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27 Gennaio 2010 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
Asiatici nell'Impero romano
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Il team di ricercatori della canadese McMaster University, condotto dall'antropologa Tracy Prowse, ha eseguito delle analisi del DNA e degli isotopi dell'ossigeno sui 70 scheletri finora scoperti nel cimitero Romano di Vagnari, in Puglia.

Con grande sorpresa, si è scoperto che l'ascendenza materna di uno di questi, un uomo, provenisse dall'Asia orientale; a quanto pare, è il primo caso del genere nell'Impero romano.

In ogni caso, sembra che questo contatto con l'Oriente non andò a buon fine.

Allora Vagnari era una tenuta imperiale e almeno alcuni dei lavoratori lì impiegati (la maggior parte, secondo le analisi degli isotopi dell'ossigeno, nati in quella zona) erano schiavi. L'uomo con l'ascendenza asiatica-orientale era forse uno di questi.

Nella sua tomba sono rimasti solo una parte dello scheletro e un recipiente di ceramica, datato tra il I e il II secolo d.C.

L'analisi del DNA è basata sul DNA mitocondriale (mtDNA) – ovvero il materiale passato da madre a figli.

Passando di generazione in generazione, questo subisce mutamenti e permette di classificare gli individui che hanno subito cambiamenti analoghi in ´aplogruppi´ – spesso collegati a determinate aree geografiche.

Questa tecnica è usata per mappare la diffusione degli esseri umani nel mondo.

L'uomo trovato nel cimitero ha un DNA appartenente all'aplogruppo D – appunto, quello dell'Asia orientale.

Quello che non si conosce, però, è l'ascendenza paterna. E i ricercatori non possono neanche dire da quale parte specifica provenissero gli antenati della mamma né quando questi lasciarono l'Asia: insomma non sappiamo se il viaggio venne compiuto da lui o da un antenato.

Collegare questo individuo al commercio di seta tra Cina e Roma è un'idea.

Tuttavia, sebbene la seta fosse prodotta in Cina, si pensa che a compiere gli 8000 chilometri di tragitto fossero degli intermediari. In effetti non ci sono molte prove che qualcuno proveniente dalla Cina sia mai arrivato in Italia durante l'antichità.

E comunque è improbabile che un eventuale ambasciatore orientale fosse finito a lavorare in una tenuta imperiale.

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