sei in Home > Paleontologia > News > Dettaglio News
22 Novembre 2010 PALEONTOLOGIA
di Aezio ilfattostorico.com
La scoperta in Cina di una mandibola umana di 110.000 anni sconvolge le attuali teorie
FOTOGALLERY
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Una mandibola umana fossile scoperta nella Cina meridionale sta rivoluzionando le attuali teorie su quando i nostri antenati lasciarono l'Africa.

La mandibola, rinvenuta dai paleontologi nella Grotta Zhiren (Zhirendong) nel 2007, presenta un tratto distintamente moderno: un mento prominente. Peccato però, sottolineano gli esperti, che la mandibola sia certamente di 60.000 anni più vecchia di quelli che finora erano i più antichi resti di Homo sapiens trovati in Cina.Il nuovo fossile cinese, risalente a 100 mila anni fa, appartiene infatti "al più antico uomo moderno scoperto fuori dall'Africa", dice il coautore dello studio Erik Trinkaus, antropologo della Washington University a St. Louis. Finora le analisi genetiche avevano puntualmente confermato la tradizionale teoria dell'origine africana dell'uomo (nota anche come Out of Africa). Questa afferma che l'Homo sapiens migrò dall'Africa circa 60.000 anni fa, rimpiazzando rapidamente in tutto il mondo specie umane precedenti come Homo erectus e Homo neanderthalensis.

Trovare in Cina un fossile di umano moderno così antico significa alterare in maniera significativa una tale cronologia. Supporterebbe piuttosto la teoria multiregionale, secondo cui gli antenati dell'umanità si diffusero dall'Africa negli altri continenti incrociandosi con altri uomini primitivi e si evolvettero regionalmente.

La scoperta potrebbe anche implicare che in Cina l'uomo moderno convisse - forse persino incrociandosi - con altre specie del genere Homo per 50.000 o 60.000 anni. Lo scorso anno il ricercatore Jin Changzhu, autore di un altro studio su questo fossile, aveva spiegato come che il mento di quell'individuo sporgesse sì come quello di un Homo sapiens, "ma l'osso mascellare è inclinato anche come quello di un Homo erectus".

Il fossile sembra inoltre suggerire che l'uomo, anatomicamente moderno, sia arrivato in Cina ben prima che la specie iniziasse a comportarsi in modo "umano". Ad esempio, il pensiero astratto è un tipico tratto umano che implica l'utilizzo di oggetti come perline o disegni che rappresentino cose, persone o eventi. Ma le prime testimonianze di questo tratto non appaiono in Cina prima di 30.000 anni fa, sottolinea Trinkaus.

Bisogna tuttavia considerare che la mandibola e i due molari erano gli unici resti trovati nella grotta, e la mandibola "rientra nei parametri" sia di un Neandertal sia di un Homo sapiens, aggiunge il paleoantropologo John Hawks della University of Wisconsin a Madison. "Se [però] la scoperta venisse confermata, dovremo ripensare tutta la cronologia della migrazione umana", dice lo studioso.

"Sostanzialmente ritengo che i colleghi abbiano ragione, ma vorrei vedere qualche ulteriore evidenza", continua Hawks. "Spero con tutto il cuore che si riesca ad estrarre qualche tipo di materiale genetico dal fossile".

La scoperta è descritta sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences.