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29 Settembre 2004 PALEONTOLOGIA
The Independent
QUANDO IL SOLE PERSE IL SUO CALORE
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Appena 3, 000 anni or sono, un gruppo di nomadi a cavallo, noti come Schythians, iniziò a spostarsi ad est ed ovest attraverso le steppe russe. Più o meno nello stesso tempo, i coloni africani cominciarono ad esplorare il continente, ed il coloni olandesi abbandonarono le loro terre e si spostarono verso est. In tutto il mondo i popoli furono presi da una sorta di agitazione ed iniziarono a vagabondare. Gli archeologi non hanno mai trovato una risposta chiara, ma ora uno scienziato ritiene che la spiegazione possa trovarsi sulla superficie del Sole.

Bas van Geel, un biologo dell´Università di Amsterdam, sostiene che il clima della Terra subì una drammatica svolta attorno a 2, 800 anni or sono, a causa di un periodo di quiete nell´attività solare; i tropici divennero più asciutti e le medie latitudini più fresche e umide. Aree precedentemente paludose, come parte dell´Olanda, furono invase dalle acque e rese inabitabili, mentre zone molto asciutte, quasi desertiche, come la Siberia meridionale, divennero luoghi piacevoli dove vivere. Nel contempo, nei tropici, la terra si asciugò e dove prima crescevano foreste lussureggianti, si crearono le savane.

"Chi viveva nelle zone dei cambiamenti più drastici, fu costretto a spostarsi" spiega.

Fino ad ora, gli scienziati del clima non avevano tenuto in eccessiva considerazione i mutamenti nell´attività solare, ritenendo fossero poca cosa paragonati agli effetti dei gas dell´effetto serra e dalle oscillazioni nell´orbita della Terra. Ma ora, un numero crescente di scienziati è convinto che le fluttuazioni nell´attività del Sole (come i brillamenti, le macchie solari e le bolle di gas incandescente) possano essere stati amplificati, causando significativi mutamenti sul clima della terra.

L´attività solare avrebbe – secondo le prove raccolte da van Geel - una diretta influenza sul nostro clima, e di conseguenza, sulle forme di vita della Terra.

Nei passati 10 anni, van Geel ed i suoi colleghi hanno studiato le piante fossili nelle torbiere e terre fangose di tutto il mondo. Hanno misurato il carbonio 14, il più pesante degli isotopi del carbonio, utilizzato per le datazioni dei reperti. Il Carbonio 14 si crea nell´atmosfera quando raggi cosmici ad alta energia urtano contro atomi di azoto. Gli atomi di carbonio 14 si uniscono all´ossigeno e divengono diossido di carbonio radioattivo, che è quindi assorbito da tutte le creature viventi. Una volta che le piante o gli animali muoiono, smettono di scambiare il loro carbonio con l´atmosfera, e, nel corso del tempo, il carbonio 14 decade. Poiché gli scienziati conoscono approssimativamente i tempi di decadimento del carbonio 14, possono lavorare sull´età di un oggetto. Ma questa non è tutta la storia.

Il livello di carbonio 14 nell´atmosfera varia a seconda di quanto raggio cosmici stiano bombardando la terra. Quando il sole è molto attivo, i raggi cosmici vengono deviati dal forte vento solare. Ciò significa che, oltre ad indicare quanti anni abbia un oggetto, il carbonio 14 può dare agli scienziati un´idea di quanto intenso fosse il flusso di raggi cosmici. E questo è proprio il motivo per cui Van Geel ha usato il carbonio 14. Misurando le variazioni dettagliate degli isotopi di carbonio ai differenti livelli nei depositi delle paludi, ha potuto stimare gli alti e bassi nell´intensità dei raggi cosmici che colpivano la terra in un momento particolare, poiché le torbiere si formavano da materia vegetale senza vita nelle terre umide.

"Uso il carbonio 14 come un indicatore dell´attività solare perché un aumento in esso, indica un aumento nel flusso di raggi cosmici, e, pertanto, un decremento nell´attività solare" ha spiegato.

Ha mostrato che, circa 2, 800 anni or sono, vi fu un brusco, e generalizzato, aumento nei livelli di carbonio 14, in corrispondenza del periodo in cui il clima mutò. Egli ritiene che l´aumento nel carbonio 14 indica che l´attività solare declinò improvvisamente. Ma perché gli eventi della superficie del sole hanno effetti così drastici sul clima della Terra?

Chi propone la teoria dell´attività solare è giunto ad elaborare due possibili meccanismi di trasmissione degli effetti.

Il primo consiste nel fatto che i mutamenti nell´attività solare alterano il livello di raggi cosmici che colpiscono la Terra, il che influenza la formazione delle nuvole. Le nuvole influenzano il clima alterando la quantità di raggi di sole riflessi nello spazio, e aumentando i livelli delle piogge.

In alternativa, i mutamenti nell´attività solare si riflettono sulla quantità di radiazione ultravioletta che si allontana dal Sole; il che può avere un impatto sul tasso di ozono che si viene a creare nei livelli più alti dell´atmosfera. L´ozono influenza la quantità di energia solare assorbita dall´atmosfera, e, indirettamente incide sulla circolazione atmosferica e con il clima associato.

Lavorando insieme agli archeologi, van Geel è stato in grado di ricostruire la sua teoria, verificando che molti popoli si spostarono a quel tempo. Insieme agli specialisti olandesi, ha scoperto che le comunità di coltivatori della Frisia occidentale soffrirono per un aumento delle precipitazioni circa 2, 800 anni or sono. Ripiegarono su case costruite su tumuli artificiali, ma probabilmente videro i loro raccolti spazzati via e dovettero spostarsi verso luoghi più asciutti.

Nel contempo, le ricerche in Camerun hanno mostrato che vi fu una crisi idrica che iniziò più o meno nello stesso periodo. Il clima asciutto causò la morte di alcune foreste, ed il crearsi delle savane. Queste aperture nelle foreste facilitarono gli spostamenti dei popoli. I resti archeologici mostrano che le comunità agricole iniziarono ad insediarsi nell´entroterra.

Più recentemente, van Geel ha lavorato con archeologi russi per dimostrare che, circa 2, 800 anni or sono, il popolo degli Scythian prese vantaggio da un clima più umido per esplorare l´est e l´ovest attraverso le steppe del nord della Mongolia. Prima di questo, la terra era diventata ostile e semideserta, ma l´umidità extra la mutò in steppe verdi ed erbose, mettendo i nomadi in condizione di viaggiare verso la Cina e l´Europa sud-orientale.

Senza dubbio vi fu un mutamento nel clima circa 2, 800 anni or sono, e sembra che questo incoraggiò o addirittura forzò, lo spostamento di molti gruppi.

Ma fu questo un cambiamento isolato nella storia, o l´attività solare mutò il clima anche in altri tempi?

"I dati di Carbonio 14 mostrano un maggior aumento nell´attività solare approssimativamente ogni 2, 300 anni" ha dichiarato van Geel. "In tempi più recenti è accaduto durante la "Piccola Era Glaciale" che culminò attorno al 1650." A quel tempo banchi di ghiaccio si spinsero fino al Tamigi, i raccolti furono poveri per tutta l´Europa, ed i ghiacciai invasero le montagne.

Un´osservazione dell´attività del suolo al momento attuale, rivela che ci troviamo un periodo di alta attività, che significa macchie solari, brillamenti solari ed un aumento nel campo magnetico della corona (l´atmosfera più esterna del Sole). Van Geel ed altri sostenitori della teoria dell´attività solare, ritengono che questa elevata alta attività solare possa essere la causa del riscaldamento globale che abbiamo sperimentato negli ultimi 50 anni. "La mia impressione è che vi sia una sovrastima dell´effetto serra" ha dichiarato van Geel. E´ controverso, ma se avesse ragione, vi sarebbe davvero poco che possiamo fare per controllare il clima della terra.

Invece, possiamo cominciare a prepararci per il prossimo grande freddo nell´Europa occidentale, che dovrebbe culminare attorno al 3950 d.C.