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28 Ottobre 2004 PALEONTOLOGIA
denverpost.com
GRANDE SCOPERTA: UNA PICCOLA SPECIE UMANA
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Gli archeologi hanno scoperto le tracce di una nuova – ed emozionante – specie: cacciatori alti tre piedi.

C´era una volta, non tanto tempo or sono, su un´isola tropicale a media via tra l´Asia e l´Australia, una razza di piccoli uomini, i cui adulti in piedi misuravano solo tre piedi e mezzo di altezza.

A dispetto della loro statura, erano forti cacciatori, creavano strumenti di pietra per colpire i ratti giganti, catturavano le lucertole giganti e cacciavano gli elefanti pigmei che popolavano il loro mondo perduto.

La cosa più strana di tutte, è che questa non è una favola. Gli scheletri di questi popoli in miniatura sono stati recuperati da una grotta di calcare a Flores, un´isola 370 miglia ad est di Bali, in Indonesia, da un team di ricercatori australiani ed indonesiani. Nel riportare le loro scoperte nel numero corrente della rivista Nature, hanno indicato l´esistenza di una nuova specie umana, l´Homo Floresiensis.

La nuova scoperta è "tra le più sconvolgenti della paleoantropologia di mezzo secolo" hanno dichiarato due antropologi non associati allo studio, la dr. Marta Mirazon Lahr ed il Dr Robert Foley dell´Università di Cambridge, in un commento scritto allo stesso numero.

I piccoli Floresiani vissero sull´isola fino ad almeno 13, 000 anni or sono – e probabilmente fino a tempi storici. Ma non erano una forma pigmea dei moderni umani. Erano una versione ridotta dell´Homo Erectus, il cugino orientale del Neanderthal europeo, che scomparve circa 33, 000 anni or sono. La loro scoperta indica che gli umani arcaici, che lasciarono l´Africa 1.5 milioni di anni prima dei popoli moderi, sopravvissero molto più a lungo nei tempi recenti di quanto precedentemente supposto.

L´isola di Flores è molto isolata, e, prima dei tempi moderni, era abitata solo da un gruppo selezionato di animali che riuscirono a raggiungerla. Questi divennero quindi soggetti ad insolite forze evoluzionistiche che spinsero alcuni verso il gigantismo e ridussero di dimensione gli altri.

Le lucertole carnivore che arrivarono a Flores, forse su rapide naturali, raggiunsero una taglia gigantesca, e sopravvivono ancora, malgrado ora si trovino confinate principalmente nella vicina isola di Komodo; e sono chiamati infatti i dragoni di Komodo. Gli elefanti, per via della loro spinta di galleggiamento, sono nuotatori sorprendentemente buoni; e coloro che raggiunsero Flores evolsero in una forma nana della taglia di un bue.

Scavi precedenti condotti dal dr. Michael Morwood, un membro del team che ha trovato i piccoli Floresiani, mostrano che l´Homo erectus arrivò a Flores attorno a 840, 000 anni or sono, a giudicare dalle evidenze dei rozzi strumenti di pietra. Presumibilmente i loro discendenti furono soggetti alle stesse forze evoluzionistiche che rimpicciolirono gli elefanti.

La prima piccola Floresiana, una femmina adulta, è stata trovata nel settembre del 2003 seppellita sotto circa 18 piedi di detriti che coprono il fondo delle grotte di Liang Bua a Flores.

Un team di paleoantropologi guidati dal Dr. Peter Brown, dell´Università del New England ad Armidale, Australia, ha identificato gli scheletri, non fossilizzati, come individui molto piccoli ma per il resto in tutto e per tutto simili all´Homo Erectus.

Poiché la riduzione è così estrema, più piccola di quella dei moderni umani pigmei, si è deciso di ascriverli ad una nuova specie.

In un rapporto congiunto, Morwood, archeologo anche presso l´Università del New England, stima che lo scheletro risalga a 18, 000 anni or sono. Ha trovato i resti di altri sei individui nella grotta, la cui datazione spazia da 13, 000 a 95, 000 anni or sono, ha spiegato in un´intervista.

Seppellito nella grotta si trova un numero di oggetti che illustra come vivevano i piccoli Floresiani. Vi sono ossa di dragone Komodo, bestie di 10 piedi di lunghezza, e di una lucertola perfino più lunga. I dragoni potevano mangiare animali della taglia di un cervo, ma avevano il sangue freddo, erano pigri alle basse temperature e non così duri da uccidere. Vi sono ossa di elefanti pigmei, di ratti giganti, pesci e uccelli.

Vi sono prove inoltre che i Floresiani conoscessero l´uso del fuoco. E vi è una serie di strumenti di pietra, considerevolmente più sofisticati di ogni altro conosciuto fin ora tra quelli attribuiti all´Homo erectus. Gli strumenti comprendono piccole lame che potrebbero essere state montate su manici di legno.

Se gli strumenti di pietra furono creati dai piccoli Floresiani, come ritiene Morewood, si tratterebbe di una sorprendente evidenza delle loro abilità mentali.

Morwood sostiene che devono avere cacciato cooperativamente per abbattere gli elefanti pigmei. Per condurre simili battute di caccia e fabbricare strumenti di pietra così complessi, dovevano certamente avere sviluppato una forma di linguaggio. E questa sarebbe una scoperta ancora più eclatante, se provata vera, perché i piccoli uomini avevano cervelli leggermente inferiori a quelle degli scimpanzé e simili nella misura a quelle degli Australopitechi, gli antenati simili a scimmie sulla linea umana.

Foley non ha voluto commentare le congetture di Morwood, ma ha notato che anche gli scimpanzé cacciano cooperativamente senza necessità di usare un linguaggio.