I ricercatori dell'Università di Gerusalemme hanno scoperto testimonianze di comportamenti umani sofisticati risalenti a 750.000 anni fa, circa mezzo milione di anni prima di quanto pensassero gli archeologi.
La scoperta è stata fatta nel corso degli scavi sul sito preistorico di Gesher Benot Ya'aqov, situato lungo la faglia del Mar Morto, nella parte meridionale della Valle di Hula, nel nord di Israele, da un'équipe dell'istituto di archeologia dell'Università di Gerusalemme. L'analisi della distribuzione spaziale dei reperti rivela un modello di aree specifiche in cui si svolgevano varie attività. Questo tipo di destinazione indica una concettualizzazione formalizzata dello spazio vitale, che richiede organizzazione sociale e comunicazione tra i membri del gruppo. Tali capacità organizzative erano ritenute proprie solo degli uomini moderni.
Finora i tentativi di rintracciare le origini di questi comportamenti in vari siti preistorici nel mondo si erano concentrati sulle analisi spaziali dei siti del paleolitico medio, dove le aree di attività, in particolare quelle associate ai focolari, sono state trovate solo fino a circa 250.000 anni fa.
Il nuovo studio dell'Università di Gerusalemme, un rapporto pubblicato questa settimana dalla rivista Science, descrive uno strato acheuleano (cultura primitiva con utensili di pietra) a Gesher Benot Ya'aqov che è stato datato a circa 750.000 anni fa. I reperti consistono in numerosi utensili di pietra, ossa di animali e una ricca collezione di resti botanici. L'analisi della distribuzione spaziale di tutti questi reperti ha rivelato due aree di attività nello strato. La prima area è caratterizzata da abbondanti ritrovamenti di utensili in pietra. Una grande quantità di resti di pesci in questa zona suggerisce che vi fosse molta lavorazione e consumo di pesce, una delle prime testimonianze di consumo ittico tra i popoli preistorici.
Nella seconda area, è stata identificata una maggiore varietà di attività, che si svolgevano tutte vicino a un focolare. I numerosi pezzi di legno trovati in quest'area erano usati come combustibile per il fuoco. La lavorazione del basalto e del calcare era spazialmente ristretta alla zona del focolare, dove le attività indicano l'uso di grandi utensili di pietra come asce, mannaie, raschietti e punteruoli. La presenza di martelli di pietra, e in particolare di incudini bucate (usate come pietre per denocciolare), suggeriscono che la lavorazione delle nocciole avvenisse accanto al fuoco e forse anche l'uso di arrostire le nocciole. Inoltre vicino al fuoco venivano probabilmente consumati pesce e granchi.
(Da: Università di Gerusalemme, Dept of Media Relations, 21.12.09)
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