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22 Marzo 2004 PALEONTOLOGIA
BBC News online
OSSA OFFRONO INDIZI DEL PRIMO USO DEL FUOCO
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Esperti statunitensi e del Sud Africa hanno analizzato ossa bruciate provenienti da Swartkrans, poco a nord di Johannesburg, usando la tecnica della risonanza dello spin degli elettroni.

Ciò ha rivelato che le ossa erano state riscaldate ad elevate temperature, quelle di solito raggiunte nei focolari, rendendole probabilmente la prima evidenza dell´uso del fuoco da parte degli umani.

I risultati saranno presentati al Meeting Annuale della Società di Paleoantropologia a Montreal, in Canada, in marzo.

La ricerca è frutto di una collaborazione tra gli specialisti Dr Bob Brain e Dr Francis Thackery del Museo del Transvaal di Pretoria, e gli scienziati del William College di Williamstown, Stati Uniti.

"Si potrebbe pensare che le ossa siano bruciate nell´incendio di una foresta, ma si tratta generalmente di fiamme a bassa temperatura. Queste invece sono state riscaldate a temperature davvero alte" ha dichiarato la Dr Anne Skinner, del Williams College.

La Risonanza dello Spin dell´Elettrone (ESR) cerca i radicali liberi, frammenti di molecole prodotte da una grande varietà di procedimenti, come i danni da radiazioni o il fuoco.

Studiare lo spettro prodotto da questi radicali liberi può offrire agli scienziati, preziose informazioni circa la natura del danno.

Quando materiali organici, come le ossa ed il collagene, vengono distrutti da un eccessivo riscaldamento, le particelle divengono più piccole fino a che rimane soltanto il carbonio.

"Abbiamo cercato di verificare se, in queste ossa, lo spettro della risonanza dello spin dell´elettrone, divenisse progressivamente più piccolo e terminasse con il carbonio" ha dichiarato la Skinner.

Fuochi di foresta o di cespugli usualmente raggiungono solo temperature attorno ai 300 gradi Celsius. Ma i focolari o i fuochi da campo possono raggiungere temperature di 600 gradi Celsius o più.

Le ossa bruciate sono state descritte per la prima volta dal Dr Bob Brain e da Andrew Sillen dell´Università di Cape Town nel 1988. Il Dr Brain ha scoperto che le ossa bruciate provenienti da Swartkrans potrebbero essere state un insieme di tipi bruciati a basse ed alte temperature.

Ha anche scoperto che se le ossa moderne vengono riscaldate a basse temperature per lunghi periodi di tempo, iniziano a sembrare ossa riscaldate ad alte temperature in un fuoco di campo.

Ad ogni modo, i dati della risonanza dello spin dell´elettrone sembrerebbero confermare l´idea originale relativa alle ossa. Ciò accade perché il grado di carbonizzazione dei materiali organici, misurato per la risonanza dello spin dell´elettrone, dipende solo dalla quantità di carbonio, e non dal tempo materiale per cui è stato riscaldato.

Non è dato sapere quale specie di ominide fece i fuochi di Swartkrans. Sembrano esserci state due specie di ominidi a Swartkrans circa due milioni di anni or sono. Si tratta dell´Australopithecus (o Paranthropus) robustus e della prima specie di Homo, probabilmente l´Homo erectus.

L´evidenza successiva più antica per l´uso controllato del fuoco potrebbe provenire da Zhoukoudian in Cina, databile tra 400, 000 e 250, 000 anni or sono.

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