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1 Giugno 2009 ARCHEOLOGIA
Repubblica.it
"Passami il pezzo di mammuth" Un barbecue di 29.000 anni fa
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SE LE POPOLAZIONI preistoriche che vissero nel centro Europa avessero avuto la possibilità di vedere come facciamo il barbecue, molto probabilmente avrebbero sorriso vedendo le fettine di carne che utilizziamo. Ben 29.000 anni fa, infatti, quegli uomini avevano già creato delle grosse "cucine" sulle quali arrostivano pezzi giganti di mammuth, che poi si spartivano.

Il luogo del ritrovamento si chiama Pavlov VI e si trova nella Repubblica Ceca vicino ai confini con l'Austria e la Slovacchia. Si tratta di luogo ritenuto assai importante dagli archeologi perché permette di ricostruire alcune abitudini di particolari popolazioni europee che vissero alcune decine di migliaia di anni fa. E di farlo attraverso lo studio di uno degli ambienti più frequentati da quegli uomini: la cucina.

Mentre alcune popolazioni contemporanee a nord dell'area in questione preferivano cibarsi di carne di renna, i residenti del Gravettian preferivano cucinare pezzi giganti di carne, che dalle renne non avrebbero mai potuto ottenere. E quindi ecco perché cacciavano mammuth. "La scoperta è importante perché dimostra come quelle persone abbiano avuto consuetudini in contrasto con altre popolazioni del Paleolitico superiore, proprio perché dipendevano pesantemente dai mammuth", spiega Jiri Svoboda, responsabile delle ricerche che sono apparse sulla rivista scientifica Antiquity e professore presso l'Università di Brno.

Nell'ultima area di studio Svoboda ha trovato i resti arrostiti di un mammuth femmina e di un vitellino dello stesso animale non più alto di un metro e mezzo. Assieme a queste ossa ne sono state trovate altre appartenenti a una volpe artica, a un ghiottone, a un orso, oltre a rimanenze di cavalli, renne e lepri. "Il modo con il quale è stato cucinato il mammuth ricorda quello dei nostri giorni. Una serie di pietre riscaldate da sotto attraverso un fuoco, sulle quali venivano poste varie parti dell'animale", ha spiegato il ricercatore.

Molto probabilmente però esisteva anche un luogo nel quale la carne veniva bollita. Il tutto doveva trovare riparo al di sotto di una struttura a forma di tenda. Come in ogni cucina che si rispetti sono stati trovati numerosi attrezzi, quali spatole, lame, seghetti che dovevano servire per tagliare la carne.

Non è chiaro se il tutto venisse farcito con "frutti di mare", in quanto sono numerose le conchiglie ritrovate nella cucina, lavorate per essere utilizzate come ornamenti. Ma potrebbe essere il loro contenuto che cucinato con il resto. Attorno alla cucina sono stati ritrovati numerosi sassi e pezzi di argilla lavorati per farne ornamenti.

Si suppone che alcuni di questi reperti possano avere avuto anche significati rituali o magici, come una testa di leone ritrovata ancora in ottimo stato. Spiega Svoboda a Discovery: "La testa del carnivoro venne dapprima scolpita in un blocco di argilla, quindi lavorata con uno strumento da taglio e infine riscaldata sul fuoco trasformandola in una sorta di ceramica. E' probabile che da essa gli uomini cercassero di influenzare l'ambiente dove vivevano, attraverso riti magici".