sei in Home > Paleontologia > News > Dettaglio News
12 Agosto 2010 PALEONTOLOGIA
di Aezio ilfattostorico.com
L'uso di utensili cominciò almeno 3.4 milioni di anni fa
FOTOGALLERY
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Secondo uno studio basato su due resti ossei scoperti l'anno scorso, i primi hominini potrebbero aver cominciato a far uso di strumenti di pietra circa 800000 anni prima di quanto si pensasse. Risalenti a 3.4 milioni di anni fa, le due ossa animali sembrano esser state tagliate un qualche utensile.e ossa sono state trovate nella Bassa valle dell'Awash, in Etiopia, non lontano dal luogo in cui lo stesso team di ricercatori, condotto dal paleoantropologo Zeresenay Alemseged, aveva scoperto nel 2000 i resti di Selam, l'Australopithecus afarensis di 3.3 milioni di anni fa soprannominato "figlia di Lucy" (Lucy's Baby, anche se in verità ci sono 120000 anni di differenza)."I musei sono pieni di immagini che mostrano Lucy (l'Australopithecus afarensis più famoso) mentre cammina [...] cercando cibo. Ora possiamo metterle uno strumento di pietra nelle mani", dice il co-autore dello studio Shannon McPherron, archeologo al Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Leipzig, in Germania.

La ricerca, pubblicata su Nature, potrebbe costringere a una riflessione scientifica su come le dimensioni del cervello dei nostri primi antenati fossero influenzate da diete a base di carne.

L'idea, spiega McPherron, è che "i maggiori nutrimenti della carne permisero la crescita di un cervello più grande, il quale fece venire in mente nuove soluzioni per creare dei migliori strumenti di pietra, i quali permisero di ottenere più di carne. Tuttavia, qui stiamo guardando a un consumo di carne di molto antecedente all'aumento delle dimensioni del cervello".Le due ossa macellate includono una costola di un animale non identificato grande come una mucca e un femore di un'antilope grande quanto una capra. I segni da taglio suggeriscono che gli strumenti di pietra siano stati utilizzati per rimuovere la carne dalle ossa e per estrarre il midollo.

Per il momento, non ci sono molte opzioni su chi possa esserne l'autore: "In questa parte del mondo, in questo periodo, l'unica specie ominide trovata è l'Australopithecus afarensis", dice la McPherron.

Più che utilizzare gli strumenti per la caccia, aggiunge la ricercatrice, gli australopitechi erano più probabilmente degli "spazzini" che usavano le pietre per macellare le carcasse degli animali. Il che sarebbe comunque un grande salto evolutivo perchè, spiega l'archeologo David Braun, i nostri parenti viventi più stretti non hanno tali comportamenti: "Gli scimpanzé non riconoscono i grandi animali o le carcasse uccise da altri animali come cibo", dice. "Ad un certo punto, gli hominini lo fecero".Prima di questa scoperta, le tracce più antiche della creazione di strumenti erano datate a circa 2.5 milioni di anni fa (cioè più o meno quando comparve il genere Homo). Si tratta di strumenti di pietra e altre ossa con che presentano segni, forse opera dell'Homo habilis.

"Gli scienziati sono stati in grado di dimostrare che gli hominini non salivano casualmente su un letto di ciottoli selezionando qualsiasi tipo di roccia..., " dice Braun. "Sceglievano alcuni tipi di roccia particolarmente buoni per creare gli strumenti di pietra".

Ma mentre gli strumenti attribuiti all'Homo habilis sono stati trovati, quelli dell'Australopithecus afarensis mancano. È dunque possibile che, per fare quei segni sulle ossa, Lucy e la sua specie abbiano usato delle semplici rocce trovate.

Fonti: National Geographic, Nature.

TAG: Musei