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21 Febbraio 2006 PALEONTOLOGIA
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I PRIMI AMERICANI ERANO EUROPEI?
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I primi umani ad abitare il Nord America potrebbero essere stati cacciatori di foche provenienti da Francia e Spagna. Questa nuova teoria si scontrerebbe con la convinzione diffusa da gran tempo, secondo cui i primi umani ad entrare nelle Americhe attraversarono il ponte di terra e ghiaccio che attraversava lo Stretto di Bering 14, 500 anni or sono.

Le nuove ricerche sono state riportate nel corso del meeting annuale dell´Associazione Americana per l´Avanzamento della Scienza. Studi recenti indicano che i ghiacciai che contribuirono a formare il ponte tra la Siberia e l´Alaska, cominciarono a recedere tra 17, 000 e 13, 000 anni or sono, riducendo drasticamente la possibilità per gli umani di spostarsi da un continente all´altro. Inoltre quando l´archeologo Dannis Stanford della Smithsonian Institution ha posto le punte di freccia americane, chiamate punte di Clovis, accanto a punte siberiane, ha notato divergenze considerevoli nelle caratteristiche strutturali.

Le punte di Clovis risulterebbero, secondo Stanford, molto più simili a quelle di stile Solutreano, che i ricercatori datano a 19, 000 anni or sono. Ciò suggerirebbe che i popoli americani che crearono le "punte di Clovis", riprodussero in realtà le punte Solutreane.

Questa nuova ipotesi presenterebbe, apparentemente, una difficoltà: i Solutreani vivevano in Francia e Spagna e gli scienziati non hanno notizia di un ponte di terra e ghiacci che coprisse l´intera distanza.

Stanford però ha un´idea del modo in cui gli umani attraversarono l´Atlantico, ovvero – molto semplicemente - barche. L´arte di quel tempo indica che le popolazioni di Solutreani nel nord della Spagna, cacciavano animali marini, come foche, trichechi e tonni. Proprio gli animali potrebbero avere indicato loro la via, spostandosi sui pezzi di ghiaccio vaganti che univano le immense popolazioni di foche tra Canada ed Europa. Quattro milioni di foche, sostiene Stanford: un pasto piuttosto invitate per i famelici cacciatori europei, che potrebbero essersi avventurati sui flussi di ghiaccio come gli Inuit di Alaska e Groenlandia fanno ancora oggi.

Gli Inuit usano ampie barche aperte, costruite con pelli di animali, per lunghi viaggi e per la caccia grossa. Queste imbarcazioni, chiamate umiaq, possono portare una dozzina di adulti, e molti bambini, foche o trichechi morti, e perfino squadre di cani da slitta. Gli Inuit hanno costruito imbarcazioni simili per migliaia di anni, e Stanford ritiene che il popolo del Solutreani possa avere usato un progetto simile.

E´ possibile che alcuni di questi cacciatori si avventurarono fino all´Islanda, dove potrebbero avere avuto la fortunata combinazione di imbattersi in correnti che li hanno condotti in Nord America.

Alcuni scienziati ritengono che i popoli Solutreani siano responsabili di molta dell´arte rupestre in Europa. Gli oppositori del lavoro di Stanford chiedono allora perché non avrebbero più creato arte una volta giunti in America.

"Non so rispondere" dice Stanford. "Ma dobbiamo cercare almeno 100 miglia nell´entroterra, prima di trovare grotte dove poter realizzare arte rupestre".

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