sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
19 Aprile 2010 ARCHEOLOGIA
Maria Luna Moltedo Terra News
Settimana della cultura 2010, Abruzzo sotto i riflettori
FOTOGALLERY
tempo di lettura previsto 6 min. circa

Dal 16 al 25 aprile, grazie al ministero per i Beni e le attività culturali, tanti eventi in tutta Italia e apertura gratuita di molti luoghi che fanno parte del patrimonio artistico e monumentale italiano. Il suggerimento è approfittarne il più possibile, con un occhio particolare alla situazione della regione abruzzese, colpita un anno fa da un terribile terremoto: qui sono molteplici le iniziative da segnare sull'agenda.

Conferenze, mostre, concerti, aperture straordinarie, laboratori, seminari, animeranno la dodicesima Settimana della cultura, prevista in tutta Italia dal 16 al 25 aprile. Da molti anni il ministero per i Beni e le attività culturali dedica una settimana alla promozione del patrimonio culturale, con l'organizzazione di eventi e l'apertura gratuita di tutti i luoghi statali.

Scopo fondamentale dell'iniziativa è favorire la conoscenza della cultura e trasmettere l'amore per l'arte a una sempre più ampia platea di cittadini che per dieci giorni potranno scegliere tra mostre, convegni, laboratori, visite guidate, spettacoli, proiezioni cinematografiche e aperture straordinarie in tutte le regioni d'Italia. Quest'anno sarebbe da mettere al centro di tale iniziativa l'Abruzzo visto che parte del suo patrimonio culturale (e non solo) è stato distrutto o lesionato dal terremoto di un anno fa. È auspicabile che, quanto prima, si restauri e si recuperi il centro storico de L'Aquila cominciando a ricostruirlo in maniera corretta dal punto di vista filologico e paesaggistico.

Il programma degli eventi gratuiti durante la settimana della cultura, in Abruzzo, è molto ricco. Le visite contribuiranno a rivitalizzare luoghi che, in un certo senso, sono stati dimenticati. In particolare sarà possibile visitare gratuitamente i tre Musei archeologici nazionali: Villa Frigerj e La Civitella a Chieti, la sezione del Museo archeologico nazionale di Campli (Teramo). Previste anche visite guidate e aperture straordinarie in dodici siti archeologici e in cinque Musei civici.

Da segnalare, tra gli eventi in evidenza, le "Giornate per l'archeologia", un'iniziativa che si articolerà in tre appuntamenti con il grande pubblico, che si terranno a L'Aquila, Chieti e Teramo. I funzionari della soprintendenza per i Beni archeologici faranno conoscere le più recenti scoperte archeologiche realizzate nel territorio abruzzese. C'è poi l'inaugurazione, proprio nella giornata d'apertura della Settimana della cultura, di Musè, il nuovo museo e centro restauro Paludi di Celano, con la mostra Marte e Venere - La forza del bello, il bello della forza e Terra Madre Abruzzo - Laboratorio aperto. Dopo la fase espositiva di questa iniziativa organizzata da Legambiente, svoltasi nell'estate 2009, si inaugura ora quella del restauro per le sette sculture raffiguranti Madonne, recuperate dalle macerie del sisma de L'Aquila.

Inoltre un'importante iniziativa sarà inaugurata il 23 aprile al complesso monumentale di Castel Sant'Angelo a Roma: la mostra S.O.S. Arte dall'Abruzzo. Una mostra per non dimenticare. Curata da Fabrizio Porcaroli e organizzata dal Centro europeo per il turismo, la mostra mantiene accesi i riflettori sulla città scegliendo un palcoscenico fra i più visitati d'Italia. Perché saper comunicare la cultura è importante e infatti la rassegna corre su vari binari. Da un lato le opere abruzzesi recuperate da carabinieri, finanza e polizia, dall'altro quelle sfuggite al sisma del 6 aprile 2009, in parte restaurate o messe in sicurezza. A cui si aggiungono reperti archeologici di aree non colpite, come Chieti. In tutto un'ottantina di pezzi fra tele, sculture, croci processionali, rilievi e reperti antichi che vanno dalla preistoria all'inizio del Novecento. Con opere di grande richiamo.

C'è tanto lavoro da fare per il completo recupero dei tesori d'arte e dei monumenti danneggiati ma la Settimana della cultura e la mostra a Castel Sant'Angelo sono già un passo in avanti, evidenziano l'impegno, auspicabile, per il recupero e il restauro dei beni culturali abruzzesi. Insomma, un'occasione da non perdere per avvicinarsi ai grandi tesori della regione Abruzzo ma anche, a un anno dal terremoto, un'occasione di riflessione sulla situazione del nostro patrimonio artistico e culturale.

Per conoscere nei dettagli tutti gli avvenimenti della XII Settimana della cultura basta consultare il sito del ministero per i Beni e le attività culturali: www.beniculturali.it.

DA L'AQUILA A CHIETI, UN POSSIBILE ITINERARIO

Tre sono le località abruzzesi che custodiscono i reperti urbani dell'età romana della Regione. A cominciare da Amiternum, poi Peltuinum infine Corfinium, tutte nella valle dell'Aterno, in provincia de L'Aquila. A San Vittorino (10 chilometri a nord-ovest de L'Aquila), si erge l'antico centro sabino e poi la città romana di Amiternum, patria dello storico Sallustio, che sorgeva ai piedi del colle oggi occupato dal borgo medioevale, nella valle dell'Aterno da cui prende nome. Maggiori attrattive di quest'area sono il teatro e l'anfiteatro, oltre a un edificio pubblico con pavimenti a mosaico e pareti affrescate. Il teatro, di età augustea (23 a.C.-14 d.C.), misura 80 metri di diametro ed è in parte ricavato sul pendio della collina; costruito in opera reticolata a due ordini di gradinate, poteva ospitare 2.000 spettatori. Nel V secolo il teatro venne abbandonato ed in seguito utilizzato come necropoli. Oltre l'Aterno troviamo l'anfiteatro, ben conservato nel suo perimetro di laterizio, un tempo sostenuto da due ordini di 48 arcate e risalente al I secolo d.C. Venne poi restaurato nel secolo successivo. Da segnalare, sotto la chiesa romanica di San Michele a San Vittorino, le catacombe omonime sviluppate in sei ambienti; il vano di fondo presenta un'edicola del V secolo innalzata sulla tomba del martire. Presso Prata d'Ansidonia, sul versante orografico sinistro dell'Aterno, vi sono le tracce murarie di Peltuinum, antico centro dei Sabelli Vestini, città romana dal III secolo a.C., la cui distruzione è attribuita al terremoto del 346 d.C. Parte delle mura in cemento rivestito da blocchetti di calcare sono conservati nel settore occidentale, dove si apre una porta a due arcate. All'esterno di questa, vi è un notevole edificio sepolcrale. Lungo il margine meridionale della cinta muraria il teatro appare in parte ricavato sulla collina, in parte è retto da robuste murature; presenta un diametro di 58 metri e risale all'età augustea, ma qualche decennio dopo i contrafforti furono rinforzati. Nei pressi, una cinta fortificata proteggeva un'area sacra con un tempio corinzio esastilo, circondato da un vasto recinto quadrangolare porticato. Il foro sorgeva lungo il tracciato della via Claudia Nova, che dal 47 d.C. collegava la via Salaria alla via Claudia Valeria. Nella valle dell'Aterno, troviamo anche, sui rilievi Peligni, l'antica Corfinium, capitale della Lega italica che nel 90 a.C. guidò la guerra sociale contro Roma. Ribattezzata Italia, si arrese soltanto alle truppe di Cesare. La struttura del teatro, sovrastato da costruzioni successive, si individua all'interno dell'abitato medioevale di Corfinio; la forma dell'anfiteatro è pure intuibile in località Varranice, mentre sono stati riportati alla luce due piccoli templi e il santuario di Ercole, lungo la strada per Sulmona. Il Museo archeologico nazionale d'Abruzzo (Musarc) è allestito all'interno della Villa Comunale di Chieti. Ospita la più importante raccolta archeologica abruzzese che documenta la cultura dell'Abruzzo antico dalla protostoria alla tarda età imperiale e una raccolta numismatica di monete dal IV al XIX secolo. Il Museo è ospitato in una villa in stile neoclassico fatta costruire intorno al 1830 dal barone Ferrante Frigerj su progetto di Enrico Riccio. L'edificio venne poi ceduto al Comune di Chieti. Il Museo è stato inaugurato nel 1959. L'ultima ristrutturazione risale al 1984.