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12 Agosto 2005 ARCHEOLOGIA
Avvenire
Anche il Libano ha la sua età della pietra
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Il nuovo clima politico che si respira in Libano e la fine dell'occupazione siriana stanno aprendo nuove possibilità anche in campo paleontologico. Negli ultimi trent'anni, a causa della guerra e delle continue tensioni in Medio Oriente, i siti preistorici del Paese dei cedri sono stati praticamente off-limits. Tanto che molti giovani sono addirittura all'oscuro del fatto che il Libano possieda significative testimonianze dell'era preistorica, con ricchi insediamenti dell'uomo di Neanderthal e dei popoli di raccoglitori e cacciatori del Paleolitico. Nelle scuole si enfatizza giustamente il periodo della civiltà romana e fenicia, ma nulla o quasi viene insegnato circa la preistoria. Grazie al sostegno di diversi enti e istituzioni culturali (British Academy e Leakey Foundation in testa) è stata di recente avviata una campagna di scavi e di studi che si prefigge di indagare la vita e le fasi evolutive degli uomini primitivi nelle foreste della regione. L'impresa nella valle di Qadisha (una delle zone più belle del Paese, ricca di antichi monasteri cristiani e iscritta dall'Unesco, per il suo valore storico e ambientale, tra i siti patrimonio mondiale dell'Umanità) è il proseguimento ideale degli studi iniziati a cavallo tra Otto e Novecento dai gesuiti. Il periodo d'oro degli studi nella regione risale agli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, con le campagne di Dorothy Garrod, di padre Freancus Hours e di Jacques Tixer, che ritrovarono caverne e villaggi abitati dagli uomini preistorici. Poi il black out della guerra. La ripresa degli scavi, avviata timidamente già nel 2003 e proseguita nell'estate del 2004, ha portato di recente al ritrovamento di 19 nuovi siti abitati dal Paleolitico (250 mila anni fa) a tutto il Neolitico (7 mila anni fa). Le ricerche oggi si stanno concentrando nei tre siti di Moghr al-Ahwal, dove sono stati rinvenuti utensili, ma anche ossa di animali preistorici e piante. I primi studi sulla tipologia dei ritrovamenti documentano il passaggio dalla fase della caccia a quella dell'allevamento, con i primi animali addomesticati. Il programma prevede lo scavo di tre grandi caverne nelle quali i ricercatori sperano di poter ottenere ulteriori informazioni sulla vita dei primi uomini delle montagne del Libano e sul loro rapporto con il gruppo e con l'ambiente.