La Luna pare essere sempre più bagnata di quanto ci si immaginasse in precedenza. Dopo notizie che confermavano acqua sulla Luna, e altre che ne smentivano la reale quantità precedentemente ipotizzata, arriva un'altra conferma di una massiccia presenza del prezioso liquido sul nostro satellite naturale.
"E' una risorsa veramente preziosa" dice Anthony Colaprete del Lunar Crater Observation and Sensing Satellite (LCROSS), la missione che ha comportato la collisione di un razzo Centaur vuoto contro la superficie lunare e alla creazione di un cratere profondo circa 2 metri e largo da 20 a 30 metri. Dall'analisi dei dati raccolti durante l'esperimento si sta lentamente riconsiderando l'immagine comune che si ha della Luna.
Pare infatti che circa il 6% della massa lunare sia costituita da acqua. Una vera spugna inzuppata, soprattutto se consideriamo che, fino a qualche anno fa, la Luna pareva essere un posto arido e sterile. Se si potesse visitare l'area attorno al cratere generato dal "bombardamento" della NASA, da una tonnellata di terreno lunare si potrebbero ottenere oltre 40 litri d'acqua che, se purificata, potrebbe essere bevuta o utilizzata per creare carburante per razzi.
Facendo un confronto con la Terra, il Sahara contiene dal 2 al 5% d'acqua, per lo più legata chimicamente a minerali. Sulla Luna, invece, l'acqua si trova allo stato di ghiaccio quasi puro sotto forma di piccoli granelli mescolati al terreno. Secondo questo modello, la massa lunare conterrebbe da 5, 6% a 8, 5% sul totale di ghiaccio quasi puro.
Il cratere su cui si fonda la ricerca di Colaprete è chiamato "Cabeus". Lo scorso ottobre ha subìto l'impatto del Centaur, emettendo polveri nello spazio. Dall'analisi delle polveri (che inizialmente non vennero viste durante la diretta sul sito della NASA, che ho seguito e giudicato deludente dal punto di vista del puro "spettacolo") si è scoperto, nel novembre 2009, che l'esplosione ha immesso nello spazio circa 100 litri d'acqua.
Colaprete tuttavia ha ricalcolato la quantità d'acqua espulsa dal cratere, fino ad arrivare alla cifra di 150 litri. Ha inoltre creato un modello della concentrazione di acqua nel suolo lunare, arrivando al risultato che 1/16 della massa lunare sarebbe costituita da ghiaccio.
Ma non c'è solo acqua nella ricerca di Colaprete. LCROSS infatti ha evidenziato la presenza di altri materiali: calcio, magnesio, mercurio, sodio e argento. Non sono soltanto potenziali risorse minerarie, ma potrebbero contribuire a spiegare definitivamente l'origine del nostro satellite naturale, e lo scambio di materiale con gli oggetti che lo hanno colpito.
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