO FATTO A LORO, E DISTRIBUì LORO ONORI E QUINDI LIQUIDÒ MOLTI DI LORO.

Ora, appena l´esercito non ebbe più alcuno da porre sotto schiavitù o saccheggiare, poiché non era rimasto nessuno che potesse formare oggetto della sua furia (perché loro non avrebbero risparmiato nessuno, erano qui rimasti altri lavori che dovevano essere fatti) Cesare diede loro ordine di demolire l´intera città ed il tempio, lasciando però in piedi tante torri quante erano le più grandi eminenze; e cioè Phasaelus, Hippicus e Mariane; e così tanta parte del muro che racchiudesse la città sul lato ovest. Questo muro fu risparmiato, per poter impiantare un campo all´interno della guarnigione, come anche le torri, per dimostrare alla posterità quale tipo di città essa fosse, e quanto ben fortificata, in modo che il valore dei romani ne fosse elevato; ma per tutto il resto del muro, esso era così completamente distrutto fino allo strato di terra delle fondazioni, che niente rimase perché i posteri potessero credere fosse mai stato abitato. Questo era la fine a cui Gerusalemme giunse per la follia di coloro che erano per le innovazioni; una città in ogni modo di grande magnificenza, e di potente fama nella storia dell´umanità.

2. Ma Cesare si risolse di lasciare qui, come guardie, la decima legione, con alcune truppe di cavalieri, ed una compagnia di fanti. Così, avendo interamente completato questa guerra, era desideroso di comandare il suo esercito intero, sulla base della grande impresa che era stato capace di compiere, e di conferire un riconoscimento appropriato a coloro che si erano evidenziati nel corso della battaglia. Aveva perciò una grande corte fatta per lui nel mezzo del luogo dove erano stati accampati precedentemente, e stava su essa con i suoi principali comandanti presso di lui, e parlò così, in modo da poter essere sentito dall´intero esercito nel modo che segue:

Discorso di Eleazar: Il capo a Masada

Guerra degli Ebrei:

Libro 7 - Capitolo 8

7) ... Dove si trova la città che si credeva abitata da Dio in persona? E´ lì ora, distrutta fino alle fondamenta, e non ha più niente, se non quell´unico monumento intatto; intendo il campo di quelli che lo hanno distrutto, che ancora troneggia sulle rovine; alcuni sfortunati vecchi ancora giacciono sopra le ceneri del tempio, e poche donne sono state preservate vive dal nemico per la nostra amara vergogna e riprovazione. Ora chi può meditare queste cose nella sua mente, e ancora è capace di sopportare la vista del sole, anche se potrebbe vivere lontano dal pericolo? Chi parteggia per i nemici del suo paese, o è così inumano, e così desideroso di vivere, da non pentirsi d´essere ancora vivo? Ed io non posso che augurarmi di morire tutti, prima di vedere questa città sacra demolita dalle mani del nostro nemico, o le fondazioni del nostro tempio santo scavate in un modo così profano.

Leggiamo adesso alcune citazioni aggiuntive di Giuseppe riguardo all´originale costruzione del Tempio e la distruzione di non solo l´Akra, ma l´intera montagna sulla quale esso fu costruito.

E´ molto importante notare che in questa teoria il Tempio era costruito esattamente sopra la fonte principale di acqua naturale nell´area, la Gihon Spring.

Antichità degli Ebrei:

Libro 15 - Capitolo 11

INTRODUZIONE

COME ERODE RICOSTRUì IL TEMPIO E LO ELEVÒ PIÙ ALTO E LO FECE PIÙ MAGNIFICIENTE DI COME FOSSE PRIMA; ED ANCHE RIGUARDO QUELLA TORRE CHE LUI CHIAMAVA ANTONIA.

3. Così Erode rimosse le vecchie fondazioni, e distrusse le altre, ed eresse il tempio sopra di esse, arrivando ad una lunghezza di cento cubiti, e in altezza venti cubiti in più, i quali [venti] data l´instabilità delle loro fondazioni, crollarono; e questa parte fu poi deciso di innalzarla di nuovo nei giorni di Nerone. Ora il tempio era costruito di pietre bianche e forti, ed ognuna aveva una lunghezza di 25 cubiti, un´altezza pari ad otto, e una larghezza di circa 20; e l´intera struttura, ed anche la struttura del chiostro reale, era molto più bassa su ogni lato, ma nella parte centrale era invece molto alta, affinché fosse visibile da coloro che dimoravano nella campagna, per un grande numero di furlong, ma principalmente per quelli dei nemici che sopravvissero, e coloro che andavano loro incontro. Il tempio aveva porte anche all´entrata, e drappi sopra esse, della stessa altezza del tempio stesso. Erano adornate con tendaggi ricamati, con fiori di viola, e pilastri intrecciati; e sopra essi, ma sotto il lavoro della corona, erano cosparsi di piante rampicanti dorate, con rami che pendevano da una grande altezza; e le proporzioni ed il fine lavoro artigianale erano una visione straordinaria per gli spettatori, per la grande profusione di materiale, e l´abilità con la quale il lavoro era stato fatto. Egli inoltre racchiuse l´intero tempio con chiostri veramente ampi, progettati per avere le dovute proporzioni; e fu notevole la somma di danaro profusa allo scopo, come mai stato fatto prima, affinché apparisse che nessun altro avesse adornato il tempio così grandemente come lui aveva fatto. C´era un grande muro attorno ad entrambe i chiostri, i muri dei quali erano essi stessi i lavori più prodigiosi che siano mai colti da uomo. La collina era un´ascesa rocciosa, che declinava per gradi verso la parte est della città, fino ad arrivare ad un livello elevato. Questa era la collina da cui Salomone, che fu il primo dei nostri re, per rivelazione divina, racchiuse entro mura; e si trovava un eccellente lavoro artigianale lassù, e attorno alla sua cima. Egli costruì anche un muro di sotto, a cominciare dalla base, circondata da una valle profonda; e al lato sud demolì le rocce insieme, e le unì l´una all´altra con piombo, e incluse alcune delle parti interne fino ad una grande altezza, e fino a che entrambe la larghezza dell´edificio quadrato e la sua altezza erano immense, e fino a che la vastità delle pietre di fronte fossero pienamente visibile dall´esterno, affinché le parti interne fossero unite saldamente insieme con ferro, e preservassero le loro giunture intatte fino ai tempi futuri. Quando questo lavoro [per le fondazioni] fu fatto in questa maniera, e unite insieme come parte integrante della collina stessa e alla sua parte più elevata, egli lo lavorò tutto su di una superficie esterna, e riempì le cavità del muro, e fece un livello sulla superficie superiore esterna, ed anche un livello orizzontale. La collina era murata tutt´attorno, e racchiusa in 4 furlong, [la cui distanza da] ogni angolo conteneva in lunghezza un furlong; ma all´interno di questo muro, e sulla cima di tutti, correva un altro muro anch´esso di pietra, avente, sul settore est, un doppio chiostro, alla stessa altezza del muro; nel mezzo del quale vi era il tempio stesso. Questo chiostro guardava agli ingressi del tempio; ed esso era stato adornato da molti re in tempi precedenti; e tutt´attorno all´intero tempio erano fissate i frutti dei saccheggi delle nazioni barbare; tutte queste erano state dedicate al tempio da Erode, con l´aggiunta di quelle che aveva preso dagli Arabi.

4. Ora sul lato nord [del tempio] fu costruita una cittadella, i cui muri erano squadrati e forti, e di straordinaria fermezza. Questa cittadella fu costruita dal re della razza degli Asamoneani, che erano anche alti sacerdoti anche prima di Erode, e la chiamarono la Torre, ed in essa furono depositati i vestimenti che gli alti sacerdoti indossavano in occasione delle cerimonie sacrificali. Il re Erode prese questi vestimenti in quel luogo; e dopo la sua morte essi furono nel potere dei Romani, fino al tempo di Tiberio Cesare; sotto il cui regno, Vitellio fu amministratore della Siria. Quando una volta venne a Gerusalemme, e fu ricevuto con molta magnificenza dalla moltitudine, aveva in mente ricompensarli per la gentilezza che gli avevano mostrato; così, alla loro richiesta di riavere i sacri vestimenti, egli scrisse al riguardo a Tiberio Cesare, che accordò la sua richiesta: ed il possesso degli Ebrei sui vestimenti sacerdotali continuò fino alla morte del re Agrippa; poiché dopo, Cassio Longino, amministratore della Siria, e Cuspio Fado, procuratore della Giudea, comandarono agli Ebrei di riporre questi vestimenti nella torre di Antonia, e di qui pretesero di averli in loro potere, come era stato in precedenza. Comunque, gli Ebrei mandarono ambasciatori a Claudio Cesare per intercedere presso di a loro vantaggio; ed al loro arrivo, il re Agrippa, il figlio, si recò a Roma, chiedendo ed ottenendo il potere sopra essi dall´imperatore, che diede comando a Vitellio, che era allora comandante in Siria, di renderli loro spontaneamente. Prima di quel tempo furono custoditi sotto il sigillo dell´alto sacerdote, e dei tesorieri del tempio; i quali tesorieri, il giorno prima dei festeggiamenti, si recavano dal capitano delle guardie romane del tempio, ed esaminato lo stesso sigillo, ricevevevano i vestimenti; e ancora, alla fine dei festeggiamenti, li riportavano allo stesso luogo, e mostravano al capitano delle guardie del tempio il loro sigillo, che corrispondeva al suo sigillo, e li riponevano là. E che le cose andarono così, lo dimostrano a sufficienza le afflizioni che accaddero su di noi dopo questo [riguardo a loro]. Ma per la torre stessa, quando Erode il re degli Ebrei la ebbe fortificata più fermamente di prima, in ordine ad assicurare il controllo sul tempio, egli gratificò Antonio, che era suo amico, e governatore romano, e gli diede il nome di Torre di Antonia.

5. Ora nel settore ovest dei recinti del tempio c´erano quattro ingressi; il primo conduceva al palazzo del re, e arrivava ad un passaggio sopra la vallata intermedia; altri due portavano ai sobborghi della città; e l´ultima portava all´altra città, dove la strada discendeva alla valle mediante un grande numero di scalini, e quindi risaliva ancora ove la città giaceva contro il tempio al modo di un teatro, ed era circondato con una valle profonda lungo la quale giaceva l´intero quartiere sud; ma il quarto fronte del tempio, che era verso sud, aveva esso stesso alcuni ingressi nella parte centrale, come anche il chiostro reale, con tre camminamenti, che raggiungevano la lunghezza dalla valle orientale fino a quella occidentale, e non sarebbero potuti giungere più distante; e questo chiostro merita di essere menzionato meglio che ogni altro sotto il sole; perché mentre la valle era molto profonda, ed il suo fondo non poteva essere visto, se lo si guardava attraverso, nella profondità, l´enorme altezza del chiostro sovrastava qualsiasi quota, in modo che se qualcuno avesse guardato giù dalla cima dei fortilizi, da entrambe queste altezze, si sarebbe sentito stordito, e la sua vista non avrebbe potuto raggiungere una tale immensa profondità. Questo chiostro aveva pilastri che stavano su quattro file una contro l´altra in tutta la lunghezza, e la quarta fila era collegato al muro, il quale [anch´esso era fatto di pietra]; e lo spessore di ogni pilastro era tale, che erano necessari tre uomini, con le loro braccia aperte e unendo le mani attorno, per comprenderlo, mentre la sua lunghezza era 27 piedi, con una doppia spirale alla sua base; ed il numero di tutti i pilastri [in questa corte] era 162. I capitelli recavano sculture dell´ordine corinzio, e producevano un enorme stupore [negli spettatori] in ragione della grandezza del tutto. Queste quattro file di pilastri includevano tre intervalli per accedere al centro del chiostro; due di questi camminamenti erano paralleli gli uni agli altri, ed erano progettati nella stessa maniera; la larghezza di ognuno di essi era di 30 piedi, la lunghezza era un furlong, e l´altezza 50 piedi; ma la larghezza della parte mediana del chiostro era una volta e mezzo l´altra, e l´altezza era doppia, per cui era molto più alto al centro che sui lati; i soffitti erano adornati con immense sculture di legno, che rappresentavano una grande varietà di figure. In mezzo era molto più alto del resto, ed il muro di fronte era adornato con travi sui pilastri, intrecciate, la cui e frontale era di pietra lucidata, ed era di una tale raffinatezza, come mai visto prima, era incredibile, e per chi aveva avuto la fortuna di ammirarla, grandemente meravigliosa. Così era il primo recinto. Nel suo mezzo e non lontano, vi era il secondo, al quale si poteva arrivare in pochi passi: era circondato da un muro di pietra di divisione, con un´iscrizione, che proibiva ad ogni straniero di varcarlo, sotto pericolo di morte. Ora questo chiostro interno aveva sui suoi lati sud e nord tre ingressi [parimenti] distanti l´uno dall´altro; ma sul lato est, in fronte al sole nascente, c´era un largo ingresso, attraverso il quale potevano entrare coloro che erano puri, insieme con le loro mogli, ma la parte del tempio più interna rispetto all´ingresso non era consentita alle donne; ancora più all´interno si trovava una terza [corte del] tempio, ove a nessuno era consentito entrare, se non ai sacerdoti. Il tempio vero e proprio si trovava ancora più all´interno; e davanti a questo tempio si trovava l´altare, sul quale noi offriamo i nostri sacrifici e accendiamo fuochi votivi a Dio. In nessuno di questi tre il Re Erode entrò mai, perché gli era proibito, in quanto non era sacerdote. Comunque, si prese cura del chiostro e delle chiusure più esterne, e costruì queste ultime in otto anni.

Antichità degli Ebrei:

Libro 8 - Capitolo 3

INTRODUZIONE

DELLA COSTRUZIONE DI QUESTO TEMPIO.

1. Salomone cominciò a costruire il tempio nel quarto anno del suo regno, nel secondo mese, che il Macedoni chiamano Aretemisius, e gli Ebrei Jur, cinque mila e novanta due anni dopo l´Esodo dall´Egitto; e mille e venti anni dalla fuga di Abramo dalla Mesopotamia verso Caanan, e mille quattrocento quaranta anni dopo il diluvio; e da Adamo, il primo uomo che fu creato, fino a che Salomone costruì il Tempio, erano passati in tutto tre mila cento e due anni. Ora l´anno nel quale il tempio cominciò ad essere costruito era già l´undicesimo anno del regno di Hiram; ma dalla costruzione di Tyre alla costruzione del tempio, erano passati due cento e quaranta anni.

2. Il re pose le fondamenta del tempio molto in profondità nel terreno, e i materiali erano pietre forti, tali che avrebbero potuto resistere alla forza del tempo; queste servivano per unire il tempio alla terra, e divenire base per una fondazione sicura per la superstruttura che doveva essere eretta sopra di esso; esse dovevano essere così forti, da sostenere con facilità queste immense sovrastrutture e preziosi edifici che il re aveva disegnato per essere molto ornamentali e magnificenti. Eressero l´intero corpo, fino al tetto, di pietra bianca; l´altezza era 60 cubiti, e la lunghezza era la stessa, e la larghezza venti. C´era un´altra costruzione eretta sopra essa, uguale nelle misure; così che l´intera altezza del tempio era di 100 e 20 cubiti. Il suo fronte era verso est. Quanto al colonnato, essi lo costruirono davanti al tempio; la sua lunghezza era 20 cubiti, ed era così ordinato che poteva conformarsi alla dimensione della casa; ed esso aveva 12 cubiti di larghezza, e la sua altezza era stata innalzata fino a cento e 20 cubiti. Egli costruì anche tutto intorno al tempio 30 piccole camere, che potevano racchiudere l´intero tempio, per la loro vicinanza gli uni agli altri, e per il loro numero e posizione esterna attorno. Egli fece costruire anche dei passaggi attraverso, affinché comunicassero l´uno con l´altro. Ognuna di queste stanze aveva 5 cubiti in ampiezza, e lo stesso in lunghezza, ma in altezza 20. Sopra queste c´erano altre stanze, e altre sopra esse, uguali, entrambe in misura e numero; così che esse, nel complesso, raggiunsero un´altezza uguale alla parte più bassa della casa; per la parte superiore non vi era edificio vicino. Il tetto sopra la casa era di cedro; e propriamente ognuna di queste stanze aveva un tetto proprio, che non era collegato alle altre stanze; ma per le altre parti, esso era un tetto unico, comune a tutte loro, e costruì fasci veramente lunghi, che passavano attraverso il resto, e rinforzavano l´intero edificio, così che i muri di esso, essendo rafforzati dalle stesse travi di legname, potesse per questo essere più solido: ma per questa parte del tetto che si trovava sotto le travi, esso era fatto dello stesso materiale, ed era tutto orizzontale, e aveva ornamenti adatti per tetti, e placche d´oro inchiodate sopra essi. E una volta rivestite le mura con pannelli di cedro, fissarono su esse placche d´oro, che avevano fregi e intagli; così che l´intero tempio scintillava, e abbagliava la vista di chiunque entrasse, per lo splendore dell´oro che si trovava su ogni lato. Ora l´intera struttura del tempio era fatta con grande abilità di pietre lucide, ed esse si trovavano insieme così armoniosamente, e gradevolmente, che apparivano agli spettatori senza alcun segno di martello, o di altri strumenti di architettura; ma come se tutti i materiali si fossero naturalmente uniti gli uni agli altri senza l´ausilio di essi, che l´unione di una parte con l´altra sembrava piuttosto essere naturale, piuttosto determinata dalla forza degli strumenti sopra di essi. Il re aveva anche un raffinato sistema per l´ascesa alla stanza superiore del tempio, ed esso consisteva di scalini nello spessore di questo muro; perché esso non aveva larghe porte sull´estremità est, come invece nella costruzione inferiore, ma l´entrata si trovava sui lati, per mezzo di porte veramente piccole. Egli ricoprì il tempio, all´interno come all´esterno, con tavole di cedro, che erano unite insieme per mezzo di spesse catene, così che questo allestimento avesse natura di supporto e desse forza al palazzo.

3. Ora, dopo che il re ebbe diviso il tempio in due parti, fece la casa interna di 20 cubiti [in ogni dimensione], per essere la camera più segreta, ma egli scelse quella di 40 cubiti per essere il santuario; e quando ebbe tagliato la sagoma della porta sulla parte esterna muro, egli vi pose porte di cedro, e le rivestì con una grande quantità d´oro, con intagli su esso. La porta era adorna di veli blu e viola e rosso scarlatto, con la morbidezza del lino più soffice, ed i fiori più particolari intrecciati ad essi, che dovevano stare stesi davanti a queste porte. Egli preparò per il sancta sanctorum, la cui larghezza era 20 cubiti, e la lunghezza uguale, due cherubini d´oro massiccio; l´altezza di ognuno di essi era di 5 cubiti e ognuno di loro, che con un´ala potevano toccare il muro sud del sancta sanctorum, e con un´altra il nord: le loro altre ali, che si univano l´un l´altra, stavano a coprire l´arca, che era posizionata tra loro; ma nessuno poteva dire, e neppure congetturare, quale fosse la forma di questi cherubini. Egli rivestì il pavimento del tempio con placche d´oro, e aggiunse porte all´ingresso del tempio, secondo la misura dell´altezza del muro, ma della larghezza di 20 cubiti, e su di esse fece incollare le placche d´oro. E, per dirlo in una parola, non lasciò parte del tempio, né interna né esterna, che non fosse coperta d´oro. E vi erano anche tende stese tra queste porte, in modo da coprire l´entrata del luogo più sacro; ma l´ingresso del tempio non aveva niente di simile.

9. Salomone fece tutte queste cose per onore di Dio, con grande varietà e magnificenza, non risparmiandosi sui costi, ma usando tutte le risorse disponibili per adornare il tempio; e queste cose egli offrì ai tesori di Dio. Egli pose una divisione attorno al tempio, che nella nostra lingua noi chiamiamo Gison, ma che è detto Thrigcos dai Greci, e lo elevò all´altezza di tre cubiti per evitare che la moltitudine accedesse al tempio, ed indicare che questo luogo era accessibile e consentito solo ai sacerdoti. Egli costruì anche un tempio oltre questa corte, la cui forma era quella di un quadrangolo, ed eresse per questo un grande ed ampio chiostro; questo era accessibile mediante due ingressi molto rialzati, ognuno dei quali aveva il suo fronte esposto ad uno dei [quattro] venti, ed era chiuso da porte d´oro. In questo tempio entrava solo chi si distingueva dal resto per essere puro ed osservante della legge. Ma egli fece quel tempio che era oltre qualsiasi meraviglia ed era tale da eccedere qualsiasi descrizione in parole; e, se posso dirlo, era difficile credere alla propria vista; perché quando egli ebbe riempito di terra la grande valle, essa, a causa dell´immensa profondità, non poteva neppure essere guardata senza provare paura, quando ci si voltava per vederla, e aveva elevato il livello del suolo di 400 cubiti, per essere al livello con la cima della montagna, sulla quale era stato costruito il tempio, e per mezzo di questo unirla al tempio più esterno, che era esposto all´aria, era perfino al tempio stesso. Egli lo racchiuse anche con la costruzione di un chiostro a doppio raggio, che stava sopra alti pilastri di pietra originaria, mentre i tetti erano di cedro, ed erano lucidati in modo appropriato per un tale genere di alti tetti; ma egli fece tutte le porte di questo tempio d´argento.

Antichità degli Ebrei:

Libro 13 - Capitolo 6

Ma Simone, che era stato fatto alto sacerdote dalla moltitudine, nel primo anno del suo alto sacerdozio, liberò la sua gente dalla schiavitù Macedone, e permise loro di non pagare più il tributo; e la libertà da questo tributo giunse dopo cento e settanta anni del regno degli Assiri, che era quando Seleucus, che era chiamato Nicator, aveva il dominio sulla Siria. Ora l´affezione della moltitudine verso Simone era così grande che nei loro contratti l´uno con l´altro, e nelle loro pubbliche registrazioni, scrivevano "nel primo anno di Simone il benefattore ed etnarca degli Ebrei" perché sotto di lui furono molto felici, e superavano i nemici che li circondavano; perché Simone conquistò la città di Gazara, e Joppa e Jamish. Egli prese anche la cittadella di Gerusalemme per assedio, e la rase al suolo, affinché non potesse più essere luogo di rifugio per i loro nemici quando la presero, per provocare loro un danno, come era stato fino ad ora. E quando fece questo, egli pensò che potesse essere maggiormente vantaggioso per loro livellare la montagna sulla quale accadeva si trovasse la cittadella, così che il tempio potesse essere ancora più alto di essa. E invece, quando egli ebbe chiamato la moltitudine ad un´assemblea, persuase la folla del perché l´aveva così demolita, e questo per porre loro in mente quali miserie avessero sofferto per causa della guarnigione e dei disertori ebrei, e quali miserie avrebbero sofferto ancora nel caso in cui qualsiasi straniero avesse ottenuto il regno, e posto una guarnigione nella cittadella. Questo discorso indusse la moltitudine all´obbedienza, perché egli li esortò a non fare niente eccetto quel che era per il loro stesso bene: così tutti loro si misero al lavoro, e livellarono la montagna, ed in questo lavoro spesero entrambe la notte ed il giorno senza interruzione e costò loro tre anni interi prima che esso fosse rimosso, e portato ad un intero livello con il piano del resto della città. Dopo di che il tempio fu il più alto di tutti gli edifici, ora la cittadella, come la montagna sulla quale stava, fu demolita. E queste azioni furono così portate avanti sotto Simone.

ADDENDUM

La prima raffigurazione del Muro Occidentale (Muro del Pianto) è mostrata qui datata 1743. Dal bellissimo libro di Zev Vilnay "Leggende di Gerusalemme".

Rabbi Eliezer Nahman Puah è riportato per aver dichiarato nel 1540 che nel giorno del Sultano Solimano il Magnifico (1495-1566), il sito del Tempio era sconosciuto ed egli portò avanti un´estensiva ricerca di esso.

Un muro fu finalmente trovato al di sotto di un deposito di rifiuti pubblico, e tutti annunciarono che il sito del Sacro Tempio era finalmente stato trovato. Questo è il sito del Muro del Pianto oggi!!

Nota del traduttore: La traduzione dei brani delle opere dall´inglese è stata eseguita parola per parola, senza ricercare esigenze stilistiche, al fine di mettere il lettore più a contatto con il testo originale