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3 Febbraio 2004 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
Lotta contro il tempo per salvare la storia dalle onde
tempo di lettura previsto 4 min. circa

Il mare ha modellato la linea di costa della Scozia e offerto al suo popolo abbondanza di cibo, ricchezza e pesca. Ma adesso, sta rapidamente erodendo la storia nazionale.

L´erosione costiera – peggiorata dal riscaldamento globale – minaccia di distruggere circa 12, 000 sui 35, 000 siti scozzesi di importanza, alcuni dei quali in mesi e anni, piuttosto che in decenni e secoli.

Gli esperti sostengono che 500 dei siti sono di importanza nazionale e perfino internazionale e spiegano di avere ingaggiato una lotta contro il tempo per salvare quanto possono, prima che il mare li reclami per sempre.

Questo stato di allarme segue ad una ricerca condotta dagli esperti della St Andrews University e dall´Istituto Historic Scotland, che hanno dichiarato alla stampa, la scorsa settimana, che il paese sta chiudendo un occhio su un disastro culturale imminente.

Tom Dawson, un ricercatore del dipartimento di storia dell´ambiente alla St Andrews, ha dichiarato che il problema si sta svelando sotto i suoi occhi. A St Monas, nel Fife, negli ultimi due mesi, le onde hanno parzialmente invaso un edificio di pietra del XVIII secolo dove si trovava un´antica salina.

Dawsan, che ha parlato del problema ad una conferenza nei giorni scorsi, ha dichiarato che l´argomento è sempre stato ignorato perché nessuno ha la responsabilità legale dei siti.

La conferenza è stata organizzata dal "Fondo Archeologia Costiera Scozzese ed il Problema dell´Erosione" (SCAPE), formato da archeologi di tutta la Scozia nel 2001.

Solo il 30% dei 7, 500 chilometri di costa scozzese sono stati attentamente esplorati per la ricerca di siti storici – molti dei quali sotto il livello del suolo – e la conferenza di St Andrews ha richiamato l´attenzione sull´urgenza di finanziamenti governativi per ulteriori esplorazioni al fine di identificare i siti più importanti e portare avanti scavi di emergenza prima che vadano perdute per sempre.

Il riscaldamento globale ha causato un innalzamento dei livelli del mare, tempeste più feroci e onde più grandi. Oltre ad erodere la terra presso i siti visibili, i forti venti stanno prelevando porzioni di terra e sabbia e stanno riportando alla luce siti ancora mai scoperti, che saranno rapidamente spazzati via, ha dichiarato Dawson.

"Ogni tempesta invernale arreca nuovi danni ad alcuni siti. Si arriverà ad un punto in cui non ci sarà più niente da salvare" ha dichiarato. "Una volta che l´erosione inizia, è piuttosto rapida, e si può perdere un sito per l´erosione anche in cinque anni."

Ha ricodrato che tra i siti più importanti a rischio di scomparire per sempre vi sono le incisioni dei Pitti alle grotte nell´Est Wemyss, il castello medioevale di Dunbar nell´Est Lothian, un insediamento dell´Età del Ferro chiamato Cnoc Sornian a Benbecula nelle Isole Occidentali, siti preistorici sulla Sabbie di Forvie nell´Aberdeenshire, ed un sito sepolcrale preistorico a Sanday, Orkney.

"A Wemyss, la costa viene lentamente spazzata via, e vi sono minime difese costiere. Almeno un paio di scheletri sono stati lavati via negli ultimi pochi anni, ed una grotta che reca alcune incisioni è già crollata" ha dichiarato.

A Sandwich Bay ad Unst, nello Shetland, una casa vichinga è stata invasa dal mare mentre un´altra è lambita dall´alta marea dell´oceano. Anche una casa del sito dell´Età del Ferro (500 a.C. – 500 d.C.) sta per essere ricoperto dal mare.

Dawson ha aggiunto: "Tutti chiudono gli occhi davanti al problema dell´erosione. Poiché si tratta di un fenomeno naturale, nessuno si sente responsabile di quel che accade. Historic Scotland non ha nessuna responsabilità – oltre a quella morale, forse. Inoltre, non vi sono risorse sufficienti per far fronte al problema."

L´erosione è particolarmente forte a Orkney, Shetland, nelle Isole Occidentali e a Caithness poiché in queste aree il mare sale più rapidamente.

Dawson e Patrick Ashmore, i principali ispettori di antichi monumenti presso Historic Scotland, hanno dichiarato che la preservazione non è praticabile ovunque, per via degli alti costi; si valuteranno quindi i siti internazionalmente importanti, che necessitano di un intervento, come il sito neolitico di Skara Brae ad Orkney, che è protetto dal mare da un muro di contenimento.

Skara Brae, un sito del Patrimonio dell´Umanità dell´UNESCO, fu abitato tra il 3, 200 ed il 2, 200 a.C. fu scoperto nel 1850 quando una tempesta strappò via la sua copertura d´erba.