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1 Febbraio 2009 ARCHEOLOGIA
Liutprand.it
IL MANOSCRITTO VOYNICH DECIFRATO?
tempo di lettura previsto 4 min. circa

Vi proporrò alcuni esempi per dimostrare che il codice utilizzato nel manoscritto Voynich è probabilmente una serie di anagrammi di parole italiana scritte in una scrittura di fantasia abbellita. Questo codice, che ha spinto gli studiosi in confusione per quasi un secolo, quindi non è complicato come appare a prima vista.

Tutti i tentativi del secolo scorso per decodificare questo manoscritto misterioso sono falliti. Ciò è probabilmente dovuto ad un errore iniziale da parte di Voynich e dei suoi seguaci, che attribuirono la paternità del manoscritto a Roger Bacon, scienziato britannico, monaco e studioso del sec. XIII. Come ho dimostrato in un precedente articolo sul mio sito web, Il manoscritto Voynich, l'autore era mancino?, Roger Bacon non avrebbe potuto scrivere questo manoscritto e io ho suggerito che un Leonardo da Vinci giovane (dagli 8 ai 10 anni), potesse esserne un autore probabile. Utilizzando questa premessa ho provveduto a prendere in considerazione ciò che sarebbe necessario per decodificare questo manoscritto e ho raggiunto le seguenti conclusioni:

1. Determinare la lingua utilizzata per scrivere il manoscritto

2. Correlare l'alfabeto Voynich con l'alfabeto inglese moderno

3. Decifrare il codice

Se Leonardo da Vinci fosse stato l'autore del Manoscritto Voynich, avrebbe usato la lingua di Dante, cioè un italiano medievale, così ho assunto che la lingua del Manoscritto dovesse essere l'italiano. Inizialmente ho utilizzato i caratteri di base EVA di Rene Zandbergen (1) come punto di partenza per correlare le lettere del Manoscritto Voynich con l'alfabeto inglese, pur tenendo conto del fatto che l'alfabeto italiano utilizza solo 21 lettere. Più tardi nei miei studi ho dovuto modificare alcune delle correlazioni EVA. Poiché anche i migliori interpretatori di crittografie, utilizzando potenti calcolatori, non erano in grado di decifrare il codice, non appariva probabile che avrei potuto violare il codice. Sono comunque abituata a risolvere rebus e a giocare a Text Twist e questo mi ha fatto prendere in considerazione un approccio diverso. Quando ho esaminato la scrittura del Manoscritto Voynich, ho notato che ci sono state pochissime correzioni, e la scrittura, anche se lenta, aveva un aspetto di fluidità. Un codice complesso richiede che si effettui una copia preliminare utilizzando, ad esempio, una lista di appunti. La carta era costosa nel secolo XV. Produrre un manoscritto di 200 pagine in queste condizioni sarebbe un compito molto noioso. La codifica deve essere stata semplice, facile e diretta. Gordon Rugg (2) ha suggerito che il Manoscritto Voynich non sia altro che un miscuglio di lettere senza senso! Mi chiedevo se ciò non fosse corretto, ma con una modifica, che solo le singole parole fossero confuse, cioè anagrammi. Ciò è stato inoltre incoraggiato dal guardare l'ultima pagina, Folio 116v del VM, e scoprire che la riga in alto in questa pagina è:

L'alfabeto italiano non utilizzava la lettera X. Leonardo ha usato questa lettera come abbreviazione per ver.(3) Questa linea può essere interpretato come segue:

Povere leter rimon mist(e) ispero

Che si può tradurre come segue:

"Mi ispira il rimescolare le singole lettere".

Questa breve frase indica che l'uso di anagrammi deve essere preso in considerazione. Ciò è stato ulteriormente sostenuto dalla lettura di Wikipedia, che ricordava che gli anagrammi erano popolari in tutta Europa durante il Medioevo e che alcuni astronomi del secolo XVII, durante le operazioni di verifica delle loro scoperte, usavano gli anagrammi per nascondere le loro idee. Così Galileo ha annunciato la scoperta che Venere ha le fasi come la Luna, sotto forma di un anagramma. Allo stesso modo Robert Hooke, nel 1660, ha pubblicato la prima volta la legge di Hooke sotto la forma di un anagramma.

Gli anagrammi di parole non sempre offrono una soluzione unica ed una correlazione esatta tra i caratteri EVA e l'alfabeto inglese non è stata stabilita, pertanto, per verificare quest'ipotesi degli anagrammi nel modo più preciso possibile, ho usato le singole parole trovate su molte delle pagine del codice che raffigurano erbe. La maggior parte di questi disegni sono così poveri che l'autore del manoscritto, ovviamente, ha ritenuto necessario individuare le radici / piante con i nomi. Ho quindi usato queste parole per aiutarmi a modificare i singoli termini dell'alfabeto EVA (come mostrato sotto), basati sul nome della pianta / radice ottenuto dall'anagramma, successivamente tradotto in italiano. Ciò ha comportato per la maggior parte una corrispondenza utilizzabile tra il Manoscritto Voynich e l'alfabeto inglese che, una volta stabilita, è stata utilizzata per decifrare tutti gli anagrammi successivi. Sino a quel momento, però, non ero stato in grado di identificare tutte le 21 lettere dell'alfabeto italiano nel Manoscritto Voynich (j, k, w, x, e y escluse). Le lettere H, Q, Z e T non sono state identificate e ci possono essere anche alcune combinazioni di lettere, come quella utilizzata per tl, che devono essere identificate. La combinazione ll può essere rappresentata o da una o da due l. O come le lettere O e A, quando si trovano alla fine di una parola, hanno una coda che può farle facilmente confondere con G, che ha una coda curva. Altre lettere, come M, N, R e U, quando si trovano alla fine di una parola hanno uno svolazzo. E' difficile interpretare le parole che hanno un gran numero di C e di E. Questi anagrammi sono meglio risolti per tentativi ed errori. Le lettere che ho usato per passare dal Manoscritto Voynich ai loro equivalenti inglesi sono riportate nella tabella sottostante: .....continua su

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