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18 Novembre 2004 PALEONTOLOGIA
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ANTICO ANIMALE POTREBBE ESSERE L´ANTENATO DELL´UOMO-SCIMMIA
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Una scimmia di quasi 13 milioni di anni, scoperta in Spagna, è probabilmente l´ultimo antenato comune di tutti gli umani e delle grandi scimmie viventi, riportano i membri di un team di ricerca sulla rivista Science.

I due ricercatori, marito e moglie, hanno dissotterrato un animale con il corpo come una grande scimmia, dita come uno scimpanzé e postura eretta come gli umani. L´antica scimmia potrebbe gettare un ponte tra gli animali primitivi anteriori, e le creature più simili all´uomo posteriori.

Questa nuovissima specie di scimmie, il Pierolapithecus catalaunicus, è così rilevante da aggiungere una nuova pagina all´antica storia umana.

I ricercatori hanno aggirato la controversia che divampa sul campo, evitando di affermare che la loro scoperta si collochi sul cammino evolutivo delle grandi scimmie – e sulla comparsa dei primi umani – dall´Africa all´Europa. Salvador Moya-Sola, uno dei co-autori dell´articolo di Science, ha dichiarato infatti che la specie, probabilmente, visse in entrambe i luoghi.

"Il problema sono i dati fossili" ha spiegato Moya-Sola. "I dati fossili in Africa, specie nel Miocene superiore, sono piuttosto scarsi. Ed i fossili molto rari. Si tratta solo di lavorare, lavorare e ancora lavorare."

David Begun, un ricercatore dell´Università di Toronto che studia le evidenze fossili degli umani e l´evoluzione delle scimmie, ha dichiarato che la scoperta spagnola rinsalda l´idea che le moderne scimmie antropomorfe evolsero primariamente in Eurasia.

"Non vi sono evidenze in Africa, così si può sempre speculare che siano stati lì" sostiene Begun. "Io però preferisco procedere secondo le prove".

Pressato da un reporter ad dichiarare che il Pierolapithecus catalaunicus rappresenterebbe il "collegamento mancante", Meike Kohler, un altro dei co-autori dell´articolo, preferisce glissare. "Non credo sia il caso di usare questa parola."

Kohler ha aggiunto: "Questo non significa che solo questo individuo – o perfino questa specie, esattamente questa specie – debba aver di necessitò dato origine a qualsiasi altra cosa giunse in seguito sul grande albero delle scimmie antropomorfe. Ma di certo si tratta di un elemento molto prossimo a ciò."

Forse.

Forse no, sostiene David Strait, professore assistente di antropologia all´Università di Albany, che studia i primi umani. Ha dichiarato che lo specimen è "spettacolare", ma è preoccupato che l´approccio del team nell´assegnare una relazione evoluzionistica sia troppo sbrigativo e che si abbia la necessità di conferme per mezzo di metodi molto più rigorosi".

"Antenato è un termine abusato. E´ difficile identificare antenati nei dati fossili" ha ammonito Strait.

Il sito vicino a Barcellona che ha rivelato lo specimen aveva solo un ominide, o primate simile alla scimmia. Moya-Sola ha dichiarato che le scimmie, ad ogni modo, erano comuni nell´area milioni di anni or sono. Il team ha già trovato un dente altrove e si aspetta di trovare altri fossili di ominide.

Eppure, gli scienziati che si occupano del mistero della storia dei primi umani sono elettrizzati dalla scoperta dei Pierolapithecus catalaunicus.

"Si tratta di una scoperta rimarchevole" ha dichiarato F. Clark Howell, professore emerito dell´Università di California a Berkeley. "Indica una diversità negli ominidi... nell´Eurasia occidentale in un periodo di tempo per cui stiamo iniziando a pensare di avere una buona visione di quanta diversità vi fosse."

Howell collabora ad un progetto della Fondazione Nazionale della Scienza che esamina le origini degli ominidi.

Le grandi scimmie viventi includono gli umani, gli scimpanzé, i gorilla e gli orangutan. Il gruppo si ritiene si sia diviso dalle scimmie minori, come i gibboni e siamanghi, da 14 a 16 milioni di anni or sono.

I paleontologi hanno cercato i resti degli antenati delle grandi scimmie dopo il momento cruciale della loro divisione. I fossili sono scarsi e le ipotesi si basano sui frammenti d´osso.

Il team condotto da Moya-Sola e Kholer ha messo insieme 83 ossa e frammenti d´ossa identificabili di una grande-scimmia maschio adulta.

Questa scimmia non si dondolava dagli alberi con le dita curve di un orangutan. Non camminava nemmeno accucciata sulle quattro gambe con il tronco orizzontale, nella postura tipica dello scimpanzé.

La linea del corpo della scimmia suggerisce che fosse uno scalatore agile e che tenesse il tronco eretto. Per fare questo, il petto doveva essere modellato in un certo modo, e le scapole dovevano tenere una certa posizione sul dorso.

"Il nostro fossile mostra queste cose" afferma Moya-Sola.

Quel che invece non mostra è l´evoluzione delle mani, al fine di consentire una locomozione come il dondolare sui rami degli alberi. Questa "sintonia fine" delle mani delle grandi scimmie, sostiene il team, arrivò solo in seguito.

TAG: Mistero