Qualche milione di anni fa, i cieli del Cile erano solcati da un animale enorme, una creatura dotata di un'apertura alare di circa 6 metri appartenente alla famiglia dei pelagornitidi e simile ad un enorme pellicano. Ecco a voi il Pelagornis chilensis.
Il Pelagornis chilensis era un uccello del peso di circa 30 chilogrammi, caratterizzato da un becco dotato di aculei simili a denti aguzzi. Se inizialmente l'apertura alare era stimata a circa sette metri, è stata ora ridotta ad una misurazione più realistica, circa sei metri per gli esemplari più grandi.
"Molto probabilmente, l'evoluzione verso dimensioni così grandi fu per evitare la competizione con altri uccelli" spiega l'autore della ricerca Gerald Mayr. "Gli uccelli così grandi possono volare per lunghe distanze e trovare più facilmente le loro prede nell'oceano. Ma ci sono degli svantaggi nell'essere così grande".
I piccoli di Pelagornis chilensis infatti richiedevano molto tempo per diventare adulti, rendendoli più vulnerabili all'attacco di predatori. "Inoltre" aggiunge Mayr, "le piume erano molto pesanti, per cui uccelli molto grandi furono parecchio pesanti".
Il Pelagornis chilensis è vissuto tra 5 e 10 milioni di anni fa, e la ricostruzione del suo aspetto è avvenuto grazie ad un fossile completo al 70% ritrovato in Cile. Altri uccelli simili a questo sono stati trovati in altri continenti, cosa che fa pensare ad una vasta diffusione di animali di questo tipo.
Si ritiene che questi uccelli si nutrissero di pesci e calamari, volando a lungo sull'oceano. Una volta avvistata una preda, il Pelagornis chilensis si abbassava a pelo d'acqua e immergeva la parte inferiore del becco per catturare il cibo, facendo affidamento anche sulle protuberanze affilate sui bordi del becco.
Gli uccelli dotati di denti ossei furono un gruppo di animali di successo, che visse intorno a 50-60 milioni di anni fa e fu estinto completamente circa 2 milioni di anni fa, al tempo in cui l'istmo di Panama si chiuse.
"Se i primi ominidi, come l'australopiteco o l'Homo erectus, avessero vissuto in Marocco e si fossero spostati sul mare, avrebbero visto questi uccelli".
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