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15 Novembre 2010 ARCHEOLOGIA
ilfattostorico.com
in Siria riapre il palazzo degli antichi re di Qatna: risale al 1650a.C.
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Dopo anni di scavi e restauri, lo scorso 27 settembre è stato ufficialmente aperto al pubblico il palazzo monumentale degli antichi re di Qatna, odierna Mishrifeh, in Siria.

"Si tratta - commenta Daniele Morandi Bonacossi dell'università di Udine, co-direttore della missione archeologica - di un traguardo eccezionale sulla scena archeologica internazionale, raggiunto dopo 12 anni di lavoro".

Nel II millennio a.C. Qatna era la capitale di un vasto regno, sorgeva sulle sponde di un lago (ormai prosciugato) e regolava il traffico delle vie carovaniere fra Mesopotamia e Mediterraneo, fra Anatolia ed Egitto.

Il palazzo venne costruito intorno al 1650-1640 a.C. sopra un vasto plateau di roccia che si ergeva, simile a un'acropoli, quasi al centro della città bassa. Si trovava in posizione centrale e dominava dall'alto la città. Era il fulcro politico e monumentale della città e costituiva il centro del potere del regno. Al suo interno, inoltre, ospitava la cripta funeraria con le tombe della dinastia regnante.

Archeologi, restauratori e architetti delle università di Udine e Tübingen stanno cercando di portare all'antico splendore il palazzo reale, distrutto da un violentissimo incendio durante la conquista ittita del 1340 a.C.

Per il momento è stata completato la prima tranche dei lavori, rendendo fruibili al pubblico 6000 metri quadrati di area archeologica. Il progetto è di valorizzare l'intera Qatna creando un parco archeologico.

"La nostra generazione - sottolinea Morandi Bonacossi - ha la responsabilità morale di conservare il patrimonio archeologico per le future generazioni. Soprattutto in Paesi ricchi di un grande patrimonio culturale e in piena crescita economica, come la Siria, è straordinariamente importante stabilire un solido collegamento fra patrimonio culturale, risorse archeologiche e gestione sostenibile del turismo al fine di garantire la crescita del Paese".

Le sole fondamenta, alte 5 metri, realizzate con mattoni crudi fatti con un impasto di argilla, acqua e paglia, rappresentano un esempio straordinario di costruzione complessa, frutto dell'attività di migliaia di operai.

Lungo circa 150 metri e largo circa 110, il palazzo di Qatna è considerato il più imponente della sua epoca. I mattoni erano prodotti in loco, mentre le coperture erano realizzate con travi lunghe fino a 12 metri e prodotte con del prezioso legno di cedro proveniente dalle montagne del Libano, circa 50 km a sud-ovest di Qatna. Le pesanti basi di colonna in basalto, invece, arrivavano presumibilmente da zone distanti 30 km a ovest o a nord della città, dove si trovano tutt'oggi affioramenti di basalto.

Il palazzo reale era poi circondato da una rete di palazzi "minori", come il Palazzo della Città Bassa, anch'esso da anni oggetto di scavo archeologico da parte della Missione dell'università di Udine.