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21 Aprile 2004 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
Riemerge il favoloso regno etrusco?
tempo di lettura previsto 4 min. circa

Il favoloso regno del re etrusco Porsenna sta lentamente venendo alla luce sulle colline toscane presso Firenze, secondo un professore universitario italiano.

Conosciuta come Chamars, dove il re lucumone Porsenna regnò nel VI secolo a.C., questa era la capitale della civiltà etrusca che dominò gran parte dell´Italia prima dell´emergere di Roma.

Fu da qui che - si dice - Porsenna avrebbe sferrato il suo attacco vincente su Roma, nell´intento di rimettere sul trono l´esiliato Tarquinio il Superbo. Porsenna diede l´assedio alla città, ma accettò un accordo di pace e si ritirò.

Se confermata, la scoperta potrebbe aiutare a comprendere meglio uno dei popoli più misteriosi d´Europa. Potrebbe persino indicare la posizione della mitica tomba del re etrusco.

Plinio il Vecchio racconta che la tomba di Porsenna consisteva in un labirinto di 300 metri quadrati, sormontato da piramidi. Secondo la leggenda, fu ornata con un carro d´oro, 12 cavalli d´oro, una gallina e 5, 000 polli d´oro.

"A parte la leggenda, ritengo che Chamars sia quasi stata trovata. Era la più grande città italiana prima di Roma e rappresenta l´intera civiltà toscana dalle origini al suo declino" ha dichiarato Giuseppe Centauro, professore di restauro urbano all´Università di Firenze, che ha lavorato a progetti di restauro a Pompei.

Vivendo in una stretta confederazione di città sparse attorno al fiume Po nel nord e alla Campania nel sud, gli Etruschi seppero creare una delle più raffinate civiltà precedenti ai romani.

Si svilupparono in tempi preistorici attorno al 900 a.C., e dominarono la maggior parte del paese per circa cinque secoli. Nel 90 d.C., dopo secoli di declino, divennero cittadini romani.

Non resta letteratura a registrare la loro cultura. Poche tracce del loro linguaggio – di radice non indo-europea – ancora sopravvivono. Solo le tombe riccamente decorate che ci hanno lasciato, ci offrono uno sguardo nel loro mondo.

Centauro ritiene che Chamars fosse collocata tra le montagne di Prato ed il Monte Morello di Firenze, in una remota provincia che era una volta usata dalle bande di criminali sarde per nascondere le vittime dei loro rapimenti.

L´area ha già svelato, in effetti, alcuni importanti elementi.

Due secoli fa, gli operai al lavoro per la costruzione di una casa, hanno dissotterrato la scoperta più preziosa che l´area ha prodotto, una statuetta di bronzo di un giovane uomo, databile attorno al 500-480 a.C., che si trova attualmente esposta al British Museum.

Più recentemente, nel corso dei lavori di scavo di alcune fondazioni, ci si è imbattuti nei resti di quello che gli archeologi, annunciando la scoperta nelle scorse settimane, hanno definito "una delle città etrusche più complete mai scoperte".

Databile al V secolo a.C., l´insediamento fu costruito sulle rive del fiume Bisenzio, poco al di fuori di quelle che Centauro sostiene essere state le mura difensive di Chamars.

"La città era certamente abbandonata. Un´ipotesi è che fu invasa dalle acque del fiume Bisenzio" spiega Gabriella Poggesi, archeologo in carica per lo scavo.

Se interrogata sulla scoperta della città presso il fiume e la possibilità di trovare Chamars, la Poggesi non commenta le ipotesi di Centauro.

Centauro ed il suo gruppo di esperti hanno esposto dettagliatamente tutte le scoperte nell´area attorno alla città recentemente scoperta. Ritengono che gli insediamenti trovati sino ad ora siano soltanto alcuni dei villaggi satellite all´interno delle mura di Chamars.

Il suo gruppo aveva già scoperto le mura di pietra che circondano un´area di sette miglia quadrate. All´interno di quest´area, vi sono varie tombe, estese fondazioni di case, ed un sistema idrico sofisticato di canali e bacini artificiali.

Da un lato, mura difensive spesse 10 piedi emergono dalla vegetazione per circa 700 iarde.

"Le mura sembrano ben preservate. Speriamo di trovare più evidenze di siti abitati, così rare in luoghi che sono stati successivamente abitati"

In un´area lungo il settore orientale delle mura cittadine, si trova un´area rurale conosciuta come Chiusi, dove Centauro ritiene si trovasse Clusium, un insediamento presso Chamars, che fu attaccato e assediato dal generale romano Silla nell´89 a.C.

Se le ipotesi di Centauro fossero corrette, ciò potrebbe confermare lo scritto di Plinio e indicherebbe che la tomba di Porsenna potrà finalmente essere individuata.

Plinio il Vecchio scrive che il corpo di Porsenna fu seppellito "sub urbe Clusio" – sotto la città di Clusium, "con catene e campane che suonavano quando le muoveva il vento."

Ufficiali regionali hanno fino ad ora respinto qualsiasi richiesta di scavare l´area, principalmente occupata da territori di proprietà privata.

"Il nostro compito è preservare, prima di tutto" ha dichiarato Angelo Bottini, sovrintendente di archeologia della Regione Toscana.

"Personalmente, non credo alle ipotesi di Centauro. Ma l´archeologia non è una scienza esatta e qui siamo aperti alle proposte. Per esempio, non avremmo nessun problema ad autorizzare lo scavo di rispettabili ricercatori di un´Università Americana" ha dichiarato Bottini.

Molti esperti contestano che le rovine scoperte da Centauro siano quelle di Chamars, ritenendo che l´antica città fossa invece situata in quella che è ora Chiusi, a sud ovest di Firenze. Centauro, invece, insiste che si sbaglino.

"Chamars e Clusium sono spesso state confuse con la moderna Chiusi per via delle somiglianze del loro nome" ha dichiarato. "Questo è il motivo per cui fino ad ora nessuno l´ha mai trovata".