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13 Febbraio 2009 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
Un tesoro preistorico accanto a bombe al fosforo
tempo di lettura previsto 3 min. circa

I Carabinieri della Stazione di Ardea, al comando del Luogotenente Antonio Landi, nell'ambito di un mirato servizio volto alla prevenzione e repressione in materia di reati contro i beni archeologici, hanno arrestato nell'operazione in codice "Historia" un muratore in pensione, di 61 anni di Ardea, per ricettazione e violazione della normativa circa la detenzione di reperti archeologici (circa 300 pezzi tra manufatti, monili, monete e vasellame del periodo dell'Antica Roma dell'età imperiale e III secolo a.C. nonché una lastra di 5 m. di strada dell'epoca romana antica) e per aver detenuto illegalmente numerosi ordigni esplosivi, munizionamento e armi da guerra ( 350 colpi e bossoli di vario calibro, 3 sciabole, 7 fucili di varia marca e calibro, 3 bome a mano, 1 balestra, 3 pistole, parti di pistole e mitragliatrici, proiettili da mortaio, 20 coltelli di varia lunghezza, e una bomba al fosforo attiva di altissima pericolosità e potenzialità distruttiva).

L'attività, si inquadra in un programma di prevenzione e repressione che il comando stazione di Ardea coordinati dal comandante la Compagnia Carabinieri di Anzio Magg. Emanuele Gaeta stanno ponendo in essere al fine di contrastare i reati contro il patrimonio tra cui anche l'intercettazione delle rotte dei tombaroli.

I militari della Stazione di Ardea, dopo lunghe e laboriose indagini, travestimenti alla "Serpico" abboccamenti con informatori e confidenti del settore, hanno raccolto oggettivi elementi di riscontro che li hanno portati ad individuare, la casa del pensionato, un deposito di reperti archeologici ed una "Santa Barbara" ben tenuta risalente in prevalenza alla seconda guerra mondiale. I reperti erano custoditi parte nell'appartamento, dove l'arrestato ne godeva in modo esclusivo, e parte nel garage. Tutti i pezzi sono stati sequestrati per la successiva campionatura a cura dell'archeologo Prof. Francesco Di Mario della Soprintendenza beni archeologici e responsabile delle belle arti nel comprensorio di Ardea (noto per aver riportato alla luce il "Catro Inui" che intervenuto con tutto il suo staff, hanno evidenziato l'altissimo valore dei reperti compresi tra l'età del ferro e il medioevo oltre a materiale di interesse paleontologico.

Per quanto riguarda le armi ed il munizionamento, è' stato necessario l'intervento degli artificieri del Comando Provinciale di Roma per mettere in sicurezza la bomba al fosforo e altri ordigni molto pericolosi.

Le indagini da parte del luogotenente Landi, proseguono al fine di verificare eventuali canali di approvvigionamento del suddetto materiale che in parte alimentava una vera e propria collezione privata. Gli investigatori ritengono che parte del materiale sia archeologico che bellico, veniva rivenduto o scambiato con altri tombaroli o appassionati di reperti bellici. Il Maggiore Gaeta ha spiegato che la bomba al fosforo essendo attiva ed in ottimo stato di conservazione, poteva esplodere procurando una strage ed ingenti danni alle abitazioni circostanti. In quest'ultimo anno tre le operazioni di ritrovamento di ingenti reperti archeologici portate a segno dal comandante Landi, tanto che per la quantità di materiale rinvenuto verrà in un ala della caserma allestito un museo archeologico. A darne notizia lo stesso Maggiore Gaeta ed il sindaco di Ardea Carlo Eufemi che con l'assessore all'archeologia hanno già messo a disposizione una congrua somma di euro.

"Congratulazioni ai Carabinieri per l'ennesima brillante azione di recupero di reperti archeologici sul nostro territorio. Si tratta di un'operazione importantissima, anche in previsione dell'apertura dell'Antiquarium che avverrà entro la prossima estate". E' quanto ha dichiarato il Sindaco Carlo Eufemi a margine della conferenza stampa presso la sede della Stazione dei Carabinieri di Ardea, durante la quale i militari hanno mostrato materiali archeologici di valore – monete, fossili, lastre di pietra di strada romana e altro – sequestrati nel corso di un'operazione al termine di una scrupolosa indagine. Poi Eufemi ha parlato dell'idea del museo: "Un'iniziativa importante in chiave culturale – ha dichiarato il Sindaco – per consentire alla cittadinanza di ammirare le bellezze ritrovate; si tratta di un'anticipazione di ciò che andremo poi a realizzare all'interno del nostro museo. Il Comune ha stanziato i fondi da destinare a questa iniziativa". Alla conferenza stampa era presente anche l'archeologo Francesco Di Mario, referente di zona per la Sovrintendenza dei Beni Archeologici e Culturali.

Luigi Centore