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4 Marzo 2010 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
La millenaria storia del fuoco in cento capolavori
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Milano - Non è facile organizzare una mostra sul "Fuoco", perché questo elemento vitale è stato rappresentato dai primordi dell'umanità a oggi e il materiale è enorme. Non a caso la grande rassegna che si inaugura domani a Palazzo Reale di Milano ha come sottotitolo "Da Eraclito a Tiziano da Previati a Plessi" (sino al 6 giugno, catalogo Fabbrica delle Idee). Ma il Comune di Milano e la Fondazione DNArt, in collaborazione con il Mibac e altri Enti, ce l'hanno fatta riunendo cento opere tra dipinti, sculture, rilievi, oreficerie, videoinstallazioni e altro. È il secondo appuntamento di un progetto quadriennale sui quattro elementi (Acqua, Aria, Terra, Fuoco), che ha già visto la realizzazione della rassegna "Anima dell'Acqua" realizzata a Palazzo Reale nel 2009. L'intento è sottolineare, anche con l'arte, l'importanza degli elementi naturali in un'epoca in cui il dibattito sull'ambiente è alla ribalta.

Il fuoco che scalda, che brucia, che scoppia, il fuoco reale e quello simbolico e mille altri fuochi sono stati oggetto di ispirazione per centinaia di artisti. Dalle lingue fiammeggianti che bruciano i santi nelle predelle delle pale d'altare quattrocentesche al fuoco che scalda i derelitti nell'Ottocento alle "Allegorie" di Arcimboldo: l'iconografia è tra le più vaste e complesse. In questo universo la mostra, curata da Elena Fontanella, Cosimo Damiano Fonseca e Claudio Strinati, ha esplorato le radici simboliche e archetipiche dell'elemento, mettendo a confronto archeologia e contemporaneità, secondo un interessante filo conduttore. Undici sezioni tematiche raccontano come la conquista del fuoco sia stata per l'uomo il momento iniziale di cultura, identità, vita sociale portando anche, innalzandosi verso l'alto, l'idea del divino.

C'è il Fuoco creatore rappresentato dal sole sulla terra, caldo, luminoso, bruciante, principio vitale dell'universo, adorato dagli antichi, e che oggi apre il percorso con fiasche cipriote e vasi messapici decorati con simboli solari. C'è il Fuoco del mito, che con la luce, il buio, la notte, l'aurora, ha ispirato per secoli gli artisti, che li hanno personificati, come raccontano Il carro del Sole di Gaetano Previati e l'Aurora del cinquecentesco Francesco Del Brina. Il Fuoco sotterraneo è rappresentato da Vulcano, il dio che divora, annienta, purifica, protettore dei fabbri e dei costruttori, delle mille fucine incandescenti, come quella dipinta da Giorgio Vasari. Il Fuoco magico è invece quello delle streghe e degli alchimisti, antichi e moderni, come ricorda la Strega malinconica di Guttuso. Il Fuoco utile, trasforma e fa rinascere, il Fuoco della comunità riunisce popoli e famiglie, il Fuoco della redenzione scalda Gesù Bambino nelle Adorazioni dei pastori e nei dipinti sacri. Il lungo viaggio continua tra fuochi utili e dannosi, mostruosi e incendiari, apocalittici e redentori.

"Fuoco, da Eraclito a Tiziano, da Previati a Plessi" Milano, Palazzo Reale dal 6 marzo al 6 giugno 2010, informazioni: 02 29010404 - info@fondazionednart.it