sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
16 Novembre 2004 ARCHEOLOGIA
Slate Magazine
QUANTE VOLTE È STATA SCOPERTA ATLANTIDE?
tempo di lettura previsto 4 min. circa

L´architetto americano, ora divenuto archeologo, Robert Sarmast, sostiene di aver scoperto la città perduta di Atlantide, a largo delle coste sud-orientali di Cipro. Sarmast afferma che le sue ultime rilevazioni sonar hanno rivelato la presenza di mura sommerse che ricordano da vicino la descrizione offerta da Platone, la prima persona ad aver menzionato Atlantide in uno scritto. Nel Timeo, scritto attorno al 360 a.C., il famoso filosofo ritrasse Atlantide come "un impero grande e meraviglioso" che fu distrutto da terremoti e inondazioni nel giro di 24 ore.

Quante volte i ricercatori avevano in precedenza sostenuto di aver scoperto l´isola perduta?

E´ un´impresa ardua riuscire a contare gli "Atlantologi" che hanno – di volta in volta - collocato la città in quasi ogni luogo del mondo, dal Nicaragua a Ceylon.

La caccia iniziò all´alba del XIX secolo, quando il guatemalteco dr Paul Felix Cabrera proposte che Hispaniola, l´isola in cui si trovano attualmente Haiti e la Repubblica Dominicana, fosse il sito di Atlantide.

Alcuni ricercatori, come il team composto da marito e moglie Augustus Le Plongeon e Alice Dixon hanno sostenuto che Atlantide si potesse trovare nei pressi del Messico, basando la loro interpretazione sui codici Maya che avrebbero appunto citato un continente perduto. I Maya, sosteneva la teoria, avevano interagito con gli antichi Egiziani, che trasmisero il racconto di Atlantide agli antichi Greci. Questa serie di congetture sono state screditate nel corso degli anni, in parte per via della mancanza di evidenze fisiche, ed in parte perché in seguito divenne ovvio che i primi Mayanologi non avevano compreso la complessa natura dei geroglifici.

Il mondo si fermò ad ascoltare nel 1912 quando un uomo che si presentò come Paul Schliemann pubblicò un articolo intitolato "Come ho trovato la Perduta Atlantide" sulla rivista New York American. Schliemann sosteneva di essere il nipote di Heinrich Schliemann, l´archeologo che aveva scoperto le rovine di Troia. Scrisse che suo nonno gli aveva lasciato in eredità dei reperti di Troia che gli avrebbero rivelato l´esatta collocazione di Atlantide, sommersa nell´Oceano Atlantico tra l´Europa e gli Stati Uniti. (Le Azzorre erano secondo questa visione le cime più elevate delle catene montuose atlantidee). Schliemann scomparve poco dopo la pubblicazione del suo racconto fantastico, ad ogni modo, ed è ora ampiamente chiaro che si trattò di uno dei grandi "falsi" della storia del giornalismo.

L´esploratore inglese Colonnello Percy Harrison Fawcett ritenne di avere risolto il mistero negli anni ´20, quando annunciò che Atlantide dovesse trovarsi nella foresta pluviale del Brasile. Basava la sua convinzione su un idolo di pietra che gli era stato regalato, che si riteneva provenisse da una città perduta nell´Amazzonia. Fawcett si imbarcò in una spedizione per trovare Atlantide nel 1925, penetrando in profondità nel continente brasiliano; e non tornò più indietro.

Quasi un mezzo secolo più tardi, una coppia di archeologi di fama, A.G. Galanopoulos ed ed Edward Bacon pubblicarono "Atlantide: la Verità dietro la Leggenda", che suggerisce che Atlantide fosse, nei fatti, l´isola greca di Santorini. La popolazione minoica dell´isola, notarono, fu probabilmente spazzata via da una massiccia eruzione vulcanica attorno al 1450 a.C., un cataclisma che potrebbe avere ispirato il racconto di Platone su Atlantide, distrutta da un diluvio. (Tsunami o gigantesche onde mareali, dirette conseguenze delle eruzioni vulcaniche sotto marine o nei pressi delle acque).

Un oceanografo sovietico aggiunse la sua teoria al mucchio nel 1979, quando mappò una piana sommersa, circa 560 miglia a largo della costa occidentale del Portogallo. Sosteneva di avere "individuato quasi chiaramente pareti mezzo demolite e gigantesche scalinate" e aggiunse che la forma geologica del sito ricordava da vicino quella descritta da Platone. L´ultima parola giunse nel 1985, quando un pezzo di marmo recuperato dall´oceano fu portato all´Accademia Sovietica delle Scienze per analisi del livello superiore. E questa, apparentemente, fu la conclusione del coinvolgimento sovietico nella ricerca.

L´anno passato è stato particolarmente attivo per gli Atlantologi. Oltre alla teoria di Sarmast, un fisico tedesco, Rainer Kuehne, ha sostenuto in giugno che Atlantide fosse semplicemente una regione nel sud della Spagna, presso Cadice. Basava le sue conclusioni sulle immagini satellitari, che rivelavano un´ampia area paludosa, circondata da quelli che sembrerebbero anelli concentrici di terra o d´acqua: uno dei dettagli che Platone aveva riportato nella sua descrizione.

Un altro scienziato europeo, il geografo svedese Ulf Erlingsson, ha sostenuto quest´anno, che Atlantide non si trovasse affatto nei pressi del Mediterraneo, ma piuttosto in Irlanda. Egli ha spiegato che la dimensione dell´Isola di Smeraldo corrisponde appieno alla stima di Platone e che il mito della distruzione fu ispirato dall´inondazione del Dogger Bank, una secca nel Mare del Nord, attorno al 6, 100 a.C.