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10 Giugno 2004 ARCHEOLOGIA
Il Messaggero
Trovata la Riano dell´età del bronzo
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C´è un´antica città sotto Riano. Un insediamento abitato dall´età del bronzo fino alla caduta dell´Impero Romano d´occidente. E´ il risultato dell´indagine svolta sotto l´egida della Soprintendenza ai beni archeologici dell´Etruria Meridionale da parte dell´Upter di Roma, sezione di Riano. Nel corso di un anno gli studiosi hanno svolto un´attività di ricognizione sul territorio denominato "Quarto di Macchiarella" a poche centinaia di metri dall´abitato rianese. «Si tratta di un ritrovamento di un certo spessore - dice Giuseppe Fort, professore dell´Upter che ha coordinato e diretto il progetto denominato "Agro Veiente" - Un´area che comunque dovrà essere approfondita».

Frammenti ceramici dell´età del bronzo, tegole con bollo di un alto funzionario romano di epoca augustea (Gaio Silo Rasinio), frammenti di una statua equestre, un anello nuziale. Sono le prime testimonianze di quella che molto probabilmente doveva essere una città (l´antica Riano?) di una certa importanza, almeno in epoca romana. Tra i resti trovati anche due pozzi (un terzo è in dubbio), tegole e coppi equidistanti come fossero ancora in allineamento originale, livellamenti di alture che fanno intuire l´intervento umano.

A guidare gli studiosi anche i racconti della gente del posto che parlavano di un cunicolo che terminava con due camere ipogee e di un architrave che delimitava l´ingresso al Quarto di Macchiarella. «In seguito ai numerosi rinvenimenti a valle - si legge nella relazione delle due studentesse che hanno effettuato la ricognizione, Angela e Marina Gallinelli - risalendo la collina sono stati individuati blocchi tufacei di forma rettangolare, posizionati ad "L" che affiorano dal terreno e che probabilmente rappresentano quello che resta della prima struttura muraria di un edificio».

Ma altri ritrovamenti farebbero pensare proprio alla scoperta di un importante insediamento. Frammenti di ossa animali, parti di tegole e coppi, tappi di anfore, chiodi e lamine in ferro, frammenti di un intonaco dipinto. Sono testimonianze che sembrano databili dall´età del bronzo fino al quarto secolo dopo Cristo. La maggior parte del materiale ritrovato però, è di origine romana, e ciò farebbe pensare che l´abitato abbia prosperato proprio in quell´epoca.

Nelle vicinanze, chiari segnali che farebbero pensare all´esistenza di una necropoli: tumuli di terra a distanza costante tra di loro, cespugli di forma ampia e tonda. E in effetti, tra i ritrovamenti, anche i resti di una tomba, probabilmente etrusca: una fossa «utilizzata più volte con diverse sepolture», testimonianza sono i crani e le ossa di bacino ritrovati all´interno. Il materiale ritrovato è stato consegnato alla Soprintendenza Archeologica per l´Etruria Meridionale che dovrà procedere alla datazione dei reperti. Intanto è stata elaborata una cartografia con tutti i ritrovamenti e le ipotesi.

Sembra che la città in questione sia stata abbandonata improvvisamente in seguito ad un evento violento. Ne sono testimonianza i diversi cocci ritrovati bruciati. Non da un forno di cottura, ma quasi sicuramente da un incendio. Probabile che la città sia stata messa a ferro e fuoco in epoca "barbarica".