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7 Dicembre 2004 PALEONTOLOGIA
Scientific American
ASIMMETRIE NEL CERVELLO DEGLI SCIMPANZÉ RICORDANO QUELLE DEGLI UMANI
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Il cervello degli scimpanzé mostra una serie di somiglianze al cervello degli umani, secondo i risultati di un nuovo studio.

Nuove scoperte pubblicate nel numero di dicembre di Behavioral Neuroscience indicano che gli animali hanno differenze tra la parte destra e quella sinistra dei loro cervelli, allo stesso modo degli umani. In aggiunta, sembra che le basi neurologiche dell´essere destrorsi, non sia unico alla nostra specie.

Hani D. Freeman del Centro di Ricerche Nazionali sui Primati di Yerkes, ed i suoi colleghi, hanno sottoposto ad esame i cervelli di 60 scimpanzé con la scansione a risonanza magnetica, e misurato due regioni chiave del sistema limbico del cervello, l´ippocampo e l´amigdala. Hanno scoperto che l´ippocampo, importante per l´apprendimento e per la memoria spaziale, tra le altre cose, era asimmetrico – la metà a destra era significativamente più ampia della sinistra. Quel che è più, la differenza era superiore per i maschi che per le femmine. L´amigdala, al contrario, non mostrava differenze in dimensione tra le metà destra e sinistra del cervello. Entrambe questi elementi caratterizzano anche il cervello umano. "Le asimmetrie del sistema limbico ci portano ad affermare che le asimmetrie siano aspetti fondamentali del sistema nervoso di tutti i primati, e si applicano anche ai sistemi più primitivi di cervello" sottolinea il co-autore dello studio William Hopkins del Berry College e del Centro Nazionale di Ricerca sui Primati di Yerkes.

Hopkins è stato anche co-autore di un secondo articolo che indaga le preferenze nell´uso delle mani negli scimpanzé. Le ricerche hanno osservato 66 animali e collegato l´anatomia del cervello a tre funzioni nell´uso della destra: raggiungere un oggetto, nutrirsi, ed estrarre burro di noccioline da un vasetto. Hanno scoperto che la preferenza negli scimpanzé era collegata alle asimmetrie in due regioni cerebrali associate con la funzione motoria, il planum temporale ed il gyrus precentrale. I risultati, scrive l´autore, "suggeriscono che le basi neurobiologiche per l´essere destrorsi evolse attorno a 5 milioni di anni or sono ed emerse indipendentemente dai sistemi associati con il linguaggio e la comunicazione verbale."

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