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29 Novembre 2010 ARCHEOLOGIA
di Aezio ilfattostorico.com
Trovate corrispondenze genetiche tra nativi americani e islandesi
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L'analisi genetica di più di 80 islandesi appartenenti a 4 famiglie ha verificato l'esistenza di un DNA mitocondriale normalmente proprio dei nativi americani o degli asiatici orientali.

Il lignaggio trovato, chiamato C1e, venne introdotto in Islanda da almeno quattro donne agli inizi del 1700."All'inizio pensavamo che il DNA provenisse da famiglie asiatiche recentemente stabilitesi in Islanda", racconta il ricercatore del CSIC Carles Lalueza-Fox. "Ma dallo studio delle genealogie delle famiglie abbiamo scoperto che le 4 famiglie discendevano da antenati vissuti nella stessa regione meridionale dell'Islanda tra il 1710 e il 1740".

"Dato che l'isola fu virtualmente isolata a partire dal decimo secolo, l'ipotesi più probabile è che questi geni appartenessero a una nativa americana portata dall'America dai Vichinghi intorno al 1000".

Bisogna tuttavia considerare che l'esatta variante genetica C1e, un sottogruppo dell'aplogruppo C1, non è stata riscontrata in nessun gruppo di nativi americani (C1b, C1c e C1d) né negli asiatici (C1a). Una spiegazione plausibile di ciò è che questa variante islandese provenisse da una popolazione di nativi americani scomparsa dopo l'arrivo degli europei in America del Nord.

È inoltre possibile che la variante genetica sia stata introdotta da indiane d'America provenienti dal continente europeo dopo il '400. Questo però vorrebbe dire che esiste un europeo, di ieri o di oggi, con questa variante, ma finora non è stato trovato.

"Ci sono alternative che non possiamo totalmente scartare", ammette Lalueza-Fox. Per avere una prova definitiva, dovremmo trovare resti islandesi di epoca precolombiana che possano essere geneticamente analizzati".

La ricerca è stata pubblicata sull'American Journal of Physical Anthropology.

TAG: DNA, Vichinghi